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  • Juvemania: il 3-5-2 del diesel di Allegri non va bene per Morata, che non segna

    Juvemania: il 3-5-2 del diesel di Allegri non va bene per Morata, che non segna

    • Andrea Bosco
    ALLEGRI DIRIGE LA “NONA“ - La Juventus omaggia Beethoven e stacca la Nona. Nove vittorie di fila che valgono il secondo posto sullo stesso sedile dell'Inter, agganciata a quota 39 punti. Molto meglio di quanto aveva - ai suoi - chiesto Allegri. Molto meglio di quanto era possibile ipotizzare. Ma prima di tutto è giusto omaggiare chi sta andando oltre i propri limiti. O forse no. Forse il Napoli di Sarri, questo allenatore arrivato dal calcio di provincia, questo uomo che va in campo in tuta, che se ne frega della forma e che mira alla sostanza, forse il Napoli di questo uomo che si sta dimostrando preparato tecnico, ha ancora margini di miglioramento. Almeno questa è la mia impressione .  

    FUOCHI A PIEDIGROTTA - Il Napoli campione d'inverno (con merito) accende Piedigrotta e i vicoli spagnoli di festa e colori. Dai tempi di Maradona non si vedeva un Napoli tanto bello. Non c'è Maradona, ma c'è Higuain (un capolavoro il suo secondo gol). C'è il punk sloveno: eccentrico nella capigliatura, quanto geometrico e razionale nel gioco. Gira da solo, il Napoli, alla boa invernale. Non parlano ancora apertamente di scudetto, ma insomma, la mela l'hanno azzannata, è rossa di fuori quasi smaltata, saporita dentro: sono decisi ad assaporarla fino al torsolo. E fanno bene, perché l'uomo dei Cinepanettoni è intenzionato a rafforzare vieppiù la rosa con almeno un paio di inserimenti importanti. Serviranno per il campionato e serviranno per l'Europa League. Dove dopo aver banchettato sulle spoglie di continentali carneadi, adesso dovranno fare sul serio. Il Napoli, peraltro non ha solo Hamsik e Higuain. Ha il guaglione Insigne che sa maradoneggiare, ha Mertens, un apriscatole sottostimato quanto letale, ha Gabbiadini, un altro che Conte dovrebbe tenere d'occhio. E attende i gol italici di Callejon che in Europa (con sei) ha fatto il suo.

    INTER BEFFATA DA UN (FUTURO ) JUVENTINO - Ha perso l'Inter al 95' col il Sassuolo: una beffa, per come si era srotolata la partita. Rigore ineccepibile, calciato in maniera esemplare dallo juventino in pectore, Berardi. Gara molto bella a tratti e condizionata nel risultato dalle parate strepitose dei due portieri. Oltre che dal salvataggio di un ex juventino (Peluso) immolatosi sul tiro a botta sicura di Palacio. Perdere al 95' su rigore in casa fa malissimo. Ma ha ragione Gad Lerner che ha descritto per Calciomercato le “sue“ gare al seguito della Beneamata: l'Inter era e resta da scudetto. Non ha le coppe, ha una bella rosa, giocatori di qualità. Paradossalmente ha perso la gara nella quale ha giocato il suo miglior calcio.  Ma la Dea, a volte si allea col Destino (notoriamente “cinico“ e “baro“). E quasi per una dantesca pena del contrappasso ha rimesso a posto le cose, per quel rigore negato- qualche giorno fa - agli empolesi (ai quali, parafrasando il cantastorie “le palle ancor gli girano“) che aveva consentito ai bauscioni di uscire dall'accampamento di Giampaolo, con lo scalpo di una vecchia squaw: nulla di cui menare vanto. Eccola al Meazza, all'ultimo istante (e per improvvida gesta del miglior difensore dell'Inter ) l'invidia degli Dei descritta da Erodoto. Se stai in cima alla piramide e te ne bei: beh, gli Dei si incupiscono. E in battere d'occhio ti puoi ritrovare con i campi distrutti dalle cavallette, con le triremi affondante per una tempesta al Capo Sunio, e in casa con la consorte etera. Che in quei tempi antichi era un modo elegante per dire “di facili costumi”. Male ha fatto nel dopo partita, Mancini a polemizzare con l'arbitro Doveri e ad invocare (addirittura) l'espulsione di Berardi, per una manata (apparsa fortuita) durante un rinvio. Non è da questi particolari che si giudica un arbitro. Anche se lo score di Doveri con l'Inter, immagino sia da “ scongiuri “alla partenopea. E' dalla sconfitta di Napoli -in ogni caso - che Mancini vellica il pelo agli arbitri: pessima strategia. Nulla ottieni e ti rendi odioso alle tifoserie avversarie. Nella fattispecie, dimostri di non rispettare un avversario che è rimasto in partita fino alla fine. E che ha vinto, senza nulla rubare. Piuttosto Mancini riavvolga la pellicola e si chieda come mai, nelle ultime due gare casalinghe, l'Inter è andata sotto con avversari sulla carta abbordabili. E si dia una risposta: alla  Marzullo.

