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  • Juve, la resa dei conti con Paratici: tra conferma e rivoluzione

    Juve, la resa dei conti con Paratici: tra conferma e rivoluzione

    • Nicola Balice
    Resta o va via? Se resta, con quali poteri? E se va via, quando? Sempre, se va via, lo fa per scelta propria o del club? In sequenza, ecco alcune domande che potrebbero avere risposta in questi giorni, riguardo il futuro di Fabio Paratici. Potrebbero, non è detto però che siano definitive. Perché se dall'assemblea degli azionisti in programma giovedì, è lecito attendersi delle comunicazioni a riguardo in casa Juve è altrettanto possibile che un'eventuale rivoluzione societaria possa aver bisogno di molto più tempo. Il contratto dell'attuale capo dell'area sportiva bianconera è in scadenza, così come quello di tutti i componenti di questo settore, almeno a livello dirigenziale. L'ultimo progetto triennale è prossimo alla conclusione: una prima stagione iniziata con Beppe Marotta e proseguita senza, una seconda con il solo Paratici al timone dall'inizio alla fine, una terza che ora necessita di risposte. Perché sono ormai diversi mesi che il futuro del dirigente bianconero appare in bilico, il valore non è in discussione soprattutto per quel che riguarda l'azione da direttore sportivo puro, qualche riflessione in più ha invece recato in dote l'operato all'interno del triumvirato con cui la Juventus aveva deciso di impostare il dopo Marotta e Mazzia: una gestione a 360 gradi e non solo sportiva, con Marco Re (già uscito) e Giorgio Ricci insieme a Paratici a capo delle tre macroaree di competenza. 

    CON CHERUBINI – Tra le varie risposte possibili, c'è anche quella che può portare a un rinvio sulla decisione finale. Perché nel frattempo alla figura di Paratici è stata già da tempo affiancata quella di Federico Cherubini, operativamente una sorta di direttore generale per quanto a livello ufficiale il suo ruolo sia sempre quello di coordinamento delle squadre al di sotto del gruppo ora guidato da Andrea Pirlo. Che siano o no Cherubini e Paratici anche in futuro al timone, la prima decisione presa sembra intanto quella di tornare alla divisione di competenze tra un direttore generale e un direttore sportivo. Anche se magari potrebbe essere necessario aspettare pure la conclusione del mercato di gennaio prima di una decisione definitiva sul futuro di Paratici, che in piena estate sembrava molto più ovvia di quanto non sia diventata strada facendo.

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