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  • Juve, Zaniolo come Chiesa: il cambio di proprietà complica i piani di Paratici

    Juve, Zaniolo come Chiesa: il cambio di proprietà complica i piani di Paratici

    • Emanuele Tramacere
    Stesso copione, ma con attori diversi, a soltanto un anno di distanza. Sullo sfondo la Juventus e il calciomercato estivo che, esattamente come per la scorsa stagione, vede stravolti i propri piani per colpa di un cambio di proprietà di una società rivale o, meglio, di una società in cui è tesserato uno dei calciatori più ambiti per rinforzare la rosa bianconera. E se l'anno scorso toccò a Federico Chiesa, quest'anno sarà la volta di Nicolò Zaniolo.

    UN ANNO FA CON CHIESA - Va detto e sottolineato che Chiesa è ancora a tutti gli effetti un obiettivo di mercato sensibile della Juventus, la quale, tuttavia, un anno fa si trovava letteralmente a un passo dall'acquistarlo. L'accordo col giocatore era stato trovato e, in parte, anche con la Fiorentina allora guidata dalla famiglia Della Valle. Poi arrivò il cambio di proprietà, la cessione a Rocco Commisso che, come prima mossa da neo-presidente, scelse di trattenere Chiesa togliendolo dal mercato e rifiutando qualunque offerta. Il numero uno viola promise a Chiesa di liberarlo l'anno dopo (ovvero quest'estate) davanti a un'offerta convincente e il ds Fabio Paratici è pronto ad accontentare il giocatore che ancora sogna il salto in una big.

    ZANIOLO COME CHIESA - Una situazione che la Juventus si sta trovando a rivivere oggi con Nicolò Zaniolo. Il trequartista giallorosso è uno dei pupilli di Paratici che, non a caso, lo aveva inserito nell'elenco di nomi del celebre foglietto "dimenticato" al ristorante e che era pronto a trattare con la Roma. La gestione degli eccessi, i problemi economici del club e un rinnovo che tardava ad arrivare erano le basi su cui fare leva per trattare, ma ora, con il cambio di proprietà e il passaggio da Pallotta a Friedkin si riproporrà la stessa trama. Le chance che uno dei due talenti più brillanti della rosa (l'altro è Pellegrini ndr.) lasci la Roma sono precipitate poiché la nuova proprietà non potrà permettersi di mandare subito un messaggio di debolezza alla piazza. e se a questo si aggiunge che Zaniolo non ha mai forzato apertamente la mano per l'addio, la percentuale scende praticamente a zero. 

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