Calciomercato.com

  • Juve, il mercato alle spalle: |'Ci ha bloccato la crisi'

    Juve, il mercato alle spalle: |'Ci ha bloccato la crisi'

     

    Ha tirato a lungo aria di trasloco nell’attacco della Juve, anche in senso letterale, se Alessandro Matri ha mollato la casa torinese presa un anno e mezzo fa con altri orizzonti, e pure Fabio Quagliarella è entrato in chiacchiere di mercato, come confermato (in tv) dal suo agente, Beppe Bozzo. Resteranno allo stesso domicilio, almeno fino a gennaio, e non sarà semplice, visto che quando t’appresti a cambiare casa spesso metti in valigia anche i sentimenti. Come non s’annuncia facile risalire la griglia di partenza, con Vucinic e Giovinco in prima fila, pare anche in Friuli, dove alle sei della sera la Juve sfida l’Udinese.
     
    Scontata la conferma del montenegrino, oggi e come prima guida dell’attacco, Giovinco è spuntato a sorpresa dopo che si era azzoppato alla caviglia sinistra nel finale della partita con il Parma: torna tra sette giorni, era la diagnosi più ottimistica, almeno quella resa nota, ma la trasferta veniva esclusa. Invece ieri è stato arruolato da Antonio Conte e Massimo Carrera, dopo essere stato testato con la squadra titolare, nell’allenamento del mattino, prima di imbarcarsi per Udine. Dovrebbe essere titolare, o comunque parte davanti nelle proiezioni, nel ballottaggio con Matri. Una bella mozione di fiducia per la Formica atomica, sul quale già bisbiglia una fetta del pubblico, visionate le prove soffici con Napoli, in Supercoppa, e Parma, al primo passo in campionato. Gli tocca insomma una bella pressione, non bastasse quella di venire nel primo anno dopo Del Piero. E forse pure per questo Conte cerca di cementarne la fiducia. A parte la mancanza di un acquisto deluxe, l’attacco è da ristrutturare, nella fiducia, anche se poi la Champions aumenterà la densità di partite, e quindi le chance di giocare: la Juve ha voluto allestire due squadre appunto per armare un credibile turnover. Insomma, da Matri a Quagliarella, ma vale poi per ogni ruolo, ci saranno occasioni per non deprimersi troppo. Del resto, nella stagione 2010/11, Matri fu spietato sicario (20 gol), e Quagliarella sparò dritto (9 reti) finché smise di funzionare per il crack al ginocchio.
     
    Non farà ancora parte delle primarie Nicklas Bendtner, che resterà a Vinovo ad allenarsi, lo stesso menù durante la sosta per le nazionali, dove è squalificato. Paga lo spogliarello agli Europei, quando mostrò i boxer con una griffe che non era sponsor Uefa. E domani la Federazione danese tornerà sul caso, ribadendo al giocatore che è buona cosa indossare gli indumenti forniti dalla nazionale. Nel frattempo, Bendtner s’è preso il numero 17 (quello di Trezeguet, auguri) e dovrà rimettere in moto il fisico, rimasto ai box dieci giorni, e a bassi regimi in estate, confinato con le giovanili dell’Arsenal. Parlandone, Carrera è stato onesto: «Sappiamo quello che ci può dare. È normale che gli obiettivi che noi volevamo, colpa della crisi, sono stati irraggiungibili. Quindi c’è stata questa opportunità e l’abbiamo presa, sapendo quello che può darci questo giocatore». Una mano, insomma, soprattutto quando ci sarà da fare gli autoscontri, con l’area intasata dai nemici: «È un giocatore d’area - ha continuato Carrera - un giocatore che è buono tecnicamente. Quindi potrebbe essere una soluzione valida, un’alternativa al nostro gioco». Che certo non cambierà a Udine, dove i bianconeri ripresenteranno il 3-5-2 dell’esordio, ma innestando Buffon e Chiellini, con Bonucci di nuovo nel mezzo. La differenza, oggi e per tutto l’anno, bisognerà farla in attacco, se tutto il resto filerà come ci si aspetta. La scorsa stagione, la Juve fu quella con più tiri verso la porta avversaria (285), per distacco, ma solo la dodicesima per rapporto tra spari e gol, 12,32%. Non proprio il top: che, infatti, si cercava.

    Altre Notizie