Juve, avanti così e nemmeno lo stop può salvare la panchina di Sarri: senza vittorie, sarà esonero
SOTTO ESAME – E come potrebbe succedere? Con una stagione da zero titoli, per esempio. Niente Supercoppa, ora pure la Coppa Italia scivola via dopo due 0-0 parecchio brutti. Senza squilli e senza rischi la gara col Milan, Altro passo indietro contro il Napoli, che ai punti avrebbe meritato di vincere già prima dei calci di rigore, con la Juve salvata da Buffon e i pali. E ora a Sarri restano dodici partite per evitare di diventare l'allenatore che ha interrotto la striscia di scudetti consecutivi della Juve: ha rivendicato giustamente con orgoglio le promozioni ottenute in carriera, ma nel calcio che conta è ancora a secco in Italia ed è fermo all'Europa League di una stagione fa. Ha rivendicato pure la miglior media punti di un esordiente alla Juve dal 1955 a oggi, omettendo però di avere a disposizione la rosa più costosa della storia del calcio italiano. Il conteggio dei titoli va aggiornato subito, quindi. Perché senza scudetto resta la Champions League, ammesso che senza scudetto possa essere sempre lui al timone. Insomma, Sarri è sotto esame, come e più di prima. Lo stop aveva saldato i bulloni di una panchina traballante. Ma alla Juve, vincere è l'unica cosa che conta. Ora rimangono i due bersagli più grossi. Senza almeno uno dei due, la rivoluzione sarrista verrà ricordata come un fallimento. E potrebbe durare una sola, lunga, stagione.