    VIOLA K.O. - E' crollata la Fiorentina. Ed era nell'aria. La sua panchina è corta: E se becca un avversario che si difende, abile a correre sulle corsie esterne va in crisi. La Fiorentina è bellissima nel suo palleggio. Esteticamente persino più bella del Napoli. Ma non ha la solidità difensiva dei partenopei. E non ha Higuain. Non è fuori dai giochi, anzi. Ma l'impressione è che il patron Della Valle, se vorrà competere in Italia e in Europa, dovrà mettere mano al portafogli nella sessione di mercato apertasi qualche giorno fa. Con un paio di acquisti mirati. Non possono giocare sempre gli stessi, senza risentirne.

    LA JUVE E' UN DIESEL - E poi è arrivata la Vecchia Signora: un diesel. In una giornata nella quale le è andata di lusso. In un colpo solo ha scavalcato la Fiorentina e ha agganciato al secondo posto,  l'Inter. La lepre è il Napoli, ma la distanza dal primato si è ridotta a 2 punti. E il primato bisogna saperlo reggere. Gara difficile quella di Genova. L'astrologa Silvana Iseppato ne ha prese tre su quattro. E reputo che il fatto che abbia sbagliato solo il pronostico del Meazza, abbia fatto enormemente piacere ai tifosi bianconeri. Gara difficile che la Juve si è complicata da sola. Sul doppio vantaggio, Morata fallisce l'occasione per chiuderla e scatta l'antica legge del calcio: gol fallito, gol subito. Lo fa Cassano, l'uomo con maggiore qualità dei doriani. Iroso, provocatore (verso Dybala e verso la panchina della Juve) ma anche capace di fare (mi pare) il settimo gol in carriera a Buffon (complimenti a Gigi, per il lieto evento e ovviamente anche alla “gentile signora Ilaria“ come avrebbe detto nel suo perfetto amplomb anglosassone l'indimenticabile Nick Carosio).La Juve è superiore alla Sampdoria, ma alla  fine ha persino rischiato di farla pareggiare.

