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  • Juve: Pjaca non è un flop come Gabigol, ma inizi a dar retta ad Allegri

    Juve: Pjaca non è un flop come Gabigol, ma inizi a dar retta ad Allegri

    • Luca Borioni
    Marko Pjaca paragonato a Gabigol. Etichettato con il marchio flop, garanzia di bidone. Tutto questo perché contro la Samp non è riuscito a fare la differenza, così come nelle precedenti occasioni non aveva saputo reggere il peso delle aspettative, si era adeguato a una mediocrità che stride con tutti i peana che erano stati spesi per lui a inizio stagione.

    Perché Pjaca è arrivato sulla scia di un Europeo contraddistinto da poche apparizioni però illuminanti o, forse, abbaglianti. Un attaccante multiuso, esterno o centrale, dietro le punte o in prima linea, capace come pochi di creare il varco per entrare in area, con il dribbling, con una finta o con un lancio filtrante. Un giocatore potente, veloce e tecnico, tutto in uno. Strappato alla concorrenza del Milan e di altre grandi d’Europa, chicca di un mercato esagerato da Higuain in su.

    E poi stop, succede che Pjaca trova spazio, riesce a giocare. Non esalta, non convince e la magia svanisce.

    Ma i verdetti definitivi sono ingiusti. Non tengono conto dell’infortunio appena superato, delle difficoltà di ambientamento tattico più che psicologico.

    Poi però c’è anche un sottofondo di realtà, suffragato dalla tirata d’orecchi dello stesso Allegri il quale dopo Samp-Juve non si è nascosto, ha detto che Pjaca arriva da un campionato come quello croato che sul piano dell’intensità e della tattica vale zero per un talento come quello di Marko. Non è una giustificazione: è un richiamo alla massima concentrazione ed esplicitamente ad aumentare “la soglia della fatica in allenamento”. Perché Pjaca non deve pensare che il suo talento sia sufficiente per avere successo alla Juve, no, ci vuole anche un atteggiamento mentale che faccia la differenza, ciò che da sempre fa la differenza tra i campioni che giocano nella Juve e il resto del mondo.

    Personalmente, non avevo aderito al coro di elogi per Pjaca in estate. Perché mi sembrava certamente un giocatore di grandi prospettive ma non del tutto convincente sul piano dell’atteggiamento in partita. Deve migliorare, dipende da lui. Ha la possibilità di dare un senso alla sua stagione, perché di occasioni per lui se ne vedono in prospettiva, soprattutto in un sistema di gioco come quello adottato da Allegri in questa seconda parte della stagione. Nella Juve a cinque stelle, Pjaca può  rappresentare un’alternativa di qualità, un prezioso ricambio in zona fantasia. Specie alla vigilia delle sfide più importanti della stagione, Pjaca non è Higuain e non è Dybala, proprio per questo può ritagliarsi un ruolo da qui al termine della stagione. Ma faccia come dice Allegri, si metta a lavorare sodo in allenamento, senza ascoltare le critiche massacranti che poi arrivano dagli stessi che mesi fa lo elogiavano senza condizioni. E poi ne riparleremo.

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