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  • Juve pronta per il Chelsea. Cassano fa bene all'Inter. Disastro Zamparini

    Juve pronta per il Chelsea. Cassano fa bene all'Inter. Disastro Zamparini

    Juve, Lazio e Napoli scappano, mentre esplode il boom dei successi esterni: 13 nelle prime 30 gare e 6 solo in questo terzo turno. Stanno scomparendo i pareggi: solo 5 nelle prime tre giornate. Altissima la media gol: 2,93 a partita e molto alta anche la percentuale dei gol dei panchinari: 17%, ovvero 15 su 88 reti totali.
     
    La Samp è nella scia del trio in fuga: i blucerchiati sarebbero primi anche loro se non avesse un punto di penalizzazione. Passano gli anni,ma ci sono due signori che non cambiano mai: Zeman si ritrova ancora senza difesa e la Roma cade fragorosamente in casa per mano del Bologna che sta già rigenerando Gilardino, mentre Zamparini ha paura di retrocedere e ingaggia il quinto allenatore in 14 mesi (Pioli, Mangia, Mutti, Sannino e, adesso, Gasperini). Zamparini sta sbagliando tutto.
     
    L'Inter, intanto,  è passata in scioltezza a Torino, grazie al secondo gol in tre partite di Milito e al secondo in due partite di Cassano.
     
    Stramaccioni conferma di avere le idee chiare. Ha escluso il, barese
    dalla formazione titolare, ha rilanciato Ranocchia, ha lasciato il segno su 
    un campo che sarà difficile per tutti. 
     
    L'ex milanista ha accettato senza discutere la decisione dell'allenatore e, quando è stato mandato in campo, al 21' della ripresa, al posto di Sneijder, ci ha messo solo 17 minuti per dimostrare a Stramaccioni
    che nella nuova Inter c'è posto anche per Cassano.
     
    La Juve si prepara al confronto con il Chelsea in Champios League consolidando il record di 42 partite senza sconfitta in campionato (40 sotto la gestione Conte): nessuno in Europa è stato capace di tanto. Giaccherini, Vucinic e Asamoah hanno ribaltato il Genoa di Immobile che non si capisce perchè Marotta abbia mollato per una stagione in Liguria, quando avrebbe fatto molto comodo ai campioni d'Italia, altro che Bendtner.
     
    Insieme con Colantuono e Pioli, Carrera, Ferrara e Stramaccioni, gli altri allenatori del giorno sono Mazzarri, Petkovic e Montella la cui Fiorentina ha scoperto quale follia sarebbe stata cedere Jovetic e quanto bello sia stato credere ancora in Toni, riportandolo a casa dopo cinque anni.
     
    Mazzarri ha festeggiato nel modo migliore le 300 panchine di una carriera che non l'ha mai visto esonerato: il Napoli è uno schiacciasassi, esaltato dal talento purissimo di Lorenzo Insigne, il ragazzo che porterà l'Italia ai mondiali 2014. Il tecnico di Sarajevo è appena arrivato
    in Italia, ha vinto 5 partite su 5 (3 in serie A e 2 in Europa League) e ha già eguagliato un record del grande Maestrelli che, l'anno dopo lo scudetto, cominciò benissimo con tre successi consecutivi nel massimo torneo. La Lazio è l'incubo del Chievo, cui ha inflitto il sesto ko consecutivo al Bentegodi.
     
    In un incubo che non finisce mai è stato scaraventato Massimiliano Allegri per mano della strepitosa Atalanta, sabato sera capaxce di infliggere al Milan la seconda sconfitta interna consecutiva in serie A, evento senza precedenti da 82 anni.
     
    Dopo avere inguaiato il proprio allenatore eseguendo gli ordini di Berlusconi che ha smantellato la squadra, congedando i Veterani tranne Ambrosini, cedendo Ibrahimovic eThiago Silva al Psg pur avendo assicurato per due mesi  ai propri tifosi che mai e poi mai l'avrebbe fatto, ora Galliani fa il pompiere.
     
    Il Numero Due ripete a destra e a manca che Allegri non si tocca, Allegri deve stare sereno, la squadra deve restare serena, i tifosi devono restare sereni. Il guaio, per Galliani, è che di questi tempi orribili per il club più titolato del mondo ad esser sereno è  solo l'avversario di turno, come attestano le ottimistiche  dichiarazioni dell'Anderlecht, martedì  sera primo avversario in Champions.
     
    Colantuono a San Siro ha firmato un autentico capolavoro: la sua Atalanta ha messo a nudo in difetti congeniti di una squadra senza capo né coda, senza leader e senza bomber (fra campionato e coppe, Ibra
    aveva segnato 33 gol nell'ultima stagione milanese,ma qualcuno in Via Turati l'ha dimenticato troppo in fretta).
     
    Non è solo colpa di Allegri se, in meno di un mese e mezzo, il Milan è stato umiliato nella disgraziata amichevole newyorchese con il Real, ha perso il Trofeo Luigi Berlusconi con la Juve, ha perso 2 gare su 3 in campionato a San Siro, ha perso migliaia di abbonati (23.618 tessere, 7.615 in meno rispetto al 2011).
     
    La colpa principale è di una società che, dopo anni durante i quali ha liberamente strapagato molti dei suoi campioni, li ha scaricati senza tanti complimenti, per due mesi ha raccontato una montagna di panzane ai propri sostenitori e ha raffazzonato un organico ricco soprattutto di speranza in un domani migliore. Per viverlo, bisognerebbe lasciare
    lavorare in pace Allegri, altro che  pontificare: "Con Pazzini, De Jong e Bojan,  il Milan è da scudetto".
      
    L'ha detto Galliani, lo stesso che il 14 giugno aveva inneggiato all' "atto di eroismo" di Berlusconi per non  avere ceduto Thiago Silva al Psg. Cigarini ha scoperto il bluff. E il peggio per i rossoneri deve ancora venire.
     
    Xavier Jacobelli
    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

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