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Juvemania: la notte degli esami

Juvemania: la notte degli esami

Beh, ci siamo. Martedì è la notte. Domani si vedrà di che pasta Madama sia fatta. Quanto in questi mesi è accaduto non conta. Non contano il campionato, la classifica, la rivalità con la Roma, i sospetti indegni di Galliani, la Coppa Italia. Conterà solo il campo. La voglia, la determinazione, la ferocia di farne un paio e di non beccarne. 

Certo: a più nove in classifica si respira meglio. I proclami dell'imprudente Garcia sono stati rinfoderati. E Roma-Juventus, anche con un pareggio potrebbe chiudere la pratica tricolore. Potrebbe: mai vendere la pelle d'orso prima di averlo scuoiato. La verità è che in una settimana la Juventus si gioca molto della sua stagione. La Champions, poi la trasferta all'Olimpico, poi la prima semifinale di Coppa Italia con la Fiorentina. I pericoli non provengono tanto dalla forza, pur rispettabile, degli avversari, ma dalle consuete, stucchevoli polemiche. “Er go' de Turone” farà il paio con lo “scudetto rubato“ ad Antognoni e soci. Roba fasulla, roba da guerre puniche, ma c'è da scommettere, inevitabilmente, ancora una volta presenti: sui media e sugli spalti. Madama si tappi per una settimana occhi e orecchie, chiuda i social, si isoli. Ha bisogno di concentrazione perché tre gare tanto dispendiose dal punto di vista fisico e mentale non abbisognano di ulteriori “pesi“. In ogni caso: una partita alla volta. La prima lama da incrociare è quella tedesca

JUVENTUS-BORUSSIA DORTMUND, LA NOTTE DELL'ESAME E DEL VERDETTO - Il Dortmund si sta resettando. Segna molto, ma molto incassa. E' alla portata della Juventus. A patto che la Juventus corra. Che arrivi prima sulla palla. Che coniughi furore e ragione. Non citi Allegri, il  “richiamo” di gennaio. Se la preparazione invernale dovesse rivelarsi sbagliata la colpa sarebbe sua e del suo staff. La data era nota: era per un martedì di febbraio che la Juventus doveva essere pronta. 

Notte troppo importante. Per la storia e per il presente. Per le casse sociali e per il prestigio. Per il ranking e per il futuro. Allegri ha lamentato di non aver potuto fare la preparazione estiva. Lo dica ai suoi dirigenti. Sono loro che hanno programmato gite in giro per il mondo, per il brand e per un pugno di dollari. Oggi la condizione complessiva non appare rassicurante per una gara che sarebbe stata delicata anche per una Juventus in palla. Poiché non lo è, Allegri non guardi in faccia nessuno: mandi in campo quelli che stanno meglio. Fossero anche Matri o Coman o Sturaro: se ne “hanno“. Mandi in campo gambe reattive, non i curricula. E se posso permettermi, mandi in campo Caceres: nella posizione che vuole, nel ruolo che vuole. Ma lo mandi in campo: nessuno in questo momento “ne ha“ più di lui. 

E' la notte dell'esame: tocca ai giocatori e tocca allo Stadium. Tocca allo Stadium mettere forza nei muscoli di quelli che andranno in campo. Tocca allo Stadium offrire incitamento, cuore, passione: soprattutto se le cose dovessero mettersi male. Che il respiro di ognuno diventi un vento capace di spingere la squadra. Oltre l'impegno, oltre le difficoltà, oltre la sua stessa non eccellente attuale condizione.

E' la notte del verdetto: troppo importante per essere fallito. “Si può dare di più“ recita il menestrello. Questa è la notte per farlo. Questa "deve“ essere la notte dell'Apache. Deve essere la notte di Mister cento milioni. Deve essere la notte di chi vuole emergere e di chi pretende di confermarsi. Tutti mandino a memoria il pensiero dell' uomo chiamato Juventus: “Vincere è l'unica cosa che conta“. Vincere: la notte è questa.

Andrea Agnelli all'epoca era un giovanottino ma immagino non abbia dimenticato. Spieghi alla squadra come, nel 97, quelli vestiti di giallo e di nero sfilarono alla Juve una Coppa che ogni pronostico alla vigilia le assegnava. Nessuno di quelli che c'erano, ha dimenticato Ridle e la panchina imposta - per un interminabile tempo - a Del Piero.
 
“Noi siamo la Juventus“ soleva ripetere l'Avvocato. Se la banda di Allegri riesce a comprendere il significato profondo di questa affermazione, quella di domani sarà una bella notte. Personalmente ci credo: ci crederò. Fino alla fine. 
 
