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  • Sarri vuole tornare in panchina. Serve la risoluzione con la Juve: si tratta

    Sarri vuole tornare in panchina. Serve la risoluzione con la Juve: si tratta

    • Nicola Balice
    In cuor suo, Maurizio Sarri, davvero pensava che la vittoria dello scudetto sarebbe stata sufficiente per meritarsi la conferma. A quel concetto di “alchimia” espresso da Andrea Agnelli la scorsa settimana, non dava forse quell'importanza che poi ha portato al suo esonero dopo l'eliminazione in Champions. Così, con l'orgoglio ferito, ha preso una posizione piuttosto netta: nessuno sconto, nessuna risoluzione del contratto anticipata, fino a quando sarebbe stato necessario. Vale a dire fino a quando sul suo tavolo non sarebbe arrivata un'offerta tale da convincerlo a tornare subito in panchina. Situazioni, quelle con la Juve, di cui in ogni caso si occupa Fali Ramadani. Così come dell'aspetto economico con i nuovi club. Mentre la decisione sul progetto da sposare, ovviamente, è tutta di Sarri.

    LE CHIAMATE – Chiamate intanto sono arrivate. Non solo dall'Italia, ma soprattutto dall'Italia. Ci sono sondaggi della Roma, per quanto Paulo Fonseca stia lanciando via via messaggi importanti sulla sua capacità di gestire il gruppo e rimodellare il sistema tattico a seconda dei giocatori a disposizione in un contesto complicato. C'è soprattutto la sua Fiorentina a pensare a lui: sua, perché squadra del suo cuore, come ammesso più volte. Ma la forza economica del club viola in questo momento non è all'altezza di Chelsea o Juve, ovviamente. Anche se avrebbe alla fine carta bianca o quasi per tre stagioni, spalmando quanto gli resta del contratto con il club bianconero.

    SI TRATTA - Insomma, qualcosa di muove. E allora meglio non farsi cogliere impreparato. Così, aspettando che il mercato fornisca un'offerta ufficiale, con i chiari di luna fiorentini che non possono assolutamente escludere un'accelerata in questi giorni, ecco che la trattativa con la Juve è ripartita. Un mese (in questa stagione un decimo di contratto) e con esso il primo stipendio da 600 mila euro netti, è già andato. Si tratta su ciò che rimane: 5,4 milioni per questa stagione, più altri 2,5 della prossima considerando la penale che la Juve sarebbe chiamata a pagare in caso di mancato rispetto del terzo anno di contratto. Molto dipende dal momento in cui poi Sarri dovesse avere bisogno della risoluzione, più voglia ha di tornare ad allenare più dovrà lasciare sul piatto. In ogni caso si tratta, è già una novità importante. Per Sarri, per la Juve, per la serie A.

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