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  • Juvemania: Berardi, giochi pericolosi. Ecco Batshuayi, tutto come previsto

    Juvemania: Berardi, giochi pericolosi. Ecco Batshuayi, tutto come previsto

    • Andrea Bosco
    Giù il cappello. Per la Nazionale e per Antonio Conte. Non era facile. Alzi la mano chi pensava che la Nazionale con meno  talento della storia, non solo sarebbe arrivata agli ottavi, non solo non avrebbe subito gol, non solo avrebbe dopo 16 anni vinto all'Europeo, due gare di fila. Se qualcuno alza la mano, mente. Mettevi comodi perché sarò lungo. Ma avete una alternativa e vi è ampiamente nota. 

    SENZA STELLE 
     
    Senza Marchisio, senza Verratti, senza una sola “stella” in formazione ( Buffon a parte ), il cammino dell'Italia sembrava complicatissimo. Invece l'Italia operaia di Antonio Conte, blindata dal Muro Bbbc di marca bianconera, ha stupito, ha vinto, ha convinto, fa sognare i tifosi.

    Due a zero allo spauracchio Belgio - tante belle figurine senza un gioco di squadra - uno a zero, soffrendo ma anche maledendo la Dea, beffarda sul palo di Parolo, fino alla magata di Eder sulla Svezia.  Recupera Zaza, innesca Eder (che io fino a quel momento avrei tolto dal campo): gol bellissimo e inaspettato. 

    GIACCHERINI E BERNADESCHI 

    Il muro bianconero consente alla squadra di giocare senza patemi. La forza e l'astuzia di De  Rossi frena qualsiasi velleità di ricamo altrui. Ma la vera anima di questa Nazionale si chiama Giaccherini: il piccolo uomo che a Cesena aveva fulminato Antonio Conte, per la sua tecnica, umiltà, instancabilità. Che venga concesso a Giaccherini un turno di riposo: agli ottavi servirà pimpante. Magari dando  fiducia a Bernadeschi, l'uomo con maggiore qualità, finora relegato in panchina.

    ORIUNDI? DA CHE PULPITO 

    Ma visto che  non siamo simpatici, visto che in Europa lo stereotipo italico è sempre quello dello Spiegel (pizza, mandolino, coppola e  lupara) ecco che la prima domanda in conferenza stampa che fanno ad Eder è: “ Cosa ne pensi delle parole di Mancini secondo il quale gli oriundi non dovrebbero giocare in Nazionale?“. Eder, brasilero naturalizzato, uomo incompreso all'Inter, ha risposto con pacatezza. Gli oriundi: la memoria è corta. Da Cesarini, ad Orsi a Monti, poi da Montuori a Lojacono, da Sivori, Angelillo, Maschio, Altafini, Sormani, e ancora Camoranesi, campione del mondo, fino agli ultimi, Paletta, Thiago Motta ed Eder, la storia del calcio italiano è zeppa di oriundi. Gente con sangue italiano, con avi italiani, con cognome italiano: un fattore spesso basilare. Senza gli oriundi, l'Italia avrebbe qualche titolo mondiale in meno. Ovviamente ognuno è libero di esprimere il suo pensiero: ma che la reprimenda arrivi dall'allenatore la cui società (a livello di proprietà) è finita in mani cinesi. Che onorando il suo nome, è arrivata a schierare in campo undici stranieri su undici, che ha uno stratega finanziario dal cognome impronunciabile, e il cui magazziniere arriva forse dalla Bielorussia. Beh: diciamo che l'esternazione non è stata tra le più felici.  

     
    OPERAZIONE SACCHEGGIO 

    Higuain? All'Atletico Madrid. Albiol? Al Valencia. Insigne? Al Barcellona. Bonucci? Al City.  Versalijko? All'Altetico Madrid. Morata? Al Real Madrid: male che vada al Chelsea. Candreva? Al Chelsea, anche lui. Nainggolan? Dove se non al Chelsea. Bacca? In Spagna o in Russia. Balotelli ? In Turchia. Bernadeschi? Al Bayern. Zaza? In Inghilterra. Pogba? A tutte. E poi c'è Mourinho: che vuole gli italiani, gli inglesi, gli spagnoli, i brasiliani, gli argentini e i tedeschi. E se gli gira persino i cinesi e gli africani. Sono solo alcuni nomi, del mediatico, quotidiano saccheggio- bombardamento al quale sono sottoposti tifosi e lettori in Italia.

