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  • Juve, torna Agricola alla guida del J Medical? Dal processo per doping alla prescrizione, è polemica sul web
Juve, torna Agricola alla guida del J Medical? Dal processo per doping alla prescrizione, è polemica sul web

Juve, torna Agricola alla guida del J Medical? Dal processo per doping alla prescrizione, è polemica sul web

Ancora niente di ufficiale, ma in queste ore prende sempre più corpo l'ipotesi, raccolta in esclusiva da ilbianconero.com, che la Juventus possa decidere di affidare la direzione il J Medical, la struttura medica privata del club bianconero adiacente allo Stadium, a Riccardo Agricola, medico sociale dal 1985 al 2009.

Agricola, oggi 71enne, è un nome che fa tornare in mente la guerra verbale consumatasi a fine anni '90 tra l'ex allenatore della Roma Zdenek Zeman e la Juventus per le accuse di somministrare sostanze dopanti ai calciatori allenati all'epoca da Marcello Lippi e con riferimenti espliciti nei confronti di Alessandro Del Piero e Gianluca Vialli. Una vicenda che portò ad un vero e proprio processo, condotto dal Procuratore della Repubblica di Torino Raffaele Guariniello, che ottenne nel 2000, a fine indagini, il rinvio a giudizio del dottor Agricola e dell'allora amministratore delegato Antonio Giraudo con l'accusa di "avere compiuto una pluralità convergente di atti fraudolenti consistenti (procurarsi e somministrare ai calciatori specialità medicinali contenenti sostanze proibite quali l'eritropoietina umana ricombinante, e procurarsi e somministrare ai calciatori medicinali con lo scopo di incrementarne le prestazioni) al fine di raggiungere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento di competizioni sportive organizzate dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio".

Il processo di primo grado si aprì nel gennaio 2012 e produsse la condanna a un anno e dieci mesi di reclusione per Agricola per "somministrazione di Epo e specialità medicinali per qualità diverse da quelle dichiarate" ed assoluzione per Giraudo per "non aver commesso il fatto". Una sentenza che sarà completamente ribaltata in appello nel 2005, con la conferma della non colpevolezza di Giraudo e il proscioglimento totale del dottor Agricola, in quanto "il fatto non sussisteva e non costituiva reato", basandosi sulla legge n. 401 del 1989 per la quale "la somministrazione di sostanze proibite o meno rientrino nell'ipotesi criminosa di cui alla seconda parte del primo comma dell'art.1 allorché l'atleta sia consapevole di tale condotta" e che nel periodo 1994-1998 (quello oggetto di indagine) "nessun giocatore della Juve risultò positivo a sostanze dopanti, nessun elemento processuale fece intendere l'acquisto di Epo da parte della società, le conclusioni del dott. D'Onofrio (ematologo e consulente della Procura di Torino, ndr) a seguito della propria inchiesta si basarono più su sospetti che non assurgevano a valore di prova neppure sotto il profilo indiziario".

Il procuratore Guariniello e i suoi colleghi presentarono ricorso in Cassazione e la parola fine al processo fu scritta nel marzo 2007, quando arrivò la definitiva assoluzione "con specifico riferimento alla somministrazione di eritropoietina umana ricombinante, ricordando che non è compito del giudice di legittimità quello di sovrapporre la propria valutazione a quella compiuta dai giudici di merito, la Corte ha dato conto delle scelte operate con argomentazioni corrette sul piano della logica". Per l'accusa in merito "all'utilizzo di farmaci leciti somministrati, eventualmente, per fini diversi da quelli per i quali solitamente se ne fa uso" è invece subentrata la prescrizione, con la precisazione che sarebbe stato necessario un nuovo processo d'Appello per chiarire le differenze di veduta fra gli organi giudicanti.

In attesa di un comunicato ufficiale da parte della Juventus per confermare o meno la nomina di Agricola, le polemiche impazzano già sul web, con gli opposti schieramenti di colpevolisti e innocentisti che si stanno confrontando sul possibile ritorno del dottor Agricola.

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