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  • Sarri: 'A Napoli ho dato tutto e mi hanno fischiato, capisci cos'è la Juve solo da dentro e tutti ti odiano'

    Sarri: 'A Napoli ho dato tutto e mi hanno fischiato, capisci cos'è la Juve solo da dentro e tutti ti odiano'

    Tocca a Maurizio Sarri presenziare a distanza in "A casa con la Juventus". Questi i temi toccati dal tecnico bianconero su Juventus Tv, che non resiste alla tentazione delle sue amate sigarette durante la diretta.

    VERONESI - "Belle parole le sue, ero all'ultimo anno di Empoli. Era uno degli scrittori che ammiravo e leggevo di più, mi fece un grandissimo effetto. Mi ricordò una cena di poche settimane prima, in cui c'era davvero un bel clima toscano con Gianni Mura, cenare con lui era un'esperienza forte sia dal punto di vista intellettuale che materiale perché era impegnativa una cena con lui". La risposta di Sandro Veronesi: "Mi sentivo vicino a lui perché sarebbe potuto essere un mio amico".

    IN TOSCANA - "Si mangia e si beve bene dappertutto. Io sono cresciuto tra Figline Valdarno e Firenze Sud, perché d'estate stavo dai nonni che erano molto vicini allo stadio. Non c'è differenza nel modo di mangiare e bere tra noi e Prato".

    SCARAMANZIA - "Noi facciamo un lavoro talmente legato agli episodi che le prestazioni sono legati ad altre persone a volte. In queste situazioni la mente umana diventa scaramantica, non ci sono allenatori avulsi da questo e penso anche giocatori e addetti ai lavori. Un episodio? Quando allenavo in Eccellenza, parcheggiavo sempre la macchina nello stesso posto, vicino agli spogliatoi, i ragazzi se n'erano accorti e mi mettevano l'auto apposta lì. Una volta entrai e dissi che gli davo tre minuti per spostarla, non lo fece, la spostai io, vincemmo 2-0...".

    A FIGLINE - "Al bar succedeva di tutto. E lì vicino abita Sting. Una volta incontrammo Dustin Hoffman che era ospite da Sting...".

    BUKOWSKI - "Merita di una professoressa di italiano, vedeva che mi annoiavo e me lo consigliò lei. Da giovane ero folle, lessi anche l'Ulisse di Joyce. La mia giovinezza è segnata da Bukowski e John Fante".

    VIAGGIO - "Il prossimo viaggio che vorrei fare è a Roma, saremmo in finale di Coppa Italia. E poi in una città europea, vorrebbe dire che abbiamo superato il turno di Champions".

    TEMPO LIBERO - "Non ho la testa troppo libera ora. Sto guardando partite, da distaccato ti lasciano impressione completamente diversa. Penso che faremo l'estate giocando, spero. Quindi è giusto staccare ora, perché poi lavoreremo 14-15 mesi consecutivi. Guardo partite del passato, il Milan di Sacchi era vent'anni avanti. E leggo tanto. Ho rivisto 'Febbre a 90', lo consiglio a tutti".

    PIANTO DI GIOIA - "Per il calcio ho pianto più per sofferenza. Ho vinto poco a questi livelli, in categorie inferiori ho ottenuto 7-8 promozioni. Mai pubblicamente, ma da solo a casa la lacrima mi è scesa. Fa parte della passione, più c'è partecipazione più la sera quando rimani solo con te stesso c'è anche grande tristezza e si può piangere. Non è segno di debolezza, ma di forza".

    ROLLING STONES - "Non Beatles, di quegli anni sento molto Rolling Stones e Janis Joplin"

    RAPPORTI UMANI - "Più vai in alto, più diventa difficile costruire rapporto umano con i ragazzi. Che poi sono gli stessi in ogni categoria, cambiano qualità tecniche non quelle umane, cambia molto il contorno. Poi il rapporto si crea col tempo. Io ho avuto un rapporto molto conflittuale con lo spogliatoio del Chelsea per 5-6 mesi, poi si è creato un rapporto umano così forte che dopo l'Europa League piangevamo tutti. Sono uno che ti dice gli errori che fai, quello che viene fatto bene mi strappa al massimo un 'bene, questo al momento dell'impatto è pesante ma poi mi viene riconosciuta un'onestà di fondo e imparano ad apprezzarmi per quello che sono. I rapporti più stretti che ho sono con ragazzi che hanno giocato molto poco, eppure mi chiamano ancora oggi spesso soprattutto quelli che stanno per smettere".

    JUVE - "Due cose mi hanno colpito. E' vero che siamo circondati dall'amore in qualsiasi posto d'Italia, ed è qualcosa di bellissimo. Ma siamo anche odiati in qualsiasi posto d'Italia, lo capisci solo quando sei qui. Noi siamo quelli sempre favoriti dagli arbitri, poi guardi i numeri e vedi che vanno in ogni altra direzione. A Napoli sono stato fischiato, una città per la quale ho dato tutto, tutto...se non ho vinto è perché sono scarso, non perché non abbia dato il 100%. I tifosi della Fiorentina hanno insultato mia mamma. Se diventi gobbo è perché ti senti attaccato da tutti".

     

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