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  • Juve, ma quale braccino: no a 70 milioni

    Juve, ma quale braccino: no a 70 milioni

    • Nicola Balice

    La si può leggere in ogni modo possibile, ma solo la Juve in questa finestra di gennaio non ha toccato in alcun modo la rosa a disposizione di Max Allegri. Si è seminato tanto per il futuro, senza ombra di dubbio. Si è portato avanti un discorso di grande coerenza con le scelte estive, altrettanto vero. Sarebbe solo servito però quel grande giocatore per il salto definitivo, che non è arrivato. Juve al risparmio quindi? Non proprio. Anzi, questo rimarrebbe un giudizio ingiusto più che affrettato. Se da un alto si poteva osare di più, dall'altro è importante sottolineare che conti alla mano in questa sessione di mercato la Juve avrebbe avuto più opportunità per fare cassa registrando grandi plusvalenze, solo lasciando partire quelle che a tutti gli effetti sono delle riserve. Di prospettiva, magari di lusso, ma pur sempre delle riserve. Euro più, euro meno, sono 70 milioni circa che Marotta ha avuto il polso di rifiutare pur di mantenere in equilibrio una macchina che dopo le difficoltà iniziali sta andando ai mille all'ora e sembra anche destinata a poter accelerare ulteriormente: accettarli avrebbe significato anche andare a caccia di ciò che forniva il mercato attuale per sopperire a quelle partenze, ma in casa Juve il tempo per il mercato delle seconde e terze scelte sembra essersi esaurito il 31 agosto. 21 i giocatori diversi schierati da titolare almeno una volta in questo 2016 da Allegri, ai quali si è aggiunto a partita in corso Padoin, senza dimenticare i lungodegenti Lemina e Pereyra: uno dei segreti della Juve schiacciasassi di oggi sta proprio in una rosa mai così profonda.

     

    PANCHINA DI LUSSOMai come ora si può quindi parlare di una panchina d'oro a disposizione di Allegri. Non tanto e non solo in termini di soldi spesi per portare queste alternative a Torino, quanto in termini di soldi non incassati nella sola finestra di gennaio. A cominciare dall'offerta milionaria che il Crystal Palace ha presentato a più riprese per Simone Zaza, salita in poche settimana fino a quasi 30 milioni: un “no” tutt'altro che scontato per quella che rimane la quarta punta nelle gerarchie juventine. Passando dagli oltre 20 milioni che non sono bastati a De Laurentiis nemmeno per imbastire una trattativa con Marotta per regalare il pupillo Rugani al suo mentore Sarri. Fino ai 17 milioni rifiutati dalla Premier per Simone Sturaro, in seconda fila nella griglia dei centrocampisti bianconeri. Una solidità societaria confermata anche e soprattutto dalla gestione momentanea della situazione legata a Martin Caceres: nei prossimi giorni Daniel Fonseca scoprirà le sue carte per giugno, in attesa di capire se poter effettivamente discutere di un rinnovo la Juve ha saputo confermarsi forte a sufficienza per correre il rischio di rinunciare a 3-4 milioni di euro e magari di perdere a zero un giocatore piuttosto che rinforzare in corsa una diretta avversaria come la Roma ad esempio. Altro che braccino corto, per fare i soldi non bisogna pensare solo ai soldi ma ottenere grandi risultati: chiedere in corso Galileo Ferraris a Torino per informazioni...

    @NicolaBalice


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