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  • Juve:| Un Vucinic con i baffi

    Juve:| Un Vucinic con i baffi

    Il baffetto non riesce a nascondere il sorriso furbetto di chi sa di averla combinata bella. «Ma non dite che ho cambiato io la partita. Lha cambiata il gruppo. Noi siamo un gruppo, vinciamo sempre tutti insieme», spiega Mirko Vucinic , luomo della svolta bianconera. Svolta, perché è entrato nella ripresa, invece di partire dallinizio. «Mi mancavano i novanta minuti nelle gambe», spiega lui alla fine. «Scelta tecnica», dice laconicamente Carrera .
    La verità magari sta nel mezzo, ma non è poi più così importante cercarla alla luce del risultato e del fatto che la Juventus ha ritrovato i suo top player dellanno scorso, in attesa di piazzare il colpo

    questanno. Proprio alla luce della finale di Supercoppa, infatti, Marotta e Paratici rifletteranno sulle capacità di offendere della squadra e sul fatto che è bastato inserire un fuoriclasse come il montenegrino per cambiare il volto alla partita, dando alla superiorità della Juventus un applicazione pratica. In soldoni: va bene il gruppo, anche ieri determinante nella reazione collettiva ai gol del Napoli, ma una grande squadra non può prescindere da almeno un paio di autentici fuoriclasse che risolvano le partite Altrimenti si deve portare avanti la lotta per assegnare i tre punti sulla base del possesso palla al posto dei gol fatti. I FENOMENI Ma, mentre i vertici bianconeri iniziano lultima incandescente fase del mercato, sarebbe un delitto che i tifosi non si godessero il trionfo della Juventus e la classe di Vucinic. Lanno scorso è stato decisivo nella conquista dello scudetto, nonostante una - a volte irritante - mancanza di continuità. Se nella versione 2.0, il montenegrino diventasse anche leggermente più affidabile, Conte avrebbe in mano un giocatore di livello mondiale. Perché quando ha voglia, e ieri ne aveva parecchia,
    Vucinic è un devastatore di difese che unisce forza fisica e classe immensa, il prototipo dellattaccante moderno, incarnato ieri anche da Edinson Cavani , non a caso il sogno proibito dei bianconeri. Fosse arrivato, lo stesso Vucinic lavrebbe accolto a braccia aperte: «Più campioni siamo meglio è», ha detto. E ci crede, perché ha una visione lucida di quello che aspetta la Juventus nei prossimi nove mesi.
    GRAZIE CLAUDIO «Non so se siamo più forti o meno
    dellanno passato. So per certo che dobbiamo dimenticarci lanno passato e ricominciare con la stessa umiltà. Tornare a lavorare con un titolo già
    vinto ci regala una forza pazzesca per completare il precampionato. Sarà una stagione dura: avete visto il Napoli come ha giocato in modo aggressivo, gli avversari ci aspetteranno tutti così adesso. Ma ho fiducia. Ce lho nei miei compagni e nel fatto che siamo sempre uniti quando dobbiamo superare le difficoltà. Sono sincero quando dico che la partita non lho cambiata io, è stata la squadra a reagire. Ed è bello iniziare la stagione con il piede giusto. Non ci andava di perdere, sentivano ancora la delusione per la sconfitta nella finale di Coppa Italia e abbiamo cercato di ribaltare la partita. La dedica è per la mia famiglia, per Conte e per i tifosi. A proposito: Carrera è bravo e urla quanto il mister. Facile il mio quarto gol? Io dico sempre che non esistono gol facili, esistono gol che si segnano e gol che si sbagliano. Diciamo che in quelloccasione è stato bravissimo Marchisio a liberarsi e offrirmi un pallone meraviglioso. Ecco, vedete, è stato un gol del gruppo». Sì, ma intanto lha buttata dentro lui.


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