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  • Juve ferma a gennaio: che errore, questa volta c'era molto da riparare

    Juve ferma a gennaio: che errore, questa volta c'era molto da riparare

    • Nicola Balice
    Quello di gennaio si chiama mercato invernale, altrimenti detto “di riparazione”. Alla fine la Juve ha deciso di non aver niente da riparare. Dedicandosi quasi esclusivamente a completare quel lavoro di sfoltimento della rosa rimasto incompiuto ad agosto, riuscendoci in un modo o nell'altro: prestiti per Marko Pjaca e Mattia Perin, risoluzione consensuale per Mario Mandzukic, cessione via prestito con obbligo di riscatto per Emre Can. I conti forse sono tornati, anche grazie a qualche plusvalenza con l'altro mercato, la sensazione è che fino al 30 giugno verrà trovato in ogni caso il modo di farli tornare. Però in entrata ci si è limitati, per così dire, al grande colpo Dejan Kulusevski, che arriverà alla Continassa solo in estate. E basta. Niente da riparare insomma. Eppure il tempo passa, la rosa a disposizione di Maurizio Sarri pur essendo (liste alla mano) al completo e (monte ingaggi alla mano) composta da superstar, appare ancora sbilanciata se non incompiuta. Qualcosa a gennaio sarebbe servito, per riequilibrare il tutto e andare incontro alle idee di Sarri, che a tre mesi dal termine della stagione continua a inseguire un equilibrio che ancora non c'è.

    LE FALLE – Manca un vice Alex Sandro e non è una novità. Mancano centrocampisti più adatti a ciò che richiede il tecnico bianconero, in fase di possesso forse, in fase di non possesso sicuramente. Manca soprattutto l'uomo giusto per tenere uniti i reparti d'attacco e centrocampo. Un trequartista centrale naturale non c'è, gli esperimenti provati di volta in volta non hanno mai convinto Sarri a tal punto da avere un titolare fisso. Un'alternativa a Douglas Costa, nemmeno. E manca pure un alter ego di Higuain e Dybala, che possa consentire di tirare avanti senza stravolgere piani originari. “Non abbiamo coppie nello stesso ruolo, non è una squadra con un progetto tattico unico ma è una squadra costruita in maniera plurima, in base alla disponibilità dei singoli bisogna avere diverse soluzioni”, parole di Sarri. Era così ad agosto, è stato deciso che andasse bene anche a gennaio. I conti si fanno alla fine, ma quelli di febbraio per ora preoccupano. Non poco.

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