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  • Juve contro Inter: la sfida scudetto è una guerra tra ricchi poveri. Vinceranno le idee, è più bello così

    Juve contro Inter: la sfida scudetto è una guerra tra ricchi poveri. Vinceranno le idee, è più bello così

    • Stefano Agresti
      Stefano Agresti
    È diventata una sfida tra ricchi poveri. O tra poveri ricchi, fate voi. Juve contro Inter, le due società economicamente più potenti del calcio italiano: Agnelli e Zhang, i soldi della Champions e le potenzialità di padroni con pochi limiti finanziari. Una marea di denaro. Eppure, per tanti motivi, anche loro oggi devono guardare con grandissima attenzione i conti. Colpa del Covid, di precedenti investimenti sbagliati, della Uefa che controlla i bilanci (non quelli di tutti, ma dei nostri club sì).

    Nelle ultime estati la Juve ha preso - tra gli altri - Ronaldo e De Ligt. L'Inter - tra gli altri - Lukaku e Conte, pagando anche Spalletti. Ora è tutto differente. Ribaltato. Cercano occasioni a costo zero, saldi, scarti da rivalutare. Studiano alchimie finanziarie, pagamenti dilazionati, strani scambi che diano plusvalenze (questo anche in passato, per la verità). Per carità, non è che risparmino ingaggi sontuosi, tipo quelli che prenderanno il nuovo centravanti della Juve, chiunque questo sia, oppure Vidal. Ma di denaro per gli acquisti possono tirarne fuori poco, quasi zero.

    La Juve ha preso Kulusevski a gennaio, poi stop. McKennie in prestito con diritto di riscatto, tutto qua. Massima spesa ipotizzata? I 10-12 milioni per Dzeko. Poi Suarez se si libera dal Barcellona, Morata a patto che l'Atletico accetti inizialmente un prestito, Cavani svincolato. E l'Inter? Anche qui, dopo Eriksen  gennaio, il vuoto. Okay, ha preso Hakimi, ma perché ha ceduto Icardi: 50 milioni entrano, 40 escono. Kolarov è costato due spiccioli, Vidal arriverà gratis, l'ingaggio di Kanté è subordinato a partenze eccellenti (e soprattutto remunerative). Non solo: ha faticato a riscattare Sensi, ha mollato Tonali e Kumbulla che aveva già in mano.

    Il duello per lo scudetto è diventato un confronto tra ricchi poveri, o tra poveri ricchi. Quindi una sfida di idee: chi le avrà migliori, Paratici o Marotta? E chi studierà con maggiore accortezza le alchimie finanziarie per prendersi qualche rinforzo? Se ci pensate, è affascinante anche così. Forse di più, se il cervello ha peso superiore rispetto al portafoglio.

    @steagresti
     

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