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  • Juve: ecco come sfruttare i 3 dubbi a centrocampo di Luis Enrique

    Juve: ecco come sfruttare i 3 dubbi a centrocampo di Luis Enrique

    • Luca Bedogni
    Domani sera allo Stadium si affronteranno la miglior difesa della Champions contro il miglior attacco. Da una parte la Juventus, che ha subìto soltanto 2 reti in 8 partite, dall’altra il Barcellona che, grazie alla remuntada storica sul Psg (6-1), stacca le concorrenti a quota 26. Se Neymar, Suarez e Messi fanno normalmente paura, ancor di più dopo quanto è successo al Camp Nou l’8 marzo; la disfatta dei parigini, in realtà, è stata un trauma collettivo. Eppure 2 delle 4 sconfitte che il Barcellona ha incassato nella Liga di quest’anno sono arrivate proprio a partire da quell’evento. Dopo la festa, appena quattro giorni ed è stata subito doccia fredda al Riazor di La Coruña (2-1); poi questo sabato, proprio a ridosso del big match coi bianconeri, un 2-0 secco e pesantissimo in casa del Malaga. Ora infatti il Real Madrid è a +3 sui catalani, può vantare una partita in meno e il vantaggio di giocarsi il classico al Bernabeu, immediatamente dopo (il 23 aprile) il doppio confronto dei blaugrana con la Signora. E’ dunque un periodo decisivo e delicatissimo per gli uomini di Luis Enrique. A tutto ciò si aggiunga la squalifica di Busquets, che non sarà della partita domani sera, e le diffide importanti: Piqué, Rakitic e Neymar. Proprio quest’ultimo, sabato, si è fatto cacciar fuori per somma di ammonizioni, al termine di una prestazione incolore. Che pensasse già alla Juventus? Sicuro.
     
    Nell’analisi di oggi vedremo innanzitutto il gol emblematico che ha portato il Malaga sull’1-0, poi ci concentreremo sull’assenza di Busquets. Partiamo. La rete di Ramirez al 32’ è stata fin troppo semplice. Il Barcellona perde un pallone qualsiasi praticamente all’altezza dell’area di rigore avversaria. Con una finezza di tacco il centrale delle acciughe  (fa sorridere, ma li chiamano davvero così, Boquerones) recupera la sfera e apre al terzino. Parrebbe un gesto innocuo e invece è il passaggio che precede l’assist. 
     
     
    Juve: ecco come sfruttare i 3 dubbi a centrocampo di Luis Enrique
     
    Questo perché nel dna del Barcellona c’è il gegenpressing, l’idea di difendere in avanti non appena si è perduto il pallone. Il movimento di Umtiti è sbagliato? Se il centrale biancazzurro non avesse fatto un colpo di tacco imprevedibile, no, non lo sarebbe stato. Però il pallone va a finire proprio nella zona dove c’è meno densità blaugrana. A quel punto, a palla scoperta, Umtiti è tagliato fuori. Piuttosto la posizione iniziale e il movimento successivo di Mathieu sono l’irreparabile. Prima segue il taglio, poi tenta un fuorigioco improbabile. Ramirez si troverà a tu per tu con ter Stegen e non fallirà. Una cosa che potrebbe fare benissimo Higuain, se la Juventus riuscisse a sfruttare nelle ripartenze il buco lasciato da Messi quando si accentra.
     
    Juve: ecco come sfruttare i 3 dubbi a centrocampo di Luis Enrique
     
    Ma uno degli aspetti più interessanti della partita di domani sarà senz’altro l’assenza di Busquets. El Quitanieves (Lo Spazzaneve) in Champions è mancato solo una volta nell’undici titolare, andandosi a sedere in panchina nella gara di ritorno contro il Borussia Monchengladbach, stravinta dai catalani per 4-0. Chi lo sostituì? Il portoghese André Gomes. In campionato, per un motivo o per l’altro, Busquets ha saltato 5 partite (due tra settembre e ottobre, tre fra gennaio e febbraio). Nei primi tempi, fino a gennaio era Rakitic ad assumersi questo compito, poi è toccato di nuovo al portoghese. Fa eccezione (ma che eccezione!) una partita di Copa del Rey, in cui Luis Enrique optò per Mascherano. Una partita che per tipologia (il 4-4-2 del Cholo assomiglia a un 4-2-3-1), intensità e importanza può essere avvicinata a quella che il Barça giocherà contro la Juve: sto parlando di Atletico Madrid-Barcellona del 1° febbraio, vinta dai catalani 1-2. Eccovi un Mascherano in versione Quitanieves.
     
     
    Juve: ecco come sfruttare i 3 dubbi a centrocampo di Luis Enrique

    Una delle caratteristiche di Busquets è proprio quella di interrompere sul nascere le ripartenze, quando il Barcellona è sbilanciato. Sa farlo molto bene anche Mascherano, sia perché quel ruolo lo conosce bene, sia perché ormai conosce alla perfezione il sistema blaugrana. Sulle palle vaganti bisogna incalzare, lasciare la posizione centrale per dare il tempo ai propri compagni (in questo caso sei sopra la linea della palla) di risistemarsi.
     
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    Se poi si riesce a recuperare o buttare fuori il pallone tanto meglio.
     
    Juve: ecco come sfruttare i 3 dubbi a centrocampo di Luis Enrique
     
    Nella stessa partita, poco dopo ma stavolta a difesa schierata, Mascherano interviene con decisione su Griezmann, mentre il francese cercava di uscire (spalle al gioco) da una situazione complicata.
     
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    Sporcare il pallone verso l’attacco, se giochi nel Barcellona, può diventare un assist.
     
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    Da questo recupero nascerà infatti la giocata strepitosa di Suarez, un po’ alla Pato in Barcellona-Milan, e dunque lo 0-1.
     
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    Mascherano è più esperto di André Gomes, sia in fase di possesso che in fase difensiva. E’ inoltre più adatto a quel ruolo: riesce meglio nei tempi di gioco, in quell’essenzialità che caratterizza Busquets, vale a dire nei due tocchi, nel passaggio corto, veloce e soprattutto rasoterra. Oltre a questo, si possono notare certi limiti d’interdizione del portoghese, che infatti è più mezzala, proprio nella partita di ritorno contro l’Atletico, sempre in Copa del Rey. Qui sotto, schierato al Camp Nou, dunque in una situazione ‘più sicura’, Gomes perde la posizione e viene infilato perché troppo piatto rispetto a Denis Suarez.
     
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    Al 16’ della stessa partita, invece, ecco un incidente che per poco non porta in vantaggio l’Atletico. Su un campanile, Gomes indietreggia fin quasi a scontrarsi con Umtiti.
     
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    In questi casi chi guarda il gioco e si trova il pallone davanti e non sopra la testa ha il diritto di precedenza. Ma Gomes stacca e lancia in porta Griezmann.
     
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    Detto questo, staremo a vedere chi sceglierà Luis Enrique: Rakitic, Gomes o Mascherano? 
     

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