    E' il grano, bellezza. Il grano: e tu non ci puoi fare niente. Niente. Non serve con conoscere il “direttore“ Humprey Bogart per sapere come vadano le cose. Se ti sottrai alle televisioni, alla mattina quando apri i giornali, nel giro di un'ora devi andare in farmacia a chiedere un analgesico. Il settanta per cento è ' fuffa. Ma il trenta ha solide basi. E la verità è semplice: stanno saccheggiando il calcio italiano. O meglio, quello che ne rimane. Nell'indifferenza più totale. Del governo, del Coni, delle istituzioni. Il calcio è una industria che muove ogni anno centinaia  di milioni di euro. E considerato l'indotto, dalle potenzialità non ancora esplorate. Eppure niente: niente si muove . In millanta faccende - da sinedrio - affaccendato, il governo del signor Renzi, non batte un chiodo sulle riforme, non dice come e quando gli stadi saranno ammodernati, non spiega se e quando ci saranno le seconde squadre, non fiata sulle società da ridurre in serie A, non dice come interrompere la schifosa pratica del calcio-scommesse. Lo sport è indipendente spiega Matteo Renzi.  Ma davvero signor presidente del consiglio lei reputa che tutta sta roba possa farla Carlo Tavecchio? Opti Pobà in veste di riformatore? Ma in che film, in quale sceneggiatura? Con quale regia? Certo l'idea è quella delle Olimpiadi. Grande idea. Ma vedendo quanto a Roma è successo con i Mondiali di Nuoto, è una idea che mette i brividi. A lei no?  

    SANZIONI? GALERA 

    Mica che gli altri se la passino meglio. I gentiluomini (russi, inglesi, francesi e croati) che se le sono date di santa ragione, che hanno devastato, che allo lordato con petardi il campo di gioco, mica vanno espulsi. Ma quali espulsioni: galera! Galera dura, isolamento. Certa gente è una metastasi che va debellata. A tutti i costi. E nessuno, anche in Italia si azzardi a dire beo. Perché è ancora recente l'incredibile connivenza all'Olimpico di Roma davanti a Jenny a' Carogna, in odore di camorra. Rivedersi le immagini; c'erano tutti. In giacca e cravatta. Nessuno che abbia avuto il fegato di scendere sul green a dire che quella gentaglia capeggiata dal Masaniello dei quartieri spagnoli era una schifezza. Per il calcio, per la gente perbene che era venuta allo stadio, per l'Italia. Del resto, anche i media: due giorni di titoli e poi altrove. Su  tragedie ancora più grandi: migranti, guerre, e i soliti furti della pubblica amministrazione. Ovunque in Italia, ma nella Capitale in particolare. In fondo c'era stato “solo” un morto. Mancato dopo un mese di atroci sofferenze. Memoria corta: e senza coscienza alcuna: lasciamo perdere.

    GIU' LE MANI DA POGBA 

    Indispettiti perché il mondo intero parla di lui e poco dei Bleus. Indignati perché nessuno si fuma monsieur le entreineur, al secolo Didier  Deschamp. Incavolati perché il Polpo ha detto : “No , merci“ all'amato Psg, i media francesi non trovano di meglio che criticare con parole di fuoco Paul Pogba. Le infradito, non incide, non è un leader, ha fatto il gesto dell'ombrello dopo l'ennesima perla di Payet ai danni dell'Albania. C'est la vie: il Polpo costa 140 pippi. Il prezzo lo ha fissato la Juventus. Chi lo vuole stacchi l'assegno. 120 a Madama, la percentuale (20 pippi) al mitico Raiola. Che a Florentino Perez avrebbe chiesto per il suo assistito 18/20 milioni a stagione. Ma che dico 140 : notizia di poco fa, sono diventati 160. Non oso pensare cosa diventeranno alla fine dell'Europeo. Decisamente certi organi di informazione ( iberici ) cercano solo la sensazione.  Se lo può permettere Creso Florentino un buffo da 160 pippi ? Staremo a vedere. Ma Pogba rifletta: alla Juve sta da papa. Alla Juve, tutti, compresi i “borrachi latinos” vengono protetti e tutelati. La vita privata è sacra. Non hai tabloid d'assalto alle calcagna che ti sbattono in prima pagina se a una cena ti infili un dito nel naso. Madama è una casa di vetro . Ma credi - insomma immagini - di vedere cosa dentro accada . In realtà gira un rullo, ad uso degli scocciatori. L'azienda ha avuto stagioni su stagioni per prepararsi al peggio. E al cartone preferisce il cristallo. E un collaudato antifurto. Quindi il Polpo ci pensi. Certamente il suo conto in banca potrebbe diventare simile a quello di Paperon de Paperoni. Ma poi persino il rientro a casa potrebbe diventare una avventura. Come minimo da un vaso cinese spunta un braccio con una macchina fotografica. Mai letto Pirandello? 

    E MADAMA? 

    Il telefono “langue“ ma i fax e le mail funzionano. Al pari dei cellulari. Affari pochi, ma le idee cominciano a trovare radici. Nonostante i due golletti di Alvaro Morata ai turchi, cosa che ne ha fatto innalzare il prezzo, a Torino restano fiduciosi. Il salentino preme come un trapano, ha telefonato ad Alvarito, una-dieci volte per la serie Londra sarà bellissima persino se vincerà la Brexit. Quindi per dirla con Bennato: “ firma il contratto e non te ne pentirai “. Domandona: se  Antonio Conte è il Gatto, chi potrà mai essere la Volpe? Dice sempre il cantastorie, armonica in bocca: “Di noi ti puoi fidar “. Oh yes.

