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  • Derby Juve-Toro:| Siparietto Cairo-Agnelli

    Derby Juve-Toro:| Siparietto Cairo-Agnelli

    • Andrea Bonino

    L'ultimo derby Juve-Toro giocato per beneficenza, probabilmente anche l'unico nella storia delle stracittadine torinesi non ufficiali, fu nel lontano 1994 quando i giocatori bianconeri e quelli granata si diedero battaglia sul rettangolo di gioco per gli alluvionati del Piemonte. Da allora soltanto derby in competizioni ufficiali. Il 23 marzo, dunque, sarà un evento storico, visto che oltretutto il derby della Mole manca da ormai due anni. Gli ultimi due, stagione 2008/09, furono vinti dai bianconeri grazie al gol di Amauri all'andata e un gol di Chiellini al ritorno. Un'assenza che pesa ad entrambe le tifoserie, nonostante gli sfottò dei tifosi juventini a quelli granata per il loro continuo 'sali-scendi' in serie B e, di rimbalzo, quelli dei torinisti per la discesa 'agli inferi' dei cugini zebrati dopo lo tsunami di Calciopoli.

    Un distacco di cui risentono anche le due società. Anche i due presidenti, durante la presentazione di ieri del 'Derby SLAncio di vita', hanno fatto qualche battuta, scherzandoci su. Un botta e risposta simpatico, un siparietto tra due presidenti che si rispettano e si stimano ma che rappresentano le due opposte fazioni. 'Il derby manca da troppo tempo. E' colpa nostra', ha scherzato Urbano Cairo. 'Anche noi ci abbiamo messo del nostro', la chiosa di Andrea Agnelli col sorriso sulle labbra. Poi, chiamati in causa dall'assessore allo sport, Giuseppe Sbriglio che ha definito la stracittadina 'una festa', il rampollo di casa Agnelli ha risposto, tra il serio e il faceto, ricordando che la stracittadina non è per niente una partita come le altre: 'Più che una festa direi che la festa la fa il giorno dopo chi vince. Speriamo di ritrovarci il prossimo anno in serie A e ricominciare a giocare il derby, che è sempre una parola speciale, che suscita forti emozioni. La stracittadina viene sempre vissuta in maniera emozionante, con tensione. Positiva, ma sempre di tensione si tratta. Anche perché vincere il derby non significa conquistare soltanto i tre punti in palio, ma significa conquistare la supremazia cittadina'.

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