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  • Juve, Pjanic impari da Higuain: torna e segna, il Pipita in campo pensa solo alla squadra
Juve, Pjanic impari da Higuain: torna e segna, il Pipita in campo pensa solo alla squadra

Juve, Pjanic impari da Higuain: torna e segna, il Pipita in campo pensa solo alla squadra

  • Nicola Balice, inviato a Torino
Forse non era propriamente il primo pallone, di sicuro è stato il primo giocabile. Era in campo da una manciata di minuti, quasi sei. E Gonzalo Higuain quel pallone lo scaglia in rete di prepotenza, dopo aver dettato il passaggio a un Cristiano Ronaldo che lo conosce a memoria, senza nemmeno vederlo CR7 gli regala un assist di tacco col contagiri. Insomma, Higuain è tornato. Facendo capire subito quanto sia importante per questa squadra, almeno fino a fine stagione. Interrompendo una striscia che durava da Brescia-Juve, per quel che riguarda un'astinenza da gol per tutta la squadra bianconera eccezion fatta per Dybala, Ronaldo e Ramsey. Ritrovando a livello personale la rete che mancava dal 15 gennaio (in Coppa Italia con l'Udinese), addirittura dal 6 gennaio pensando al campionato. Insomma, Higuain è tornato.
IL CONFRONTO – Altro ruolo, in questa partita pure altre responsabilità. E tante meno certezze. Però la differenza tra un giocatore come Miralem Pjanic e Higuain, che pure è stato scaricato dalla società in attesa di capire come e quando voltare pagina, è già sembrata abissale. Anche questa sera, nonostante il 4-0 e i novanta minuti più recupero trascorsi in campo, il bosniaco è sembrato un corpo estraneo, una volta catalizzava tutti i palloni, ora i compagni se possono lo scavalcano direttamente. Invece Higuain si è ripreso subito il suo posto, anche se per pochi minuti, anche se in una partita ormai chiusa a doppia mandata. C'è chi sembra con la testa già a Barcellona e chi è riuscito a lasciare tutto il resto fuori dal campo: "È stato un brutto periodo non solo per la pandemia ma per i problemi della mia mamma. Quando sono tornato è stato un momento difficile per me ma mi sono messo a lavorare: mi sono stati tutti vicino, quello mi ha spinto a fare quello che dovevo. Ho capito che la squadra aveva bisogno di me e mi sono messo sul serio per finire la stagione come si deve. Da professionista, per una società che mi ha dato tanto: era giusto che mi mettessi in moto. Sono felice per il ritorno", le parole del Pipita al termine vanno proprio in questa direzione.

E ORA... - E ora per Higuain inizia uno dei periodi più delicati della carriera. Due mesi circa in cui dimostrare al mondo intero di essere ancora il campione che sostiene di essere, ridando alla Juve e a Cristiano Ronaldo quel centravanti puro di cui ha bisogno se non sempre almeno in determinate circostanze, restituendo a Maurizio Sarri quello che il tecnico ha saputo dargli a livello umano: fiducia, coraggio, serenità. Nonostante tutto e nonostante tutti. I rapporti con la dirigenza sono stati spesso tesi, la squadra però è un'altra cosa, deve esserlo. Su questo sta lavorando e lavorerà Sarri. Il primo passo è stato quello sperato, ora serviranno due mesi di vero Higuain per ritrovare una vera Juve.

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