    Sapete che c'è? Che alla faccia butterata di qualche maleducato anche questa volta........ : chi ha parlato per primo del puntero del Marsiglia? Ditelo voi, perché io ho cattiva memoria. Se parte Morata (come facile) arriva il belga di stanza in Francia . E' lui la pista più calda. E se arriva lui, io reputo, che uno tra Manzo e Zaza farà le valige. Perché  Bata-gol è un bomber centrale che ama i 20 metri e poco le altre zolle del campo. E con lui, una seconda punta. Forse. Leggete e capirete. Capitolo centrocampo: Mascherano ancora non ha rinnovato. Ma come, non ha ancora rinnovato? Ma lo ha detto Alfredo: e mica ha parlato di gelide manine. Qui il gelo è tutto nella panza di Luigino Enriquez, perché il Masche gli ha detto: “Caro conducador, il mazzo là dietro con quei quattro che davanti non tornano mai a difendere, io sarei stufo di farmelo . Ergo, quando il campionato riprende, pretendo di giocare “da-van-ti” alla difesa. Altrimenti sai che c'è ? Che me ne vado“ . E se il Masche se ne va, con anticipo rispetto alla  scadenza contrattuale (2018), lo fa per indossare una maglia bianconera. Ma visto che Marotta non ha l'anello al naso, per dirla, con un utente che segue questa rubrica, si sta coprendo le spalle. Sempre con Gomes (difficile ), con un polacco (non credo) con Witsel (inseguito anche da Napoli, Milan,Inter e Roma). Perchè Witsel? Perché  anche lui è grosso, alto, gioca con entrambi i piedi, può fare la mezz'ala (magari hai visto mai che Florentino stacchi 140 dal libretto degli assegni) e pure (volendo) il centrale o il trequartista. Non dite di no: la novità sarà - la prossima stagione – che regista sarà colui che ha la palla. Questo significa far arrivare a Torino  tanti Piedi Buoni: tribù in via di estinzione e sempre più appetita. Lapadula? Sta ponzando. Se sarà intelligente opterà per una società di media classifica (Sassuolo in primis, magari in collaborazione con la Juve, o Genoa ). Se si farà attrarre dal fascino della maglia e della Champions andrà a fare il vice di Higuain e giocherà a babbo morto per tutta la stagione. Ma certamente sarà in primo piano con la Coppa Italia, quando Higuain riposerà. Ci sono tante altre notizie per giocatori di secondo piano che la Juve controlla. Vi risparmio. 

    BERARDI: GIOCO PERICOLOSO 

    Il caso Berardi  ha stremato. Ma per chi avesse ancora dei dubbi sulle cose che ho riferito, sintetizzo l'intervista di Carnevali a Sky: “Domenico non ha mai rifiutato la Juve. Questo voglio ribadirlo: mai. E' molto legato al Sassuolo e noi assieme stiamo valutando quello che è meglio per lui. E' chiaro che la permanenza ancora per un anno di Berardi farebbe (condizionale ) cambiare le strategie di mercato. Perché ovviamente le risorse senza la cessione di Berardi , sarebbero necessariamente diverse“.

    Se uno che parla così (ovviamente, in modo educato )  e non è uno incavolato, io sono l'Arcivescovo di Antiochia.

    Sapete cosa vi dico? Il bravo Carnevali ha usato - in cauda venenum – il condizionale. Ribadendo che Berardi mai ha rifiutato la Juventus, che le interpretazioni date sono per lo più fasulle. E che (almeno così a me è parso) la historia ancora non è finita.

    Forse, non è finita. Perché forse? Ma perché il presidente Squinzi non il primo micco che gira per strada ha 24 ore dopo, confermato che “Berardi ha rifiutato la Juve“. E quindi Carnevali, da bravo Ds stava cercando di ricucire una situazione con evidenza finita a femmine dai facili costumi.

    Tradotto: sai che bello se adesso forte del “rifiuto“ di Berardi, sulla porta dell'ufficio di Carnevali nei prossimi giorno si affaccia Acerbi a dire: “Io all'Inter in cambio di Ranocchia?  Mi spiace, ma  non mi sento pronto per fare il panchinaro a Milano“. 
    Si chiama, a beneficio di quelli che esprimono schifo: precedente. E i precedenti fanno come direbbe il mio amico Michelleroi: giurisprudenza. Come va a finire questa storia? Male, temo. Lo sanno tutti, anche se fanno finta di no. Il Sassuolo ha un impegno con la Juve e lo onorerà. Tra un anno. Ma poi la Juventus come farà a far “ ingoiare “ai tifosi Berardi? Io credo sarebbe una impresa titanica. E' la stessa gente che non ha “ingoiato“ Hernanes che pure ha fatto il possibile per farsi accettare. Cosa posso dire? Un conto è andare all'estero (perché quella sarà la fine della historia) da Verratti. E un altro da Cerci. Domenico Berardi: sentìti auguri. 

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