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  • Juve, ecco il paradosso di Zaza

    Juve, ecco il paradosso di Zaza

    Simone Zaza il suo l'ha fatto. Eccome se l'ha fatto. Due gol, tanta rabbia agonistica ed una fame che ha semplicemente segnato la differenza nel derby di Coppa Italia. Il suo, Zaza l'ha fatto e non per la prima volta. La prestazione contro il Toro è un biglietto da visita niente da male, ammesso che ce ne fosse bisogno, per tutti quegli estimatori che hanno già bussato e continueranno a bussare alle porte della Juve per il bomber di scorta di Max Allegri. C'è l'Udinese insieme a mezza serie A, ci sono diverse società di Premier anche se non di primissimo piano dal West Ham in poi. E non solo. Una situazione già affrontata in estate e rimandata all'inverno per la ferma volontà del giocatore di dimostrare a tutti di essere un giocatore da Juve. Ce l'ha fatta, la riprova è arrivata nel derby. Ora però, il ruolo di quarto attaccante non può che andargli sempre più stretto, specialmente con l'Europeo alle porte.

    UN GOL A PARTITA – Dato di fatto prima della sosta: Zaza ha dimostrato di poterci stare in questa rosa. Ed è riuscito a farlo aspettando con pazienza, a più riprese, il proprio momento. Rifiutando l'idea di poter essere bocciato prima anche di averci provato, perché non va dimenticato come in estate proprio l'ex Sassuolo sia stato praticamente scartato e messo sul mercato quando la situazione legata a Llorente sembrava ormai giunta a un vicolo cieco. Poi Zaza non ha accettato West Ham e Marsiglia, con la Juve che si è così convinta a lasciar libero lo spagnolo di accasarsi gratis al Siviglia diventando la cessione più beffarda dell'estate dopo il gol di una settimana fa che ha poi condannato i bianconeri al secondo posto in Champions. Chiuso il mercato, c'è voluto ancora quasi un mese prima di vedere Zaza all'opera: la continuità non è mai arrivata, le risposte sì. Sono cinque le reti in 457 minuti, una ogni 91 minuti e spicci: praticamente un gol a partita, in ogni competizione in cui è stato chiamato in causa ha sempre timbrato il cartellino. La media gol migliore tra gli attaccanti della Juve è la sua: a ruota c'è Dybala (un gol ogni 143 minuti), poi Mandzukic (uno ogni 158 minuti) e in coda Morata (un gol ogni 380 minuti).

    E ADESSO? Certo, i numeri non sono tutto. Ma ora anche la decisione di Zaza potrebbe cambiare, perché il suo ruolo nelle gerarchie dell'attacco bianconero è destinato a restare quello della quarta punta ed il suo nome rimane quello in cima alla lista nel caso in cui alla fine Marotta e Paratici dovessere compiere un colpo in attacco. Le risposte che doveva dare e darsi sono arrivate, se come sembra lo spazio dovesse essere più o meno lo stesso anche nella seconda parte di stagione ecco che Zaza potrebbe tornare ad accettare l'ipotesi di una nuova cessione o di un altro prestito per trovare lo spazio che sente di meritarsi. E il dubbio rimane sempre lo stesso: con questi numeri, meglio una stagione da comparsa alla Juve magari rischiando di perdere un posto per l'Europeo, o sei mesi da protagonista senza grosse ambizioni? Lavezzi o no, quello di Zaza è pronto a diventare uno dei pezzi più pregiati del mercato di gennaio.


    Nicola Balice
    @NicolaBalice

     

     

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