Antonio Conte è solo un ricordo. La certificazione è arrivata proprio questa sera, con il marchio d.o.c. di una curva Sud che per la prima volta in questio biennio di Max Allegri si è esposta senza mezzi termini inneggiando al proprio tecnico. Questa Juve è sua, sempre di più: mai come oggi nemmeno in finale di Champions, probabilmente meno di domani quando il rinnovo fino al 2019 diventerà realtà. Merito suo, principalmente, e della sua squadra che dal Sassuolo al Sassuolo è riuscita nell'impresa di tornare vera Juve prima, di riconquistare la vetta poi e di allungare a +6 (Palermo-Napoli pemettendo) grazie ad una serie di 18 vittorie ed un pareggio a girone completato: un passaggio a ritmo folle, se il campionato fosse iniziato con il derby tale da ipotizzare un virtuale arrivo a quota 110 punti. Ma questo è fantascienza più ancora che fantacalcio. La realtà, l'unica vera verità è che da stasera e senza più mezzi termini o dubbi, Max Allegri si è preso la Juve. E che Antonio Conte è davvero solo un ricordo. Dello scetticismo, per usare un eufemismo, con cui è stato accolto invece non c'è nemmeno più quello. 

GRAZIE ARRIGO – E chissà che il tecnico bianconero non debba ritrovarsi a dire sinceramente grazie ad Arrigo Sacchi. Perché senza le sue ultime esternazioni, probabilmente il popolo bianconero avrebbe aspettato ancora un po' ad ergere ad eroe l'attuale allenatore. Una serie di cori che mai si erano sentiti fino ad oggi dedicati ad Allegri, uno striscione che non lascia alcun equivoco: “Panchina d'oro 2014-2015 - Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta – Congratulazioni Mister”. Ed anche una richiesta, una speranza. Quella sì, sempre la stessa fin dal raduno: “Portaci a Milano...”. Un modo come un altro per dire che sì, Allegri è l'unico e riconosciuto timoniere di questa squadra. Colui che è stato capace di condurla dall'inferno di Reggio Emilia alle porte di un paradiso che si spalancheranno solo e se il quinto Scudetto consecutivo si cucirà sul petto dei bianconeri. L'unico che può centrare un'impresa come quella di tornare vincitore dalla battaglia dell'Allianz Arena. D'altronde con questa Juve e questo Allegri, sognare si può. Crederci si deve.

@NicolaBalice