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  • Juve:| Conta anche saper spendere, non solo quanto

    Juve:| Conta anche saper spendere, non solo quanto

    Davvero ci vorrà così tanto tempo perché una squadra italiana torni a vincere la Champions? Non sarà che l’ apocalittico pronostico di Conte è anche frutto della notte impotente vissuta contro il Bayern? Prendiamo Inter, Milan e Juve: le ultime e anche uniche vincitrici della coppa dei campioni. Solo tre anni fa Mourinho trionfava al Bernabeu con una squadra formidabile, ma che aveva dato il meglio e quindi da rinnovare. I ricambi, però, sono arrivati fuori tempo massimo e di conio ben diverso dagli originali. Anche il Milan ha impiegato una vita a salutare i senatori che nel 2007 sollevarono la coppa e solo quest’anno ha imboccato (e forse anche imbroccato) la strada del rinnovamento, tanto da mettere paura al Barcellona. Lentezze che si pagano care. Per ultima la Juve: finita nel buco nero di Calciopoli ha riazzerato il capitale e ricominciato faticosamente a risalire la china. Prendendo batoste in campionato, due settimi posti, e recitando da comparsa inEuropa. Questo fino all’arrivo di Conte. Il rinnovato curriculumnazionale aveva illuso che la stessa squadra potesse reggere l’urto con le big d’Europa: non è andata così. Tecnico e direttore generale trovano le cause anche e soprattutto nel divario economico tra due sistemi. Conte poi si è sbilanciato fino alla funesta previsione, ma i numeri sconfessano in parte le sue valutazioni. La Juventus ha speso e anche tanto, ma a volte l’ha fatto male. Inseguendo meteore (Krasic, 15 milioni), fantasmi (Elia, 9), mezzi giocatori (Felipe Melo, 25) o sovrastimati (Isla, 9,4 per la metà) e infine bidoni (Martinez, 12). Dato per scontato che muoversi sul mercato comporta una quota sindacale di fallibilità, sta proprio nel ridurla al minimo la chiave per tenere il passo della concorrenza senza averne i faraonici mezzi. Il Barcellona può permettersi di sbagliare l’acquisto di Sanchez (37,5 milioni) grazie anche ai bilanci a fisarmonica, la Juve e gli altri club italiani no. Non più. Matri, e parliamo di uno decisivo in campionato ma comprimario in Europa, è costato 18 milioni. Il Napoli ne ha spesi 17 per Cavani, questo significa saper spendere nei ruoli chiave. Il Napoli ha vinto poco, vero, ma mettete Cavani nella Juve e forse anche Van Buyten e soci si sarebbero divertiti meno. Van Persie costava 30 milioni e ne chiedeva 8 di ingaggio: operazione pesante, la Juve ha giustamente lasciato. Ma Verratti per esempio? Pirlo non è eterno, anzi: non aver bloccato in anticipo il gioiellino (al Psg per 12 milioni) sarà il prossimo errore su cui meditare. Verratti, uno che non ti fa vincere ora, ma che abbrevia i tempi per tornare a farlo.

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