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  • Juvemania: bravo Pogba, non per il gol. Zaza e Berardi: così non siete da Juve

    Juvemania: bravo Pogba, non per il gol. Zaza e Berardi: così non siete da Juve

    Che fatica. Vincere e non riuscire a gustare pienamente una vittoria che (verosimilmente) dovrebbe chiudere la pratica scudetto. Perché? Ma perché gli affanni risultano evidenti a chi vuol vedere. E non per una questione di punteggio, ma per come la gara con il Sassuolo è stata giocata. Un Sassuolo che si è difeso, che ha letto bene la gara, che ha corso a dismisura pur senza creare pericoli dalle parti di Storari. Un Sassuolo che non è riuscito a far brillare Zaza e Berardi. E' probabile che la Juve potrebbe far crescere loro: decisamente - oggi - non l'equazione contraria

    POGBA, PAROLE DA LEADER - Mi è piaciuto Pogba: non per la  partita, pasticciata. Mi è piaciuto non solo per il gol, ennesima perla (sette gol in campionato) di un ragazzo dalle straordinarie qualità, ma per come ha parlato a fine gara. Parole da leader, parole umili rivolte al pubblico. Parole di uno consapevole che la squadra sta stentando. E che ai tifosi ha chiesto sostegno. Sui singoli poco da dire. Tevez così lontano dalla porta si autolimita, specie se Morata fa l'esterno. Non dovrebbe: è un centravanti. E i centravanti frequentemente vanno in area. Comincio a chiedermi che razza di tacchetti da incubo abbiano le scarpe di Chiellini. E da mesi mi chiedo le ragioni dell'evidente imbolsimento di Vidal: l'infortunio non basta a spiegarlo. Sembra persino ingrassato. O per quale motivo lo svizzero sbatta sistematicamente i cross addosso agli avversari. O perché dopo due mesi e mezzo De Ceglie, Matri, soprattutto Sturaro, investimenti di gennaio. continuino ad impolverarsi sugli scaffali. 

    PROBLEMI E DOMANDE - Domande e problemi: gli infortuni (Caceres, stagione finita, auguri), improvvisi malanni (Buffon), una infermeria (Asamoah, Romulo, Coman) che non riesce a svuotarsi. Fuori dai denti: anche gli infortuni sono sintomo di carente tenuta fisica. Se lo staff di Allegri proviene dall'atletica tante cose troverebbero una spiegazione. Ma ci sono anche buone notizie. Per esempio la  vittoria: doveva vincere e la Juventus lo ha fatto. Con fatica, senza brillantezza ma ha conquistato i tre punti. Questo contava. Per esempio la condizione (in ascesa) di Pepe che a mio parere merita attenzione. Per esempio - sia pure per pochi minuti - il ritorno di Barzagli. Per esempio il fatto che per una notte Madama non si sia inchinata a un gol avversario. Ovviamente, il vantaggio di 11 punti in classifica che rappresenta un macigno sulle speranze della Roma. E infine la constatazione che anche nella sconfitta, la Juve mai sbraca. La Fiorentina di Coppa Italia, corsara a Torino, è stata asfaltata all'Olimpico dalla Lazio. In pochi giorni la Fiorentina è passata dall'adrenalina alla camomilla. 

    CALEMBOUR ALLEGRI - Ora per la Juventus ci sarà il Palermo con gli occhi puntati (anche in chiave mercato) su Dybala, visto che Vasquez non sembra godere del placet di Allegri. Il quale dovrà percepire il “giro” del vento. Glielo ha fatto capire a piena pagina Tuttosport: dopo una ottima prima parte di stagione sta perdendo consensi. Quelli dei media sono stati sempre (anche quando era al Milan) ondivaghi. Quelli dei tifosi sono consensi perplessi: i tifosi ti perdonano sconfitte e pareggi, non che la Juve non faccia la Juve. Il ricordo di Conte (pessima uscita del ct con quei “venti punti“: se la Juventus gli manca perché se n'è andato?) continua a pesare.  Finora i risultati hanno medicato ogni situazione. Non ho notizie di “ripensamenti“ su Allegri da parte dei vertici societari. Certamente le sberle provenienti dall'Arno non sono state gradite. A Firenze si può tentare di rimediare. A patto che a Firenze non si appalesi la Juve che ha battuto il Sassuolo. La Juve che ha sofferto le trappole di Di Francesco non ispira fiducia per la trasferta tedesca. Sei gare (Udine, Atalanta, Cesena, Roma, Fiorentina, Sassuolo) ne hanno certificato l'incerta condizione. Ma lo step Dortmund è per Allegri, imprescindibile. Nessuno pensa che la Juventus possa vincere la Champions. Ma tutti, dal presidente al magazziniere, si aspettano che la Juve a Dortmund passi il turno. La prossima stagione coinciderà verosimilmente anche con la fine del ciclo iniziato con Conte. Dopo cinque anni la squadra andrà ridisegnata. Immagino che Agnelli rifletterà prima di continuare con un allenatore (pur preparato e dallo schietto pragmatismo e magari scudettato) ma con una idea di calcio troppo “morbida“ per la storia della società.  Magari mi sbaglio ma la mia impressione è che il futuro si srotolerà entro due settimane, un mese al...massimo. I francesi lo chiamano calembour.    

