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  • Juve, serve il 4-3-3 per contrastare Isco: l'assenza di Ramos farà il resto

    Juve, serve il 4-3-3 per contrastare Isco: l'assenza di Ramos farà il resto

    • Luca Bedogni
    Oltre alla sentenza Ronaldo, c’è un filo rosso che lega la finale di Cardiff al quarto di andata della settimana scorsa tra Juve e Real Madrid, ed è la vittoria ‘tattica’ di Zidane su Allegri. Supportato dalla tecnica e dall’intelligenza situazionale dei suoi giocatori, l’allenatore francese finora è riuscito ad avere la meglio sul collega juventino grazie a un sistema misto, nel quale ordine e caos si integrano e contaminano, fungendo l’uno da correttivo per l’altro. L’apparente anarchia di Isco è in realtà la manifestazione e la prosecuzione dell’intelligenza calcistica di Zidane impiantata nella mente altrettanto creativa e intuitiva dello spagnolo, nelle sue caratteristiche fisiche (e tecniche) non comuni. Isco fa venire in mente “Il volo del calabrone” di Rimskij Korsakov, la famosa composizione musicale in cui le note riproducono il movimento fluttuante, ma regolare, del grosso insetto. Allo stesso modo, oscillando a varie altezze del campo, con grande continuità, Isco vola sulle fioriture tecniche dei blancos. Va da Marcelo, sopra Kroos e Casemiro, poi si fa attrarre da Modric, quindi ritorna alto a sinistra per saettare improvvisamente su Ronaldo o Benzema, e così via. Tutto ciò sarebbe pura incoscienza se non fosse accompagnato e sorretto da una serie di accorgimenti difensivi di reparto (e non) in parte codificati, in parte lasciati alle interpretazioni dei singoli. E’ un caso? Tutti e tre i centrocampisti del Real (Kroos, Modric, Casemiro) potrebbero giocare in mezzo. Lo stesso Isco, talvolta, scala al centro della linea a quattro che si crea in ripiegamento, per coprire l’eventuale buco lasciato dalla mezzala uscita sull’esterno. Tornando alla costruzione, Zidane ha impostato la manovra del Real non a partire dal vertice basso, bensì dalle mezzali. Questa intuizione non contempla più soltanto un fulcro (il regista basso), ne prevede anzi due, protetti da un frangiflutti (Casemiro). E diversamente da quanto si è visto e insegnato per anni un po’ ovunque, nel Real Madrid non c’è ora come ora la mezzala tecnica da una parte e quella fisica dall’altra. Come due alfieri, Kroos e Modric, controllano indirettamente il centro del campo (il traffico dei passaggi che attraversano il centro), puntellandosi quasi, in funzione di regia, tra il rispettivo terzino e il proprio centrale di difesa. Ecco dove le merengues sono più “rigide” e “strutturate”, ecco perché ho parlato di sistema misto. Ed è proprio questo impianto legato poi all’imprevedibilità di Isco, che crea difficoltà agli avversari, Juventus di Allegri compresa. Il motivo per cui, forse, al di là dell’assenza di Dybala per squalifica, il tecnico bianconero opterà per il 4-3-3. Il motivo per cui forse, con l’assenza di Ramos e il conseguente probabile arretramento di Casemiro in difesa, Zidane non è così tranquillo. 

    UN ROMBO COL BOMBO – E’ davvero restrittivo parlare di 4-3-1-2 o 4-4-2 quando si vuol descrivere il modulo dei blancos. Isco il calabrone (o bombo, se preferite) è un moto perpetuo che ha lo scopo di generare di continuo zone di superiorità, indipendentemente dal ruolo che ricopre sulla carta. Vi sottopongo qui, ancor prima dell’1-0 di Ronaldo, quindi nei primissimi minuti di gioco, una delle primissime falle del 4-2-3-1 della Juve all’andata. 

    Juve, serve il 4-3-3 per contrastare Isco: l'assenza di Ramos farà il resto
     
    Douglas Costa, Dybala e Bentancur fotografati nella rete del Real: a Marcelo (cui non mancano altre opzioni) basta un passaggio lungolinea per trovare libero il numero 22. Ma De Sciglio dov’è? Perché non accorcia forte sul ‘trequartista’? La risposta si trova nell’immagine seguente. Gli uomini di Zidane a volte allungano la difesa avversaria con l’ampiezza di una delle due punte sul lato forte (in questo caso CR7). Il terzino, temendo l’attacco della profondità (spesso fatale nel secondo tempo di Cardiff), arretra per precauzione.  In teoria (dipenderà poi dalle uscite in pressione preparate), con un centrocampista al posto di Dybala questo tipo di giocate dovrebbero vedersi meno.

