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  • Juve, riecco Mattiello: la tribuna in Champions, il recupero, il futuro

    Juve, riecco Mattiello: la tribuna in Champions, il recupero, il futuro

    • Nicola Balice

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    Mai posto in tribuna fu più dolce. Quello occupato da Federico Mattiello nella notte di Champions a Zagabria è tutto fuorché un'esclusione. È un punto di partenza, anzi di ripartenza.
    È un primo momento in cui sentirsi nuovamente un calciatore a tutti gli effetti. E non un calciatore qualsiasi, uno da Juve. Se non oggi, domani. Perché c'è anche il suo percorso di recupero, silenzioso e lontano dalla luce dei riflettori, a rappresentare un piccola percentuale di influenza nella scelta del giocatore da escludere dalla lista Champions: più pronto lui, in caso di emergenza, degli altri lungodegenti della mediana (pensando più a Mandragora che a Marchisio). Una convocazione, quella di Allegri, dai molteplici significati. Per il giocatore ed anche per la stessa Juve.

     

    LA FINE DEL TUNNEL Un'agonia, doppia. Che non lo ha abbattuto. Prima la gioia del debutto in Serie A con la Juve, poi la conferma all'inizio del 2015 con un paio di prestazioni super con la maglia del Chievo, preludio di un grande ritorno alla casa base. Invece la frattura al perone contro la Roma dopo un contrasto con Nainggolan ha stoppato l'esplosione dell'esterno, poi rimasto al Chievo è arrivata la frattura della tibia in allenamento a metterne a repentaglio addirittura l'intera carriera. Era il 22 ottobre 2015, meno di un anno dopo arriva la convocazione per la trasferta di Champions. Un anno trascorso a cercare di recuperare il prima possibile, con l'obiettivo unico di riuscire a sentirsi a 21 anni ancora da compiere prima di tutto un calciatore vero. Intervento, terapie, lavoro differenziato: tutto seguito passo passo dallo staff sanitario e tecnico della Juve, che su Mattiello puntava e continua a puntare molto per il futuro. Obiettivo che ora sembra raggiunto, in attesa di poterlo rivedere finalmente in campo in una partita vera.

     

    IL PROGETTO - Anche perché Max Allegri lo ritiene a tutti gli effetti un elemento della rosa, ora abile e arruolabile. Non a casa è stato proprio il tecnico a ribadire in più di un'occasione come anche Mattiello fosse da inserire sempre nella lista degli indisponibili, sulla via del recupero. Il progetto attorno al suo presente e al suo futuro, d'altronde è sempre stato condiviso da tutti: giocatore e società. Scelta comune quella di continuare l'ultima fase della riabilitazione e la prima parte di stagione a Vinovo, in attesa di capire poi quale strada prendere da gennaio in poi. Sempre in prima linea rimane il Chievo, in Serie B ha già fatto qualcosa più di un semplice sondaggio l'Ascoli, anche se molto dipenderà dalla reazione al calcio vero seppur settimanale di questi mesi. Con una terza pista da non escludere a priori: quella di una permanenza alla casa base, con quel doppio titolo di Under 21 e club trained player particolarmente utile soprattutto in Europa in caso di necessità. Discorsi potenziali da affrontare nel dettaglio più avanti, con la certezza di una Juve che in Mattiello ci crede eccome. Intanto, bentornato Federico!


    @NicolaBalice


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