    FORZA MATTIELLO! - Un pensiero allo sfortunatissimo Federico Mattiello, scuola Juventus che tanto bene stava facendo nel Chievo. Il suo infortunio è stato impressionante. Un grande augurio al giovanotto al quale mi sento di dire due cose. La prima: non si perda d'animo. Un  infortunio simile ha subito Paul George, asso di Indiana nell'NBA. Dopo l'operazione e la riabilitazione sta bruciando le tappe per tornare in campo. La seconda: dovesse qualche cosa doverlo rallentare, mai mollare. Spero che Simone Pepe alzi il telefono, lo chiami e gli stia vicino: lui sa come si fa a tenere duro. Auguri, Federico  Mattiello: la Juventus e i suoi tifosi sapranno aspettarti

    RISPOSTE AI LETTORI 

    A Elcabezon:  Chiellini e Bonucci sono i due “saltatori“ della Juventus. I migliori colpitori di testa della squadra. Nonostante l'altezza- ad esempio- Pogba non lo è. Morata solo episodicamente. Llorente sì, ma ultimamente gioca poco. Saper colpire di testa non significa necessariamente essere alti. Sui corner i giocatori a protezione dello spazio solitamente sono due. E solitamente sono i più veloci. Ma- con tutto il rispetto- questo tipo di ragionamento è limitativo. Non va al nocciolo della questione. Da gennaio la Juve gioca spesso male. Da gennaio i risultati sono inferiori a quelli della prima parte della stagione. Le statistiche magari sono in grado di rimettere a posto le cose. Ma si tratta del celebre sofisma del pollo. Denunciare questa situazione non significa essere incontentabili o faziosi. Significa essere onestamente realisti. 

    A Andrea the Original: Direi che la lettura, pur corretta, è a mio parere riduttiva. Da quando c'è Montella, la Juventus soffre le gare contro i toscani. Con Conte e con Allegri. A Torino la Fiorentina in Coppa Italia non solo ha giocato meglio. Ha fatto quanto alla Juventus non riesce mai: il contropiede . Con un interprete che vive un momento esaltante. Ma al quale Mourinho non faceva vedere l'erba. Una ragione ci sarà. Salah è molto forte e a Firenze ha trovato probabilmente l'habitat favorevole . Ma non mi pare - magari sbaglio - abbia la cifra di un Suarez, Messi, Neymar, Ronaldo, Robben . In ogni caso se la condizione è precaria, finisce che anche la testa funziona a scartamento ridotto. E che un Salah sembri un fenomeno.  

    A Eddie 01: grazie per la segnalazione. Chiedo scusa per l'imprecisione .

    A Mou-Trio: Una “gufata“ resta tale: sempre. La certificazione che il tifo copre ogni aspetto sportivo. Guardi: io arrostirei il fondoschiena di Guido Rossi che reputo - per la sua non opportuna  attribuzione - aver deciso in conflitto d'interesse. (Lei sa- immagino – in quale consiglio di amministrazione era stato Rossi. E per chi andò a lavorare il giorno dopo aver lasciato l'incarico in Federazione).  Ma ho plaudito all'Inter per la conquista della Champions. Degli sfottò, francamente me ne frego. Se sono “amichevoli“ li accetto. Mia figlia è interista: convivo con gli sberleffi da quando era ragazzina. Se sono cretini e infantili (su questo spazio c'è solo l'imbarazzo della scelta) li denuncio.

    A Luca 967:  Non è il pareggio di Roma o la sconfitta con la Fiorentina in Coppa Italia che mi preoccupano. Non esistono squadre imbattibili. Non lo è il Real,  meno che mai lo è la Juventus. Ed è vero: sostanzialmente i risultati di Allegri (Supercoppa a parte, ma col vantaggio di un risultato migliore in ChampionS) quest'anno pareggiano quelli di Conte. Anche se - per arrivare a pareggiare il pugliese - Allegri dovrà ancora pedale a lungo : tre scudetti e due supercoppe non sono noccioline.
    No, quello che mi preoccupa è una squadra che da  gennaio alterna buoni  momenti a pause ingiustificabili.  

