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Juve: operazione tesoretto

Juve: operazione tesoretto

Ma se non si vende... Per Conte va benissimo Higuain, ma forse vorrebbe prima mettere le mani su una seconda punta, in particolare su Jovetic, con Sanchez alternativa principale. Il problema è che le casse bianconere non sono così ricche. Occorre vendere, e bene, per portare a termine la rivoluzione offensiva chiesta dal tecnico salentino. La «potenza di fuoco» evocata da Andrea Agnelli è di 200 milioni tra stipendi dei tesserati e ammortamenti, budget che pone la Juventus nella top teneuropea. Una cifra che è stata quasi raggiunta già in questa stagione: se nel 2011-12 erano stati spesi 184 milioni (137 costo del lavoro e 47 ammortamenti), nel bilancio che chiuderà il 30 giugno si dovrebbe arrivare a circa 190. Questo significa che per il mercato lo spazio di manovra è limitato, dovendo rispettare il tetto dei 200, non tanto per l’acquisizione dei calciatori (che, appunto, si ammortizza in più esercizi), quanto per gli ingaggi. «Marotta e Paratici devono stare entro questa cifra. Per me possono smontarla e rimontarla, l’importante è che il costo totale, tra ammortamenti e retribuzione del personale tesserato, faccia quello che gli viene messo a disposizione». Di qui la necessità di muoversi in maniera massiccia sul mercato in uscita, alleggerendo il monte-stipendi. Nella speranza di non dover sacrificare nomi eccellenti. Fra quest’ultimi, occhio soprattutto a Marchisio, seguito con grande attenzione da Premier e Bundesliga. Per ora, comunque, sul mercato ci sono «solo» De Ceglie, Lichtsteiner o Isla, Marrone, Padoin, Matri, Quagliarella, Vucinic o Giovinco.

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