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  • Juve, Dybala: 'Non mi sento un leader, il rapporto con Ronaldo è migliorato. Conte fa la differenza all'Inter'

    Juve, Dybala: 'Non mi sento un leader, il rapporto con Ronaldo è migliorato. Conte fa la differenza all'Inter'

    Un Paulo Dybala a 360° tra Juve, Argentina ed eccellenti compagni di reparto: Ronaldo in bianconero, Messi con l'Albiceleste. In un'intervista a El Pais, la Joya svela: "E' difficile separare la persona del calciatore. Sono un ragazzo tranquillo, ma in campo voglio la palla. Senza la palla mi perdo, è una necessità. Il gol è il gol, chiaramente, ma ci sono poche cose che mi piacciono più di un assist".

    SULLA LEADERSHIP - "E'cambiato il modo di essere leader. Mi sento un giocatore importante, rispettato dai tifosi e dai compagni, ma non mi sento un leader e non provo ad esserlo. Per essere rispettato non devi urlare o insultare, devi sapere quando e come parlare con un compagno. L'importante è essere naturali".

    SU MESSI E RONALDO - "Fuori dal campo sono due persone tranquille, in campo sono due mostri. Quando è arrivato CR7 i miei amici mi dicevano: "Hai il migliore in nazionale e ora te ne portano un altro nel club". Gli ho risposto che avevano torto, che per me era un vantaggio. Posso studiarli ogni giorno, stiamo parlando di due fenomeni, sono un gradino sopra a livello calcistico e mentale".

    SU CRISTIANO - "Ho un buon rapporto, parliamo molto, spesso parliamo a lungo. Della nazionale, della Juve, ma anche di cose che non c'entrano con il calcio. E lo stesso con Leo. Il rapporto è migliorato molto, come è logico. Nel club di vedi ogni giorno, in nazionale ogni tanto. Nel corso del tempo abbiamo costruito un rapporto fantastico e con molta comunicazione". 

    SULL'ARGENTINA - "Devo dare di più, quello che ho fatto finora non basta. In nazionale ci sono molti e ottimi giocatori, per essere convocato bisogna fare molto bene con la propria squadra".

    SUL PALLONE D'ORO - "E' un'altra pressione, viene dall'esterno. Dall'essere candidato a vincerlo c'è grande distanza, bisogna lavorare e combattere. Una cosa è chiara: prima devo fare cose importanti con la Juve".

    SU SARRI - "Ha un modo completamente diverso di comprendere il gioco. Per me, e forse anche per gli attaccanti, è più divertente. Abbiamo più la palla, ci consente di rischiare e di fare qualcosa di diverso. Ci sono partite in cui abbiamo 20 occasioni, immaginate cosa significhi per un attaccante".

    SUL CALCIO ITALIANO - "Sta cambiando. Quando sono arrivato era difficile trovare una squadra che giocasse bene. Oggi l'Inter gioca un calcio interessante, Conte ha una mentalità diversa e ha fatto la differenza. Il Genoa è venuto sul nostro campo e ha giocato, la Roma e la Lazio giocano bene".

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