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Pogba: il City gioca un asso, mentre la Juve pressa Raiola

Pogba: il City gioca un asso, mentre la Juve pressa Raiola

Beppe Marotta lo aveva anticipato ieri sera, prima del match con il Benfica: "Abbiamo parlato con il suo agente e lo faremo anche nei prossimi giorni". Ebbene, secondo quanto riportano Sky e Sportmediaset, la dirigenza della Juventus e gli agenti di Paul Pogba si sarebbero visti anche oggi, in gran segreto, a Torino. I bianconeri stringono i tempi: vogliono arrivare al rinnovo con il giovane asso francese prima del Mondiale. Mino Raiola, che qualche fa aveva parlato di rinnovo eventualmente solo dopo Brasile 2014, sarà d'accordo?  

MAROTTA: AVANTI CON POGBA PER QUALCHE ANNO - "Blindato è una parola forte, ma c’è la sensazione di andare avanti assieme ancora qualche anno. Abbiamo parlato con il suo agente e lo faremo anche nei prossimi giorni, ma sono normali dinamiche contrattuali e non esiste alcun caso". Prima del ritorno nella semifinale di Europa League col Benfica, l'amministratore delegato bianconero Beppe Marotta aveva risposto così a una domanda sul futuro di Paul Pogba. Il giovane centrocampista francese della Juventus anima le voci di mercato e può scatenare un'asta multi-milionaria in vista della prossima campagna trasferimenti estiva. 

DUE ASSI DEL CITY - Dopo la volontà del Psg di riportarlo in patria e l'interesse mostrato dal Real Madrid, l'ultima pista porta in Inghilterra. Secondo il Daily Express, il Manchester City vuole riportare in Premier League l'ex giocatore del Manchester United, considerato l'ideale erede di Yaya Touré in prospettiva futura. Per arrivare a Pogba, il club inglese è disposto a mettere sul piatto della bilancia 40 milioni di euro più una contropartita tecnica gradita alla Juve come il terzino serbo Aleksandar Kolarov o l'attaccante bosniaco Edin Dzeko. In alternativa a Pogba, il Manchester City viene dato sulle tracce del centrocampista spagnolo del Barcellona, Cesc Fabregas (ex Arsenal). 

MANCANZA DI RISPETTO - Intanto lo stesso Pogba è tornato sul proprio passato al Manchester United: "Mi avevano messo fuori squadra perché dicevano che volevo andare via - ha dichiarato alla BBC -, è stato irrispettoso nei miei confronti. Il Manchester United è un grande club, ma io devo pensare a me stesso e avevo bisogno di giocare. Ferguson mi prometteva più spazio a parole, ma poi in campo andavano gli altri e io mi sono allenato da solo per una settimana. Forse non pensavano di stare commettendo un errore con me". 

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