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  • Juve, Zaccheroni| 'Del Piero ci ha messo la faccia'

    Juve, Zaccheroni| 'Del Piero ci ha messo la faccia'

    • L.T.
    Ai microfoni di Radio Milan Inter è intervenuto Alberto Zaccheroni, allenatore della Juventus sino al 30 giugno. Tra le prime critiche che le furono mosse, appena cominciata la sua avventura alla Juventus, ci fu quella di non utilizzare Giovinco "Perché non l' ho mai avuto. Arrivai due giorni prima della partita con la Lazio, dopodichè c'è stata una settimana senza coppa e Sebastian era rientrato ad allenarsi due giorni prima Nella partita successiva non l’utilizzai e in quell’occasione lo vidi pure amareggiato. Il mattino dopo i medici mi parlarono di uno stiramento. Non capisco come fosse possibile se non scese nemmeno in campo. E anche oggi è ancora indisponbile". Si è pentito di aver accettato di traghettare la Juventus? "Allenare è il mio hobby oltre a essere la mia professione. Qualche presidente mi diceva che quando ci sono grosse difficoltà riesco a dare il meglio di me stesso e lì c’erano tutti gli ingredienti per stimolarmi. Il mio errore fu quello che non mettere in preventivo che i giocatori continuassero a infortunarsi. Poteva essere prevedibile con una partita ogni 3 giorni". Perché il gruppo storico formato da campioni del mondo non è riuscito a dare la scossa al gruppo? "La condizione fisica in quel momento non consentiva ai giocatori di esprimersi a certi livelli. Seppur di esperienza erano pur sempre dei ragazzi, maturi ma non pronti ad affrontare il marasma mediatico dato dai risultati negativi. Hanno provato a mettere la voglia di riscatto ma non sono riusciti a reagire nella maniera giusta perché le gambe non giravano a sufficienza". Ma il gruppo era compatto? "Non ho avuto la sensazione che fosse sgretolato. Può esserci qualche caso più difficile dell’altro, magari dato dalle nazionalità ed esperienze diverse. Del Piero si comportava da grande professionista, pignolo nel lavoro e come tutti i grandi giocatori voleva sempre essere in campo. Ho avuto un rapporto ottimo con lui. Ai giocatori bisogna sempre parlargli e se non lo utilizzo devo spiegargli il perché, senza inventarmi alibi o scuse. Se hai a che fare con un ragazzo intelligente è in grado di capirlo'. Alcuni suoi predecessori hanno individuato Del Piero come un problema per la Juventus "Io invece vado controcorrente, il capitano ha messo la faccia più di altri, sentiva la responsabilità sulle spalle. Anche al Milan si diceva che Maldini non fosse il capitano ideale perché parlava poco. Lo faceva solo quando c’era bisogno, perché ognuno ha il suo ruolo". Allora che ruolo ha avuto la società? "E’ sopra di me. Devo gestire i giocatori e non intervengo sulle scelte che venivano fatte da loro". In questa Juventus ci sono i requisiti per vincere? "E’ una squadra con tanta qualità, anche se ci sono pochi esterni e poche accelerazioni". Perché Diego ha tradito le aspettative? "E’ stato coinvolto dalla stagione negativa della squadra dove nessuno si è salvato". Buffon l’aveva candidato per guidare la Nazionale, a un certo punto ci ha sperato? "Se i requisiti erano: allenatore grande che ha vinto e senza contratto, era difficile non pensarci. Ma a 57 anni mi sento ancora giovane per allenare un club. Poi non sono uno che si propone, mi piace arrivare perché scelto. Oggi voglio allenare una squadra da inizio stagione. Scegliere i giocatori e conoscere con chi devo lavorare". Ha detto che solo un giocatore non era dalla sua parte e molti tifosi della Juventus sono dalla parte di Del Piero. Mentre altri da quella di Camoranesi "E’ una questione di gusti personali…".

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