    A Selinunte: come ha visto parlo poco dei singoli. Il problema è collettivo. E fisico, prima che mentale. Lo sa Allegri che l'ha ammesso. Lo sa la società che non ha gradito la sconfitta in Coppa Italia, ma soprattutto il gioco che ultimamente la Juventus  sta esprimendo. Venerdì scorso c'è stato  un vertice per cercare di porre rimedio ad una situazione che preoccupa. Col Sassuolo qualche cosa si è visto. Non bastante - a mio avviso - per una trasferta delicata come quella di Dortmund . 

    A Dave 63: anche con il Dortmund dopo l'infortunio di Chiellini ci sono stati 25 minuti di nebbia totale. A Roma i 70 minuti perfetti hanno prodotto zero. A parte la perla di Tevez su calcio da fermo . E gli ultimi 20 sono stati di indicibile sofferenza, nonostante la superiorità numerica ,

    A Stan: con tutto il rispetto forse dovrebbe controllare la vista. Quanto ho visto io è quello che ha visto anche Allegri. Dire la verità non significa essere ostili. Significa - onestamente - prendere atto di una situazione. Evitando di fare i tifosi a qualsiasi costo .

    A Jordan 1: Quando la condizione fisica non è ottimale anche il “pensiero” arriva in ritardo. La testa “vorrebbe“: il fisico pensa di poterla assecondare anche se non è in grado. Da questo nascono i tanti passaggi sbagliati anche senza pressione degli avversari. Calci, ma se non stai benissimo, calci col bacino  abbassato e la palla schizza senza controllo. Batti di piatto e batti corto. Calci d'esterno ma se non hai equilibrio, svirgoli. Potrei continuare. Io , lo ripeto, non sono una vedova di Conte. Non tutto della sua gestione mi è piaciuto. Tatticamente, come lettura delle partite Allegri mi piace di più. Ma è innegabile che il furore con cui la Juve di Conte si esprimeva sia un ricordo. Non sarebbe un male se la qualità del gioco si fosse alzata. Non è così. E comunque ci sono modi e modi di perdere una gara. Con Bayern  la Juve fu  con evidenza impotente. Il centravanti croato di allora era più stopper di Bonucci, quanto implacabile sotto rete. Il confronto tecnico e fisico complessivo risultò impietoso. Poi ci sono le partite che perdi per mera superficialità, come la sconfitta col Genoa. Infine ci sono le sconfitte come quella subita dalla Fiorentina. Perdì perché  giochi peggio del tuo avversario. Perché corri di meno. Perché  tatticamente subisci la strategia altrui. E infine perché incappi in un avversario in un momento magico. Ma la preoccupazione non è legata ad un episodio. E' da mesi che la Juve è imballata.  

    A FB 50195: Una grande difesa, certo. Due fuoriclasse, ovviamente. Solo il tempo ci dirà se magari anche un allenatore diverso da Allegri. Come lei sa, io sono un suo estimatore. Ma ho tante remore sul suo staff. E se non ho remore sulla sua capacità di preparare le partite, ne ho sulla sua capacità di comunicare alla squadra la sua adrenalina. Con Conte erano un branco di lupi affamati. Oggi sembrano dei golfisti che se la giocano (Con calma) sul green. E questo non mi piace. Non mi emoziona. Quanto alla tecnica (i fondamentali) che non si insegnano e alla tenuta fisica, se la prenda con lo sterminato esercito dei succubi di Sacchi. Grande allenatore che, peraltro, aveva a disposizione i migliori giocatori del mondo. Come anche lei immagino sappia, il dribbling , il tiro al volo, lo stop a seguire, il cross in corsa, il tackle non lo impari alla scuola calcio. Lo impari al campetto, magari con un pallone mezzo sgonfio. Dove puoi sbagliare senza che nessuno ti urli dietro e alla domenica ti lasci in panchina per punizione per aver fatto male la “diagonale“ . La maledetta tattica che prevale sull'aspetto tecnico e fisico. Corri come una lippa se a ogni seduta fai 50 ripetute. Come lei sa dopo 25 hai la lingua penzoloni. Beh qualcuno alla Juve ne faceva a volte, quando il duce era incavolato, anche 100: una esperienza “agghiacciande“. Si chiama “allenamento al dolore“. Heriberto era più spiccio ancora: raccontò Dell'Omodarme che in allenamento in mezzo al campo, ogni tanto il ginnasiarca ammollava un calcione. Così, senza motivo. Perchè i suoi giocatori si “abituassero“ a soffrire . 

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