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  • Juve, che grana: da Ronaldo a Higuain, quando tornano in Italia devono stare 14 giorni isolati
Juve, che grana: da Ronaldo a Higuain, quando tornano in Italia devono stare 14 giorni isolati

Juve, che grana: da Ronaldo a Higuain, quando tornano in Italia devono stare 14 giorni isolati

  • Nicola Balice
Non c'è niente da fare, gira che ti rigira, Cristiano Ronaldo è sempre il primo. Lui per primo, infatti, ha dato il via alla moda della fuga dall'Italia tra le superstar della serie A. E della Juve. Muovendosi talmente in anticipo da evitare ogni polemica riguardante a ciò che si può e non si dovrebbe fare, semmai lasciando gli altri a giudicare l'opportunità dei suoi comportamenti. Magari, attivando anche l'istinto alla partenza tra i suoi compagni. Va ricordato come Ronaldo in realtà sia tornato in Portogallo giocando d'anticipo, prima della notizia della positività al Covid-19 di Daniele Rugani: sfruttando prima il giorno di riposo, poi ottenendo un permesso per motivi familiari, infine comunicando alla Juve la decisione di voler tornare solo dopo le schiarite su calendario e soprattutto quando l'emergenza del Coronavirus fosse rientrata. Poche ore prima del lockdown, Ronaldo era tornato a Funchal con tutta la famiglia e il personale al proprio seguito, rimandando a data da destinarsi il suo rientro. Non senza imbarazzi, anche delle autorità locali che han dovuto rilasciare dichiarazioni ufficiali fin dal suo ritorno sull'isola di Madeira, che fin lì aveva vissuto in maniera distaccata il propagarsi del Coronavirus con tutte le disposizioni del governo portoghese arrivate poco dopo.

UN'ALTRA QUARANTENA – Da Ronaldo a Higuain, Khedira e Pjanic, ora si apre anche un altro tema. Quello legato ai tempi di rientro. Aspettando che arrivi una versione definitiva su quando potrà riprendere l'attività, allenamenti prima di partite ufficiali, ieri sera il comunicato della Protezione Civile ha rilanciato un altro problema: “I connazionali che rientrano in Italia da altri Paesi verranno sottoposti ai controlli aeroportuali previsti e attivati, fin dall’inizio dell’emergenza, grazie al supporto e alla disponibilità del volontariato di protezione civile e del personale sanitario. La Polizia di Stato effettuerà i consueti controlli di frontiera agevolando la compilazione della prevista autocertificazione per il rientro presso il proprio domicilio, residenza o abitazione. In ottemperanza alle misure vigenti per la mobilità delle persone all’interno del territorio nazionale, sarà consentito ad una sola persona raggiungere lo scalo aereo, ferroviario o marittimo, per agevolare il rientro verso la residenza o il domicilio del connazionale. Lo spostamento in questione rientrerà tra le fattispecie di “stato di necessità” che dovrà essere autocertificato con il modulo messo a disposizione del Viminale, compilato in tutte le sue parti indicando, in particolare, il tragitto percorso. Inoltre, come previsto dal Decreto 120/2020 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministero della Salute, i connazionali che rientrano dall’estero, anche in assenza di sintomi riconducibili al Covid-19, dovranno obbligatoriamente comunicare il proprio ingresso in Italia al Dipartimento di prevenzione dell’Azienda Sanitaria locale. Saranno inoltre sottoposti alla sorveglianza sanitaria e all’isolamento fiduciario per un periodo di quattordici giorni”. Partendo dalla fine, anche se si parla di connazionali, dal momento del rientro tutti dovranno essere sottoposti all'isolamento per altri 14 giorni, riguardando tutte le persone fisiche di rientro dall'estero come specificato appunto nel Decreto 120/2020. Un nuovo e ulteriore problema da affrontare in casa Juve e forse non soltanto.

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