Un allarme da non sottavoutare, un problema da risolvere. Andrea Pirlo non è più solo una risorsa per la Juventus e con il passare delle settimane rischia di diventarne un peso. Colpa di un calendario pesante, logorante, colpa della carta d'identità che dice 34 anni il prossimo maggio, o forse di entrambe le cose: Il genio bresciano, nonostante la stagione sia iniziata da solo un mese ha già perso forze e lucidità mentale, necessarie per dare quel valore aggiunto. La Juve è preoccupata, come si intende dalle parole di Carrera al termine del match pareggiato con la Fiorentina: "Dobbiamo trovare il modo di farlo lavorare più che riposare perché giocando ogni tre giorni non ha tempo per allenarsi e lo sta accusando".

Pirlo ha chiuso la scorsa stagione con 52 partite giocate con la Juve, quasi tutte a livelli altissimi. Quest'anno che c'è in più la Champions League la musica è cambiata, l'ex centrocampista del Milan ha giocato (male) quattro partite in dodici giorni e a nulla è servito il riposo forzato (non gradito) con il Chievo. Nel futuro prossimo riposarsi e allenarsi sarà sempre più difficile, soprattutto per Pogba non è ancora all'altezza. Sabato sera allo Juventus Stadium arriva la Roma, poi ci sarà l'impegno europeo con lo Shakhtar, la trasferta a Siena e la sosta per le qualificazioni mondiali, con l'Italia che affronterà, in quattro giorni, Armenia e Danimarca.

Che fare allora? Resta un ultima ipotesi: Pirlo deve lasciare la Nazionale per concentrarsi solo sulla Juventus. Non sarebbe il primo campione ultratrentenne a prendere questa decisione dolorosa. Ma Pirlo non ci pensa nemmeno.