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  • Juve in emergenza: fuori i colpevoli

    Juve in emergenza: fuori i colpevoli

    • Nicola Balice

    Una cosa è certa: la stagione della Juve non accetta mezze misure. Dal punto di vista dei risultati, questo è un fatto inconfutabile tra una partenza da incubo ed una rimonta da sogno in campionato. Però poi c'è anche tutto il resto, aspetto per aspetto è evidente come si possa definire assolutamente positivo come assolutamente negativo. In quest'ultima categoria c'è sicuramente il caso infortuni, sia dal punto di vista della prevenzione che sotto quello della gestione dei recuperi. Perché alla vigilia della partita che può valere una stagione come quella con il Bayern Monaco torna ad allungarsi la lista degli stop muscolari degli uomini agli ordini di Max Allegri. Rischia di essere sostanzialmente inutile in chiave Champions l'ultimo controllo legato a Giorgio Chiellini che verrà effettuato in queste ore. Non solo. Al difensore bianconero si aggiungono anche l'affaticamento all'inguine destro di Mario Mandzukic che lo terrà in dubbio fino all'ultimo e, soprattutto, lo stiramento al polpaccio di Claudio Marchisio: questo il primo verdetto degli esami strumentali effettuati nella serata di lunedì, che se confermati in giornata potrebbero tenere fuori il Principino anche fino al rientro dalla sosta. #FareOnonFare è l'hashtag lanciato in casa Juve per caricare tutto il popolo bianconero verso l'impresa da tentare a Monaco di Baviera. Ripensando alla questione infortunati, però, è evidente che qualcosa non sia stato fatto o che qualcosa sia stato fatto fin troppo.

     

    DI CHI E' LA COLPA? - Ed anche alla vigilia di una partita tanto importante, ora, servono spiegazioni. Non giri di parole o frasi di circostanza, ma motivazioni e magari assunzioni di responsabilità. Perché dopo essere stato sulla graticola per quanto non raccolto ad inizio stagione, poi Max Allegri è riuscito giustamente a salire sul podio di chi detiene i principali meriti della rinascita di una Juve vera, forte-fortissima fino a poter insidiare un posto tra le prime otto d'Europa al Bayern Monaco. Ma a questo punto della stagione, quando ormai tra un record e l'altro si continua a far salire anche il numero di infortuni (una cinquantina a metà marzo...), non può bastare il doppio ritornello di una preparazione estiva accelerata per poter affrontare al meglio la Supercoppa così come non ha mai convinto quello che parla di una situazione assolutamente comune e condiviso con tutte le altre rivali. A questo punto della stagione, la Juve dovrebbe essere prossima all'apice della sua condizione, non di meno dovrebbe essere anche in grado di poterla conservare fino a quando i titoli verranno assegnati. Invece i bianconeri continuano ad avere muscoli fragili come carta velina, tra un infortunio ed una ricaduta. Di qualcuno, insomma, dovrà pur essere la colpa. Di uno staff medico che accelera troppo i tempi di recupero? O magari dell'area tecnica e atletica che sbaglia i carichi di lavoro in un calendario fitto e pesante, ma non più di quanto possa capitare a società parimenti impegnate tra Italia ed Europa? O ancora dei giocatori che non hanno lucidità a sufficienza per capire quando fermarsi? In tutto questo, continuare a credere nell'impresa dell'Allianz Arena è imperativo d'obbligo, così come puntare all'italico mini-triplete Supercoppa-Scudetto-Coppa Italia. Ma senza trovare una soluzione immediata e progettuale a questo problema, tutto resterà sempre più difficile di quanto potrebbe essere.

    @NicolaBalice


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