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Juve, una settimana sotto inchiesta: gli indagati aumentano e i pm vanno a caccia della carta su Ronaldo

Juve, una settimana sotto inchiesta: gli indagati aumentano e i pm vanno a caccia della carta su Ronaldo

  • Nicola Balice
Sette. E' un numero che sarà tornato spesso, in queste ore, nelle menti del board bianconero alla Continassa. Sette come il nuovo totale, tra attuali dirigenti ed ex, degli iscritti al registro degli indagati (oltre al club). Sette come il numero di Cristiano Ronaldo, attorno al quale parte dell'inchiesta della Procura di Torino sta facendo il proprio corso. Mentre si chiudeva la prima fase di interrogatori con il ds dell'Under 23 Manna, dalle nuove perquisizioni è già iniziata la seconda parte. Controlli presso gli uffici del club bianconero e nella stessa residenza dell'avvocato del club, Cesare Gabasio. L'uomo in più, oltre Agnelli, Nedved e Cerrato (più gli ex Paratici, Bertola e Re), sul quale la Procura sta indagando.

IL RUOLO DI GABASIO - Il General Counsel è stato protagonista di giornata anche per lo stralcio di intercettazione emerso da una telefonata dello scorso 23 settembre con Federico Cherubini. Nell'ultimo decreto di perquisizione è stato scritto a carico degli indagati che venivano riportati nell'ultimo bilancio "in modo difforme dal vero alla voce 'Cessioni definitive' i valori economici della cessione del calciatore Cristiano Ronaldo al Manchester United al prezzo di 15 milioni (con eventuali 8 milioni di bonus) omettendo di esporre gli effetti di una scrittura privata nell’occasione redatta, indicata dal legale Cesare Gabasio quale 'carta famosa che non deve teoricamente esistere'. ”.

TUTTO ATTORNO ALLA CARTA - La perquisizione nasce dunque dalla ricerca della "carta famosa che non deve esistere", già obiettivo numero uno del primo blitz. L'iniziale richiesta della Guardia di Finanza - di produrre la scrittura - aveva dato esito negativo. E Arrivabene, convocato lunedì scorso, aveva messo a verbale di non essere a conoscenza del documento. Ma nelle perquisizioni sarebbero stati individuati alcuni documenti potenzialmente riconducibili allo stesso scritto tanto cercato dai pm. Gli avvocati difensori, Maurizio Bellacosa e Davide Sangiorgio, hanno ribadito la propria posizione all'Ansa: "Il decreto di perquisizione di ieri non modifica le ipotesi investigative del precedente provvedimento notificato venerdì scorso, ma specifica la presunta esistenza di documentazione della quale, al momento, non risulta il rinvenimento". Lo stesso club, nella tarda serata di giovedì, ha precisato (come già fatto sabato scorso con nota ufficiale) nel "Supplemento al prospetto informativo" di "aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie, in conformità ai principi contabili e in linea con la prassi internazionale della football industry e le condizioni di mercato", esprimendo inoltre la massima collaborazione con inquirenti e Consob.

PROSSIMI PASSI - Saranno giorni certamente caldi, anche se non sono attesi ulteriori interrogatori a breve. La Procura ha già ascoltato Federico Cherubini, Maurizio Arrivabene e Giovanni Manna, parte della dirigenza attuale, in qualità di persone informate dei fatti. Tra gli indagati, gli unici ad aver avuto convocazione, sono stati Marco Re e Stefano Bertola, che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Inizia ora una nuova fase di studio della documentazione raccolta. Poi si passerà a nuovi interrogatori. Tra i possibili nomi interessanti per la Procura, anche il super procuratore di CR7, Jorge Mendes.

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