    PROBLEMA MORATA - Il problema della Juve oggi si chiama Morata. Che si impegna, che lotta, ma che vive un momento grigio per quanto attiene al gol: capita agli attaccanti. Ora sul momento dell'iberico ci sono due scuole di pensiero. Che gli vada data comunque fiducia (nelle gerarchie di Allegri, Zaza è il quarto attaccante ) insistendo su di lui. La seconda, che vada fatto sedere in panca a macinare rabbia da far esplodere poi sul campo. Mi permetto sommessamente una terza  interpretazione. E cioè che il 3-5-2 non sia il miglior modulo possibile per l'ex blanco. Questione di distanze tra i reparti e di capacità di tenere la palla facendo salire la squadra. Mancava Marchisio e si è avvertito. Ma la partita di Hernanes è stata migliore di quanto non si potesse supporre. In ogni caso, la sua prestazione, lo ha - credo – consegnato definitivamente al ruolo di regista. Tradotto: se non arriva il pesce giusto a gennaio, all'amo del “rombo“ non viene attaccato nulla. Allegri ci ha provato a cambiare, sostituendo lo svizzero con Cuadrado. Ma “Fumo di Londra“ ancora una volta ha mostrato i suoi limiti: fisici e tattici. Fossi Allegri lo metterei a sinistra, almeno per sfruttare il suo potente destro. Hanno segnato Pogba (molto bello) e Khedira (gran inserimento). Ha garantito solidità Rugani preferito a Caceres. Deve crescere a livello di personalità negli inserimenti: la tecnica per farlo ce l'ha. Se devo fare un addebito ad Allegri, gli addebito di non aver impiegato a gara in corso (sullo 0-2) Sturaro su Cassano a uomo. Cassano (a differenza di quanto ipotizzato  da un lettore) la palla l'ha vista. E - come io avevo previsto – ha fatto male alla Juve, proprio nel momento nel quale riteneva di avere la gara in pugno. Su questo dovrà lavorare Allegri: le gare “morte“ vanno sigillate. Senza consentire agli avversari di riaprirle, per leggerezza o per relativa concentrazione.

    MINIFUGA PER TRE - La prossima settimana la Juve va a Udine. Il Sassuolo visita il Napoli, l'Inter va a Bergamo e la Fiorentina scende al Meazza contro il Milan. La classifica forse non cambierà, ma se qualcuno vuole togliersi uno sfizio, quello presumibilmente è Di Francesco: ha già vinto contro Inter e Juve. Gli manca il Napoli, ma dovrà fare un'impresa. Sarri continua a gettare fiumi d'acqua sul fuoco dell'entusiasmo partenopeo, ma di fatto l'ultima giornata del girone di andata ha  consentito uno strappo tra le tre davanti e il resto del gruppo. Non è ancora fuga, Allegri parla di scudetto a quota 82 (io penso si abbasserà ), ma diciamo che lo strappo è stato consistente. E se può rientrare la Fiorentina, non si vede come possa rientrare la Roma vista contro il Milan.  

    SEMPRE LORO - Segnalo che la Primavera di Grosso è andata a vincere 3-0 sul campo del Genoa, accedendo in questo modo alle semifinali di categoria. A segno (doppietta ) il bomber Favilli e il solito “genietto“ Clemenza. Non c'era Vitale. Che in un primo momento sembrava destinato all'Empoli, società dalla quale arriverà il talentuoso centrocampista Picchi, ma che le ultime notizie danno dirottato al Lanciano, assieme al giovanissimo (classe 2000) fenomeno Kean. 

    UN ALTRO PEREIRA? - Mentre continua il mistero su chi sarà il rinforzo di centrocampo di Madama, nome (dopo il nein del Dortmund per Gundogan )  più segreto dei piani per lo sbarco in Normandia, la certezza è che  Marotta e Paratici, continuano nella loro politica dei giovani . L'ultimo nome uscito è quello del diciottenne esterno basso della Samp, Pereira. E' un portoghese di buona gamba e buona tecnica. Ho visto poco il giocatore, quindi non sono in grado di esprimere un giudizio. Ma so che in quel ruolo di esterno basso a destra sta maturando (bene) a Cagliari, Tello. E sta sudando per tornare dopo il duplice infortunio, lo sfortunatissimo Mattiello. Roba buona, come si dice dalle mie parti. I tifosi che attendono il “nome“ dovranno - per  come la vedo io – attendere fino alla fine del mercato. Io credo che qualche cosa di importante , Marotta la farà. Ma non credo che uscirà allo scoperto prima degli ultimi cinque-sei giorni. La mia sensazione è che stiano lavorando a fari spenti. E' noto che appena - in qualsiasi parte del mondo – sentono la parola “Juventus“, il prodotto è destinato a salire nel prezzo. E visto che nonostante le buone, a volte ottime “fonti“ ancora tutti brancoliamo nel buio, la domanda per i miei lettori è secca (stavolta sì è un referendum): chi vorreste a gennaio alla Juve? Un solo nome, per cortesia. Vediamo cosa esce.  
     

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