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    L’ERRORE DI DE SCIGLIO - Una trentina di metri più avanti, poco dopo, una situazione simile, e l’incomprensibile errore di De Sciglio. Perché, respinto il pallone, si è fatto attrarre ancora da Marcelo? Avrebbe dovuto consegnare l’uomo al solo Douglas Costa e rientrare al suo posto, per controllare Isco di persona. E invece. Ma vedete l’alfiere Kroos, di quanta libertà gode a sostegno di Marcelo? Si torna al discorso di prima.. Non è immediatamente pericoloso, ovvio, però alla lunga causa superiorità nel palleggio su quel lato, andando a formare un trio scomodo per il 4-2-3-1 di Allegri. Tutto considerato, comunque, se De Sciglio qui torna al suo posto, la Juve non prende gol. 

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    Nella stessa partita, nella stessa frazione di gioco, un’altra testimonianza sui principi che ‘ispirano’ i movimenti di Isco. Stavolta lo spagnolo offre ampiezza sulla fascia destra, in combinazione con Modric e Varane, quest’ultimo salito in conduzione oltre il centrocampo.  

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    CASEMIRO PER RAMOS? E L’ EQUILIBRIO? – Si intravede però un possibile squilibrio nel Real che giocherà il ritorno al Bernabeu: con la squalifica di Ramos aggiuntasi all’infortunio di Nacho, Zidane probabilmente sarà costretto a spostare Casemiro centrale, visto che neanche il giovanissimo Jesus Vallejo se la passa meglio dei primi due, a causa di un problema muscolare. Per il pivote brasiliano non è una posizione completamente nuova. Zidane, ad esempio, lo ha schierato lì dal primo minuto in un ormai lontano Real Madrid-Valencia (2-2, seconda di campionato). Il numero 14 ha occupato anche questo ruolo in casi di emergenza, quando è stato espulso Ramos e il Madrid non aveva più cambi a disposizione. Sotto trovate l’azione dell’1-1 del Valencia. Date un occhio anche alle soluzioni-compensazioni conseguenti in mezzo al campo. Se Casemiro arretra, le due mezzali (Kroos e Modric) diventano i centrali di centrocampo. E spunta Asensio sulla destra. Una scelta che Zidane potrebbe fare anche contro la Juventus, considerati i cambi fatti contro l’Atlético nell’ultima di campionato, e un Lucas Vazquez non al meglio per un guaio alla caviglia.  Alternative diverse da Asensio, apparentemente più conservative (la seconda in particolare) sarebbero i mediani Kovacic o Llorente. Con uno di loro due in campo, Isco si comporterebbe più o meno come a Torino. Con Asensio, invece, il numero 22 sarebbe più centrocampista.

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    Ecco però un esempio di cosa può succedere a un giocatore abituato a fare il centrocampista quando viene chiamato a ricoprire il ruolo di centrale difensivo. Guardate che scelta fa adesso, Casemiro, al momento del cross.    
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    Anziché coprire il primo palo, ovvero la traiettoria più probabile e soprattutto più pericolosa, tenta di anticipare le intenzioni del crossatore (all’istinto non si comanda), di fatto lasciando incustodita l’area piccola. E poco importa, a questo punto, che l’uomo alle sue spalle non sia il suo. La frittata è fatta.  

    Juve, serve il 4-3-3 per contrastare Isco: l'assenza di Ramos farà il resto

    Nel caso in cui, per conseguenza, Asensio dovesse partire dal primo minuto, sarà certo interessante capire come si spartiranno le fasce e la trequarti lui ed Isco, una volta protetti da Kroos e Modric. E’ forse un centrocampo più debole, questo? Certamente più leggero, e ancor più dinamico. L’impresa passerà dunque da qui, dalla partita di Pjanic (assenza fondamentale all’andata) e delle due mezzali d’assalto bianconere. Sempre che Allegri non decida di stupirci ancora una volta superando se stesso, e magari anche Zizou. 

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