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  • Juve schiacciasassi, Inter in caduta libera e grande Milan, ma il fenomeno è l'Udinese

    Juve schiacciasassi, Inter in caduta libera e grande Milan, ma il fenomeno è l'Udinese

    di Xavier Jacobelli
    (direttore quotidiano.net)

    Forse è presto per dirlo, come Antonio Conte ama ripeterlo quando rinvia al termine del girone d'andata ogni risposta alla domanda se la Juve sia o non sia da scudetto. Ma la risposta è già sì dopo l'ottava vittoria bianconera in 13 partite, alla quale si assommano 5 pareggi, l'imbattibilità in campionato e, soprattutto, la tipologia del successo, ottenuto su un gran bel Cesena, che Arrigoni sta rianimando con bravura.

    Del resto, Claudio Marchisio, 25 anni, calciatore juventino da quando ne aveva sette, non casualmente è il simbolo delle nuove ambizioni bianconere. Il suo sesto gol stagionale (ne mancano soltanto 2 al primato di Tardelli di cui è sempre più l'epigono) ha scardinato la difesa romagnola, spianando la strada ad un colpo che vale doppio. Certo, l'arbitro Doveri ci ha messo del suo, regalando un rigore che non c'era. Ma Conte ha vinto con pieno merito, come ha cavallerescamente sottolineato lo stesso Arrigoni. E c'è riuscita pur giocando per la prima volta senza Pirlo.

    All'irresistibile ascesa della Juve fa da contraltare la caduta libera dell'Inter, ora a 15 punti dai torinesi, battuta per 6 volte in 12 gare, quart'ultima in campionato e letteralmente sotto choc dopo la sconfitta interna patita contro una fenomenale Udinese. Soltanto 55 anni fa i nerazzurri avevano fatto peggio di così dopo 13 gare di campionato, ma, i vertici notturni con Branca, Moratti doveva convocarli un anno fa, cinque mesi fa, non appena incassato il ko dai friulani. I quali hanno tutto ciò che i nerazzurri non hanno: organizzazione e identità di gioco, colpi di mercato che fanno dimenticare come Sanchez, Inler e Zapata non siano più nel gruppo Guidolin, la forza di un allenatore che sa di calcio come pochi.

    L'Inter paga due pessime campagne acquisti (acquisti?) estive; il suicida siluramento di Oriali, la confusione dei ruoli societari, le cessioni di Balotelli ed Eto'o, gli incredibili 89 giorni di Gasperini dove per incredibili s'intendano il trattamento riservato al tecnico lasciato solo in balia degli eventi e il trattamento a lui riservato quando ha chiesto alcuni giocatori e gliene sono stati presi altri.

    L'Inter paga le orecchie da mercante fatte con Benitez e il tradimento di Leonardo che all'inizio di giugno ha inguaiato Moratti scatenando l'inferno. L'Inter paga un rinovamento che sarebbe dovuto scattare la notte di Madrid e, invece, è stato fatto male e pure a spizzichi e a bocconi.

    Al contrario, il Milan scoppia di salute cone l'Udinese, l'altra seconda in classifica. Ha segnato 24 gol in 8 partite, ha mandato in rete 13 giocatori diversi, fra i quali 4 difensori, ha in Ibrahimovic un attaccante senza freni (a segno per la terza gara consecutiva, ha realizzato 13 reti in 15 incontri fra campionato, Champions League e Supercoppa di Lega). Se si pensa che, nell'ultima stagione, lo svedese aveva totalizzato 21 centri, si ha un'idea di che cosa sia Ibra per il Milan. E il Milan per Ibra.


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