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  • Juve blindata:| Buffon & C. mettono paura all'Europa
Juve blindata:| Buffon & C. mettono paura all'Europa

Juve blindata:| Buffon & C. mettono paura all'Europa

Il Celtic tiene la palla, ma in area non si passa. Il 56% di possesso scozzese produce soltanto una pioggia di cross: i bianconeri non incassano gol per la quinta partita di fila.
La Juve blindata mette paura all'Europa.
E con questa sono cinque. Vittorie certo, ma anche partite senza prendere gol. Buffon arriva a 490 minuti di imbattibilità in Champions, a poco più di un’ora dal suo record personale in Europa con la maglia bianconera (551’ nel 2004-05). Al di là dei «tempi» del numero uno bianconero, che anche ieri ha provveduto a tenere sigillata la porta con un prodigio di riflessi su un tiro di Commons deviato da Hooper, la Juventus si conferma solidissima tatticamente e psicologicamente, perché non era facile tenere la concentrazione dopo il 3-0 di Glasgow. Abituata a «fare» la partita nel campionato italiano, la Juve in Europa cambia pelle, lasciando l’iniziativa all’avversario per poi aggredire quando ce n’è la possibilità (vedi il pressing alto di Barzagli da cui nasce il primo gol) e soprattutto combinando in velocità. Per certi versi ha ricordato il miglior Napoli della scorsa stagione europea, nella quale la squadra di Mazzarri andò vicinissima all’eliminazione del Chelsea futuro campione d’Europa. E qui arrivano le cifre di Matri e Quagliarella, bomber di scorta ma mica tanto: l’autore del primo gol (già a segno all’andata) ha segnato sull’unico tiro in porta effettuato, quello del raddoppio, e ha raggiunto quota 15 in 21 partite nelle coppe europee.


Palla a voi - Il possesso palla è rimasto nei piedi del Celtic: 58% nel primo tempo, 56% a fine partita. Ma la Juve ha saputo raccogliersi e chiudersi soprattutto nella zona centrale, lasciando sfogo agli scozzesi sugli esterni: addirittura 34 i cross sfornati dalle fasce, ma in mezzo la contraerea bianconera ha disinnescato i pericoli. Il pericolo maggiore era il rientrante Samaras, assente all’andata e chiaramente di livello tecnico superiore rispetto ai compagni: il greco, che ha ondeggiato da ala sinistra a centravanti aggiunto, è l’uomo che ha cercato più contrasti (bilancio negativo: 6 vinti e 7 persi) e più dribbling (3 vinti e 2 persi). Il merito della tenuta stagna dei bianconeri non è soltanto dei difensori, perché i 10 recuperi di Barzagli sono pareggiati dagli altrettanti palloni sradicati agli avversari da Vidal, cui vanno ad aggiungersi i 9 di Pogba e i 7 dell’«insospettabile» Pirlo.

Pogba al centro - Il regista bianconero è stato ancora una volta strepitoso, con quel lancio da quarterback di football per la corsa di Vidal - su un movimento che di solito coinvolge Lichtsteiner -, e il cileno poi ha avuto la visione e l’altruismo per servire a Quagliarella il 2-0 a porta vuota. Per una sera, però, Pirlo non è stato l’epicentro del gioco bianconero: la sostituzione a metà ripresa ha dato a Pogba il maggior numero di palloni toccati, mentre il più preciso è stato Marrone (42 passaggi positivi su 42). Non è un caso: il giovane centrocampista è stato schierato nel ruolo di play difensivo che di solito tocca a Bonucci. L’ha svolto bene, a ulteriore dimostrazione che l’aiuto reciproco è la filosofia che muove la Juventus di Antonio Conte. Poi ci sta un po’ di imprecisione: nel primo tempo, la Juventus ha avuto una percentuale del 76,8 di passaggi riusciti, il peggior dato dei bianconeri quest’anno in Champions. Difficile che si ripeta.


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