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  • Juve:| Dall'indifferenza ai fischi

    Juve:| Dall'indifferenza ai fischi

    La pazienza è finita. E lo si era capito già una setti­mana fa contro il Bologna quando, al secondo gol di Mar­co Di Vaio, la contestazione si era alzata dalle curve sponta­neamente. Una settimana do­po, invece, la protesta viene programmata da uno dei gruppi organizzati della Sci­rea Sud, i Drughi, che diserta­no i loro posti quasi a presagi­re la terza sconfitta consecuti­va. Una contestazione pacifi­ca all’inizio, come sottolinea­no, ma facendo mancare il lo­ro urlo di sostegno vogliono manifestare contro gli ultimi disastrosi risultati. Nel mirino sono finiti tutti, squadra e tec­nico: troppo molli i giocatori nella trasferta di Lecce, troppi errori da parte di Luigi Del Neri nella gestione dei cambi e della partita contro il Bolo­gna. Così, i Drughi hanno de­ciso di prendere posizione: spiccano i seggiolini vuoti dove però campeggia una striscio­ne, «Finita la pazienza, per voi solo una silenziosa indifferen­za », in cui viene spiegato lo sciopero del tifo. Soltanto nel­l’ultima mezz’ora un gruppo entra nello stadio, giusto in tempo per vedere, proprio sot­to la sua curva, il gol di Rino Gattuso. Dopo il vantaggio rossonero scoppia la contesta­zione. Sale alto l’urlo «pezzi di m..., veniamo con i bastoni», alternato da un altrettanto acido «andate tutti a lavorare» o dall’ennesimo «vergognate­vi ». Non viene risparmiato neppure Del Neri, citato in contrapposizione con Marcello Lippi o Luciano Moggi, as­sente nonostante avesse dato annunciato il suo ritorno all’O­limpico. La Juventus è in pie­na crisi, si rivedono i fantasmi dello scorso anno. E il popolo bianconero dopo mesi di pa­zienza non riesce a contenere la rabbia per una squadra sempre più insicura, che non riesce a reagire e a rialzarsi. Soltanto Alessandro Del Pie­ro viene acclamato con ap­plausi e cori, «C’è solo un capi­tano », quando entra in campo al posto di Matri. 


    GLI STRISCIONI - Eppure, prima del gol di Gattuso, il re­sto dello stadio palpitava di passione. Al momento dell’in­gresso delle squadre in campo nella Scirea Nord vengono srotolate tre maxi bandiere che simboleggiano il tricolore e, nel mezzo, lo stemma della Juventus con una zebra gi­gante. Rispondono i tifosi ros­soneri, assiepati nel settore ospiti: sono oltre duemila e mostrano i loro striscioni, la scritta Curva Sud e il marchio del Milan a caratteri cubitali. Ma non è finita qui: sul finire del primo tempo, quando le squadre nonostante qualche ghiotta occasione sono ancora sullo 0-0, la Curva Nord bian­conera tira fuori un maxi len­zuolo con una frase significati­va, «Alla Juventus vincere non è importante, è l’unica cosa che conta. Giampiero Boniper­ti ». Pensieri e parole che susci­tano gli applausi scroscianti dei tifosi bianconeri, un plau­do alla Juventus del passato, quella che sapeva vincere a di­spetto di quella attuale che pa­re aver perso la strada del trionfo. Ma la battaglia a colpi di striscioni riserva una chiosa ironica con un tifoso che, sem­pre dalla curva, estrae un mi­ni lenzuolo con la scritta «Per vincere ancora, via da Vinovo», tirando in ballo il centro spor­tivo causa dei tanti infortuni patiti dalla Juventus anche in questa stagione.


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