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  • Juve più concreta e precisa della Fiorentina, la finale è meritata. Ma a portieri invertiti...

    Juve più concreta e precisa della Fiorentina, la finale è meritata. Ma a portieri invertiti...

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Sarà la Juventus a sfidare l’Inter nella finale di Coppa Italia il prossimo 11 maggio a Roma, ideale rivincita della Supercoppa già vinta dai nerazzurri. Giusto così, perché la squadra di Allegri si dimostra più concreta e precisa della Fiorentina, anche se il 2-0 è una punizione eccessiva per i viola, colpiti nel primo tempo dal ritrovato Bernardeschi e definitivamente affondati in pieno recupero da Danilo. Sicura in difesa grazie alla coppia Bonucci-De Ligt, compatta in mezzo al campo dove Zakaria e Rabiot chiudono bene e ripartono meglio, pericolosa in attacco quando Vlahovic scatta e scambia con Morata, la Juventus soffre la personalità della Fiorentina specialmente all’inizio della ripresa, ma ha il grande merito di pungere in contropiede, senza dimenticare il determinante contributo di Perin che nega almeno due volte il gol agli avversari.

    PORTIERI AGLI OPPOSTI -  Non a caso, infatti, il primo tempo è deciso dall’opposto rendimento dei portieri, perché al 32’ Dragowski sbaglia l’uscita su Vlahovic favorendo la rete dell’1-0 di Bernardeschi, mentre al 41’ Perin con un grande intervento devia la conclusione di Cabral, negandogli il gol del pareggio. Al di là di questi due episodi, essendo costretta a rimontare lo 0-1 dell’andata, la Fiorentina attacca di più ma commette l’errore di lasciare troppi spazi alla Juventus che riparte in contropiede rendendosi ogni volta pericolosa. Senza un regista nell’organico, Allegri in mezzo al campo si affida alla grinta dell’ultimo arrivato Zakaria e al jolly Danilo costretto a giocare al centro, al fianco dello svizzero, tra i due esterni Bernardeschi e Rabiot. Le due punte Vlahovic e Morata non ricevono mai passaggi smarcanti, ma sono bravi a sfruttare i rilanci che arrivano dalle retrovie dove Bonucci e De Ligt ricompongono la coppia centrale, con De Sciglio e Alex Sandro sugli esterni.

    IL TACCO DI VLAHOVIC -  Proprio su un classico contropiede Vlahovic va subito vicino al gol impegnando Dragowski, prima di liberare di tacco Morata che però non sfrutta l’occasione. Inutilmente la Fiorentina cerca di spingere con Torreira, bravo ad aprire a destra verso Duncan e a sinistra verso Saponara, perché Ikonè e Gonzalez faticano a liberare Cabral. E così, dopo l’ennesimo ribaltamento di fronte, la Juventus punisce l’errore di Ikonè che perde un pallone favorendo la ripartenza di Rabiot, sul cui cross Dragowski manca la presa mentre Bernardeschi non fallisce la conclusione violenta che come minimo evita l’appendice dei tempi supplementari.

    GRANDE PERIN -  Già protagonista nel finale di primo tempo con l’intervento su Cabral, il vice-Szczesny non fa rimpiangere il titolare all’inizio della ripresa quando la Fiorentina, con Amrabat al posto dell’acciaccato Torreira, preme sull’acceleratore alla ricerca del primo dei due gol di una difficile qualificazione. Sulla sua strada, però, la squadra di Italiano trova un grande Perin, che festeggia il rinnovo del contratto con la riduzione dell’ingaggio volando per negare a Martinez Quarta il gol del pareggio. L’occasione sfumata soltanto per l’abilità del portiere bianconero regala ulteriore coraggio alla Fiorentina che riprende ad attaccare costringendo i padroni di casa a rinchiudersi sempre di più nella propria metà campo.

    PALO ZAKARIA -  Come nel primo tempo, però, la Juventus riparte bene in contropiede e Vlahovic è bravo a liberare Zakaria che vola sulla destra e scarica un gran tiro finito all’esterno del palo. Ancora troppo poco, però, per invertire il senso unico di una partita sempre più tinta di viola. Duncan da una parte e Gonzalez dall’altra sono i più attivi, ma è tutta la Fiorentina a muoversi bene facendo soffrire capitan Bonucci e compagni. E allora, dopo l’ingresso di Sottil al posto di Saponara, per offrire più spinta sulla fascia, Allegri gioca la carta Dybala richiamando Morata.

    SCOSSA DYBALA -  Proprio l’argentino avvia l’azione che illude i tifosi, perché il controllo e il gran sinistro di Rabiot che riesce a firmare il 2-0 vengono annullati dal Var che segnala il fuorigioco del centrocampista francese. Non può essere un caso che l’ingresso di Dybala dia una scossa alla Juventus, meno passiva e di nuovo pericolosa con Zakaria che sfiora il raddoppio. Poi arrivano anche Cuadrado, Chiellini e Kean, che rilevano De Sciglio, Bernardeschi e Vlahovic, perché il pensiero di Allegri è già rivolto al campionato. E siccome Perin riesce anche a respingere di ginocchio una conclusione di Sottil, la Fiorentina si deve arrendere alla Juventus che trova il 2-0 in pieno recupero, quando Cuadrado va via in dribbling sulla destra e smarca Danilo al centro che non fallisce la deviazione vincente. Il modo migliore per lanciare la prossima sfida all’Inter.


    IL TABELLINO

    Juventus-Fiorentina 2-0 (and. 1-0)


    Marcatori: pt 32' Bernardeschi; st 50' Danilo.
    Assist: st 50' Cuadrado.
    Juventus (4-4-2): Perin; De Sciglio (34' st Cuadrado), Bonucci, De Ligt, Alex Sandro; Bernardeschi (37' st Chiellini), Zakaria, Danilo, Rabiot; Vlahovic (37' st Kean), Morata (21' st Dybala). A disp. Szczesny, Pinsoglio, Pellegrini, Rugani, Soulé, Miretti. All. Allegri.

    Fiorentina (4-3-3): Dragowski; Venuti (24' st Callejon), Martinez Quarta, Igor, Biraghi; Ikoné (34' st Maleh), Torreira (1' st Amrabat), Duncan (34' st Piatek); Nico Gonzalez, Cabral, Saponara (18' st Sottil). A disp. Terracciano, Rosati, Bonaventura, Terzic, Odriozola, Nastasic, Kokorin. All. Italiano.
    Arbitro: Doveri di Roma1.
    V.A.R.: Banti di Livorno.
    Ammoniti: pt 47' De Sciglio (J); st 28' Martinez Quarta (F).

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