RISPOSTE AI LETTORI - A Paolaccio: il Dortmund è alla portata della Juventus. A patto che la Juventus corra. Corra come da qualche settimana non fa. Pare che il “richiamo” di inizio gennaio generi questo tipo di problema. Spero non si siano incasinati da soli. Francamente avere la “birra“ a marzo serve a poco in chiave Europea: potresti non esserci più, in Europa. Allegri non ti piace fin dalla prima ora. A me,invece, sta convincendo. Sta tentando di fare una rivoluzione. Quella che può assicurare a questa  Juventus,  vita per almeno altri quattro-cinque anni. Dalla Cassazione mi aspetto che – qualunque sia il verdetto - produca una motivazione esemplare, chiara, senza zone d'ombra. Poi, dovesse Moggi accettare la prescrizione farebbe una figura barbina. Quanto ai possibili mal di pancia della proprietà Juve, la pensiamo diversamente. Elkan non mi sembra un cuor di leone. Marchionne sì. E davanti alla possibilità di incamerare (facciamo 300 sui 440 richiesti) un bel pacco di milioni, tranquillo che l'uomo con il maglione metterebbe a disposizione di Agnelli uno stuolo di avvocati (bravi, non roba tipo Zaccone) per  spennare la Federazione.

Il prezzo di Berardi è di 14.5 milioni di euro. Juve e Sassuolo hanno già concordato il prezzo. Perdere Berardi sarebbe una cazz... pazzesca. Replica di quella fatta con Gabbiadini. Sul quale-mi incenso- avevo ragione. Era da tenere. Zaza più di così non migliora. Per la prossima  stagione la Juve ha due strade. O compra Falcao per tentare di dare la scalata subito all'Europa. Oppure fa un investimento a lungo termine portando Dybala a Torino ( soluzione che preferisco ) da affiancare a Morata. Berardi ,viceversa, margini di miglioramento ne ha. Non farti fuorviare dalle voci sulla Fiorentina. La Juve ha in mano il cartellino del giocatore previo riscatto. Ciao . 

A Antony63: in effetti la revoca delle deleghe a Lotito è un pannicello caldo su una situazione incancrenita. Malagò ha fatto male a complimentarsi. Quanto ha fatto Tavecchio è meno , assai meno ,del minimo sindacale. Mi rifiuto di pensare che Renzi e Delrio siano soddisfatti. Lotito deve dimettersi. E nel caso non voglia deve essere costretto a farlo. La domanda da porsi, peraltro, è un'altra : per quale motivo Galliani appoggia Lotito ? Per quale motivo lo appoggiano un De Laurentis, un Thoir assieme ad un'altra decina di presidenti in Lega?  Per quale motivo Maurizio Beretta deve essere stipendiato “per contare zero“? Di Palazzi non mi fido : ha la vocazione all' insabbiamento, come ha dimostrato spesso in questi anni. Ma anche così il problema è altro. Lotito è una parte del problema. La parte più estesa del medesimo è la Federazione. E' Tavecchio. E con lui Macalli. Vecchi arnesi incollati alle poltrone, garanti di inossidabili interessi. Se Renzi vuole pulizia dovrà intervenire di persona. Sperare lo faccia Malagò è sperare di vincere al Superenalotto.

Domenica sera alla DS c'era Tavecchio:  il pover'uomo proprio non riusciva a comprendere cosa significhi “conflitto d'interesse“. E che una Federazione può anche comprare libri da offrire come gadget natalizi. Ma non i libri scritti dal suo Presidente. Non è corretto, non è elegante. Ma soprattutto è: conflitto d'interesse. Agnelli lo aveva detto in tempi non sospetti, di Tavecchio: “un uomo inadeguato“. Totalmente inadeguato.   

