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  • Juve, Conte sempre più potente

    Juve, Conte sempre più potente

     

     
    Juventus, le dimissioni di Briamonte segnano il via libera alla linea dura di tecnico e presidente. Conte sempre più potente, asse di ferro con Agnelli
     
    Ogni parola di Andrea Agnelli e di Antonio Conte è un terremoto. Le dimissioni dal cda della Juventus da parte di Michele Briamonte lasceranno il segno, perché segnano un cambiamento all'interno della società, spostano gli equilibri, indirizzeranno il futuro. E sopratutto pongono Conte in una posizione di forza, quasi di potere, perché l'allenatore e l'avvocato stavano ormai su due sponde opposte, dalle quali si scrutavano di sbieco. 
     
    Non è un mistero che Conte e Briamonte abbiano litigato di brutto, venendo quasi alle mani nella sera in cui la Disciplinare respinse il patteggiamento di cui l'avvocato era stato l'architetto e al quale l'allenatore si era sempre dichiarato contrario. Lì si è aperta una frattura e la Juve ha deciso di scatenare una battaglia giudiziaria e mediatica che Briamonte non ha mai condiviso. Avrebbe preferito una linea più diplomatica. Agnelli invece ha sposato in pieno la causa dell'allenatore, lo ha assecondato, l'ha difeso attaccando, ha permesso che nel collegio difensivo (dal quale Briamonte si è sfilato) entrasse un legale di grido come Giulia Bongiorno
     
    Eppure, Briamonte è stato il falco della guerra alla Figc, ha ideato l'esposto contro l'Inter e la richiesta di danni di 440 milioni al Tar. Ma quando si è trattato di alzare il tiro contro la magistratura, ha pensato che si stesse superando il limite. Lunedì si incontrerà con Agnelli ed è probabile che, oltre al cda, lascerà anche la cause in sospeso e quindi la vita politica del club.
     
    Oggi l'agenda politica bianconera è compilata da Agnelli e Conte, ben più di un semplice tecnico: se c'era un'ombra sul suo futuro, le dimissioni di Briamonte l'hanno spazzata. 
     

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