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Juve, si cambia:| Osservatori in Sudamerica

Juve, si cambia:| Osservatori in Sudamerica

Il Milan può esibire un fuoriclasse come Alexandre Pato, strappato a suon di milioni (22) nel 2007 all’Internacional di Porto Alegre. L’Inter ne ha spesi molti meno, 3,8 per la precisione, per prelevare Philippe Coutinho nel Vasco da Gama, che almeno fisicamente (magari non solo) ricorda il connazionale. La Juve nel frattempo molto ha speso per i brasiliani, ma nulla ha investito in loco. Felipe Melo è arrivato via Firenze, Diego via Brema, Amauri via Palermo. Idem come sopra per l’Argentina, piuttosto che per l’Uruguay. Nel dopo Calciopoli gli orizzonti del mercato juventino non hanno mai varcato l’Oceano. Questo nonostante la presenza a Buenos Aires di Angel Moretto e in quel di San Paolo di Junior Chavari, osservatori a libro paga della Juve da un paio di stagioni. Entrambi scelti da Jean Claude Blanc, Alessio Secco e Renzo Castagnini. Il che è un dato di cronaca e non una critica. Perché sicuramente è preferibile rinunciare a un acquisto, piuttosto che investire su un brocco. Eppure colpisce quello 0 alla casella arrivi, nonostante l’enorme potenziale del mercato sudamericano.


SCELTA OBBLIGATA - Un dato che non ha certo lasciato indifferente Beppe Marotta, che infatti ha deciso di affidare a Fabio Paratici la scottante pratica. La prima decisione è stata drastica, ovvero Moretto e Chavari sono stati esautorati. E questa era la parte semplice del lavoro. Adesso si tratta di trovare dei successori all’altezza dei colleghi. Quelli rossoneri e nerazzurri, intendiamo. Ma anche di quelli che operano nei principali club europei. Vedi gli osservatori del Barça, che andarono a pescare in Argentina un giovanissimo Messi, piuttosto che quelli del Real, che videro bene nel caso di Higuain.

LA RINCORSA Questo per dire che a gennaio difficilmente assisteremo ad acquisti Oltreoceano da parte di Marotta, perché mancano proprio i presupposti. E che negli anni a venire dovremmo invece assistere a un’auspicabile inversione di tendenza, perché vanno benissimo i grandi acquisti, ma non solo di quelli una società può vivere. Occorre anche puntare sui giovani, meglio se potendo usufruire di un ampio ventaglio di soluzioni. Altrimenti i Pato della situazione alla Juve non arriveranno mai.


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