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  • 	Allegri: 'In settimana l'incontro con Agnelli. Ho in mente la nuova Juve da 6 mesi. Sul rinnovo...' VIDEO

    Allegri: 'In settimana l'incontro con Agnelli. Ho in mente la nuova Juve da 6 mesi. Sul rinnovo...' VIDEO

    • Nicola Balice, inviato a Torino

    Serie A alla De Cecco

     

     

    Roma-Juve ormai sembra un grande classico di fine campionato, ma a questo punto conta solo per la Roma ai fini della classifica. E i giallorossi dovranno ribaltare anche la storia, guardando al bilancio complessivo tra queste due squadre in serie A: 81-39 il conteggio delle vittorie in favore della Juve su 169 precedenti, per un totale di 262 gol a 179 sempre ad appannaggio dei bianconeri (dati Opta per De Cecco). Ma domani potrà succedere di tutto, un altro dato può confermarlo, quello dei tiri nello specchio della porta: sono 203 quelli della Roma in questo campionato, Juve ferma a 192.

    	Allegri: 'In settimana l'incontro con Agnelli. Ho in mente la nuova Juve da 6 mesi. Sul rinnovo...' VIDEO

    Roma-Juve arriva in ogni caso in un momento delicato soprattutto in panchina, in entrambe le piazze. Così Max Allegri fa il punto tra presente e futuro in conferenza stampa.

    INCONTRO - "Mi tolgo la giacca e vi dico che col presidente ci vediamo in settimana. Quindi la conferenza è finita? (ride, ndr). Tutto quello che si dice mi sta facendo divertire: pensa se non avessi vinto niente, mi avrebbero impalato. Col presidente parleremo di tutto, come sempre. Poi voi la infiocchettate, giustamente. Prima della partita con l'Ajax ho detto che sarei rimasto, poi dobbiamo vederci: più di questo non so che dire. Quest'anno fa clamore perché siamo usciti ai quarti di Champions, qualcuno pensava di giocarla come si fa quella al bar d'estate"

    GRATITUDINE - "Io la mia gratitudine la devo al presidente e alla società, per il lavoro che abbiamo svolto. Non posso piacere a tutti e non mi piace piacere a tutti. Il calcio è fatto di risultati, di lavoro quotidiano e quindi io devo rendere conto a una società e al presidente che abbiamo fatto un buon lavoro in cinque anni"

    RIFONDAZIONE - "Io ho in mente da sei mesi cosa bisogna cambiare della squadra. Lo devo dire prima al presidente, io ho le cose le ho sempre ben chiare, da sei mesi e non all'ultimo giorno"

    ROMA - "Domani c'è una bella partita con la Roma davanti a 50mila persone, da giocare al meglio perché poi avremo una bellissima festa contro l'Atalanta. E' una cosa diversa da quella fatta negli ultimi anni, bella da vedere"


    RECUPERI - "Poi abbiamo recuperato un po' di giocatori: Alex Sandro, Bentancur, Dybala, Emre Can"



    RITARDO - "L'incontro con Agnelli non è stato posticipato ma anticipato rispetto al solito di quindici giorni"

    ALTRI NOMI - "Fa parte del gioco, mi volevano mandare via"

    DYBALA - "Intanto Dybala domani rientra e dovrebbe giocare dall'inizio. La posizione di Dybala è sempre stata la stessa, dall'inizio del campionato a ora. Poi l'anno scorso giocava con solo una punta, quest'anno c'è anche Ronaldo che è in una posizione diversa"

    RINNOVO - "Parlare ora di quello che ci diremo col presidente, non ha senso. Non so e non posso rispondere a queste domande"

    BENTANCUR - "Sui giocatori credo ci debba essere la volontà dei giocatori di mettersi in discussione per migliorare. Lui è cresciuto molto, deve ancora migliorare molto nella visione di gioco, negli inserimenti, nei gol, negli assist. E' giovane, gli mancano queste situazioni di gioco"

    CANCELO E TUTTA LA ROSA- "E' migliorato da quando è arrivato, può crescere ancora. La Juve ha una rosa con dei giocatori avanti con l'età ma ci sono giovani importanti, come Dybala, Cancelo, Bentancur, Emre Can, Rugani, Bernardeschi, poi Alex Sandro, De Sciglio e Douglas Costa non sono anziani. Il mescolamento di età della squadra è stato fatto veramente bene. Poi a fine stagione con Paratici e Nedved si valuteranno le situazioni tecniche. La squadra è sempre cambiata da un anno all'altro"

    FIDUCIA - "Il presidente ha detto dopo la partita con l'Ajax che vuole continuare. C'è un rapporto di stima reciproca, questa è la cosa più importante. Come con Paratici e Nedved, com'era prima con Marotta. La società è la cosa più importante, senza la società difficilmente si ottengono risultati"
     

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