A Fb 50195:  analisi interessante. Condivido che la Juventus di Conte (specie quella del primo anno) fosse furente nell'aggressione dell'avversario. Ma anche sovente impotente (i tanti pareggi lo testimoniano) per carenza tecnica, negli attaccanti. Il possesso palla non diventa sterile se lo fai come il Barcellona . Ma non basta: anche il Barca può perdere in casa con un Malaga. Certo devi avere interpreti adeguati. E i centrocampisti della Juve (pur tra i migliori in Europa) non sembrano adatti a quel  tipo di gioco. Guardi: io amo il gioco in contropiede. Devi fare una scelta: cedere metri all'avversario, pressarlo ovunque (visto cosa ha fatto Lucescu col Bayern?) e ripartire. Con Tevez e Morata (e Coman) la Juve avrebbe gli interpreti giusti in attacco. Nondimeno Allegri gioca in altro modo. E si sta arrangiando: non ha un'ala (visto che di Pepe non si fida e Coman lo considera una seconda punta). E non ha un trequartista. Vede, io reputo che i problemi della Juventus siano altri, sempre tenendo conto del modulo che Allegri ama: 4- 3-1-2. Ha due terzini inadatti. Quello di destra corre ma crossa male. Quello di sinistra semplicemente è un giocatore a fine carriera . Dei due centrali di difesa, uno ha piedi educati ma corre rigido e sui movimenti laterali paga  dazio. L'altro è un mastino insuperabile nel corpo a corpo ma con un solo piede, non educatissimo . Il migliore è ai box da mesi. Il migliore dei sostituti passa da un infortunio ad un altro. Quanto ad Ogbonna temo sia la replica di Giovinco : qualità potenziali, mai veramente espresse. Andrei piano con Sturaro: ha corsa, sradica palloni. Ma Allegri ha il dovere di recuperare in tutti i modi Vidal. Anche a costo di sacrificare Sturaro e Pereyra. Altro problema : Llorente. Con quei terzini e senza ali non gli arriva un cross decente. Oggi è un attaccante depotenziato. La Juve paga anche l'infortunio di Romulo e quello di Asamoah. Il primo era stato scelto per le sue accelerazioni .Il secondo, da tempo- pur non essendo un esterno- in quella posizione era una garanzia . Quanto a Pogba : possiede anche i movimenti minimi , nonostante le lunghe leve, grazie ad una padronanza assoluta nella gestione del pallone. Ma il suo danzare letteralmente con la palla a volte lo fa sembrare scomposto. E' una illusione ottica. Pogba è uno dei giocatori che perde meno palloni, pur arrischiando giocate che gli altri non osano e non “pensano“. Guardi: faccio un ragionamento estremista. Allegri è un aziendalista è farà con quanto la società gli metterà a disposizione. Ma se Marotta vorrà vedere la Juve di Allegri dovrà cambiare almeno 4/5 giocatori. Non potesse accontentarlo, forse la Juve dovrebbe pensare a un cambio di allenatore. Che, intendiamoci, io non auspico. Ma altre soluzioni non ne vedo. 

A Mou-Trio:  Lei mette assieme mezze verità. Quelle che le fanno comodo. Ma anche fosse come lei scrive, cosa cambierebbe ? Nulla.
L'Inter doveva essere perseguita per illecito sportivo. La prescrizione l'ha salvata. Palazzi se la prese comodissima, ignorando le raccomandazioni di Borrelli che lo aveva incitato a continuare ad “ indagare velocemente e a fondo “. Ma neppure questo è il punto. Il punto è quella rivendicazione di “ onestà “  totalmente fuori luogo. Il punto è aver rivendicato uno scudetto mai vinto come “ il più bello “. Se vuole approfondiamo : a patto si firmi con nome e cognome. Come faccio io . Altrimenti la discussione termina qui . 
Quanto alle valutazioni di mercato : non sono io a farle. Lei neppure. Le fanno i procuratori  e i giornali specializzati. E oggi anche per ragioni mediatiche , il prezzo di Pogba è infinitamente maggiore di quello di Lacazzette. Se ne faccia una ragione. 

A Guglielmo Arturo: Rigore tirato male. Lo confermo. Ma un  rigore fallito è un episodico errore. La prova collettiva della Juve a Cesena la somma di innumerevoli errori. Avesse vinto, avrebbe conquistato tre punti immeritatamente.

A Marco 982: Nessuno sano di mente poteva pensare che i 102 punti fossero replicabili. Io non l'ho mai pensato. Condivido il suo pensiero : il bello del calcio è che una squadra di provincia a volte può fermare e persino battere una squadra altolocata. Dovrebbe cercare di spiegarlo al signor Lotito . 

A Terence : Marotta non va in campo. Allegri neppure (anche se alcune responsabilità sono sue). In campo ci vanno i giocatori. Sono loro che a Cesena si sono presi un supplemento di vacanza . 

A Michaeljuve 89 : Pirlo - a mio avviso – resta fondamentale. Prima di accantonarlo, Allegri deve aver un sostituto: Marchisio non lo è. E' un (ottimo) ripiego. Ma pur sempre un ripiego. Il giorno in cui la Juventus avrà in organico Verratti o Gundagan o Tourè, allora si potrà pensare al  pensionamento di Pirlo. Lasci stare Buffon: lui il suo lo fa. Quasi sempre. 

A Mingo:  Quindi? I suoi pensieri (almeno per me) risultano criptici. Mi scusi. 

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