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  • Juve, United, Raiola: il caso Pogba e la finta battaglia della Fifa contro le TPO

    Juve, United, Raiola: il caso Pogba e la finta battaglia della Fifa contro le TPO

    • Pippo Russo
    Un affare molto chiacchierato sul quale la Fifa decide di soprassedere. Sono queste le ultime rivelazioni presentate da Football Leaks a proposito del trasferimento più clamoroso realizzato durante la finestra estiva di calciomercato 2016: il passaggio di Paul Pogba dalla Juventus al Manchester United per 105 milioni di euro. Nel momento in cui la transazione si realizza, essa fa registrare il valore record assoluto e porta a sfondare la soglia psicologica dei 100 milioni di euro. Soltanto un anno dopo quella cifra verrà ridicolizzata dal trasferimento di Neymar dal Barcellona al Paris Saint Germain, realizzato grazie al pagamento di una clausola rescissoria da 222 milioni di euro. Ma sul momento l'affare suscita clamore e molte perplessità, e non soltanto per la cifra pagata. Le maggiori attenzioni vengono richiamate dall'esorbitante quota che, sulla cifra di transazione, finisce all'agente del centrocampista francese. Che è Mino Raiola. Come riferisce la relazione finanziaria annuale della Juventus. relativa all'esercizio chiuso il 30 giugno 2017, la società bianconera paga 26,154 milioni di euro per oneri accessori sulla cessione del centrocampista francese.

    Juve, United, Raiola: il caso Pogba e la finta battaglia della Fifa contro le TPO

    Una cifra che corrisponde a circa il 25% della transazione. E in presenza di una percentuale così pesante è automatico interrogarsi sul fatto che si tratti di una semplice commissione, o se piuttosto ci si trovi davanti a una Third Party Ownership (TPO).

    Il dubbio è condiviso anche dallo staff che all'interno della Fifa cura il Transfer Matching System (TMS), cioè il sistema che monitora i trasferimenti di calciatori e il flusso del denaro. Per questo il team che cura il TMS avvia un'istruttoria. Dalla quale emerge una realtà che va ben oltre i sospetti. Risulta infatti che Mino Raiola abbia stretto un accordo di rappresentanza anche col Manchester United, allo scopo di favorire il buon andamento della trattativa con la Juventus. Come se la Juventus stesse lì a mettersi di traverso rispetto alla realizzazione dell'affare. E come se, invece, non esistesse già un accordo estremamente dettagliato fra Raiola e il club bianconero. In base al quale l'agente percepirà una commissione da 18 milioni di euro in caso di cessione a 90 milioni di euro, con ulteriori premi incrementali da 3 milioni di euro ogni 5 milioni eccedenti il tetto dei 90. Secondo quanto riporta l'articolo pubblicato ieri sera sul sito di Der Spiegel, i dirigenti del Manchester United non sono al corrente dell'accordo fra Raiola e la Juventus. E questa versioni dei fatti, francamente, fa sorridere. E basterebbe sfogliare le collezioni di giornali dell'epoca per rinfrescarsi la memoria sulla concordia d'intenti fra Juventus e Raiola, relativamente alla cessione di Pogba e all'alto prezzo da spuntare. Ma al di là di questo aspetto, rimane il fatto che l'agente italo-olandese abbia trattato in rappresentanza di tutte e tre le parti in causa. Ciò che secondo il regolamento inglese, precisa Der Spiegel, è cosa lecita, ma che su un piano etico va giudicata diversamente. Soprattutto, c'è che secondo i calcoli presentati già un anno fa dal settimanale tedesco, Raiola arriva a intascare 49 milioni di euro per aver intermediato quell'affare.

    Tutto ciò risulta evidente alla squadra del TMS. Che a febbraio 2017 segnala la questione al Disciplinary Committee della Fifa. Ipotizzando un caso di TPO, i guardiani dei trasferimenti raccomandano per la Juventus una modesta sanzione pecuniaria: 65.000 mila franchi svizzeri. Una cifra in linea con sanzioni elevate contro altri club per la violazione del divieto di TPO attivo dal 1° maggio 2015. E davvero, si tratta di sanzioni talmente blande da rappresentare di fatto un incentivo a violare il divieto. Ma sta di fatto che la Fifa non applichi nemmeno la risibile multa. Quelli del Disciplinary Committee se la prendono comoda nel rispondere alla squadra del TMS. Si fanno sentire a ottobre 2017, attraverso un messaggio in cui certi trasferimenti” vengono giudicati “sicuramente censurabili”, e dove si dice che “essi non dovrebbero essere tollerati”. Ma si precisa pure che non vi siano i presupposti legali per agire, e che in conseguenza di ciò si auspica una revisione delle regole per poter intervenire più efficacemente in future e analoghe circostanze. Nel messaggio viene aggiunto che è in preparazione, da parte della Fifa, un comunicato stampa ufficiale per riferire sulla vicenda. Un comunicato stampa che, come ricorda l'articolo di Der Spiegel, ha ben altri toni. Spariscono i riferimenti ai trasferimenti “sicuramente censurabili, al fatto che “non dovrebbero essere tollerati”, persino all'assenza di presupposti legali per intervenire. Semplicemente, viene stabilito che non siano state raccolte sufficienti prove di violazione, da parte della società bianconera, dell'articolo 18-ter del Regolamento sullo Status e i Trasferimenti dei Calciatori.

    Ciò che significa una bocciatura della segnalazione inviata dai guardiani del TMS. E forse del sistema stesso, che porta a sanzioni risibili e viene pure fatto funzionare a intermittenza. La guerra della Fifa alle TPO è stata tutta una farsa, e il caso Pogba ne è la definitiva dimostrazione.
    (5. continua)

    @Pippoevai

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