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  • Juvemania:| Clonate Del Piero!

    Juvemania:| Clonate Del Piero!

    • Andrea Bonino

    Ogni anno lo danno per finito e ogni anno s'impone più forte di prima. La sua carta d'identità ingiallisce sempre più e si pensa ad un suo utilizzo part-time, alla Altafini. E lui, invece, è sempre protagonista. Gli succede ormai da 18 anni, tanti quanti ne ha passati con la maglia della Juventus. Stiamo parlando, ovviamente, di Alessandro Del Piero. I compagni di mille battaglie hanno ormai lasciato Torino e lui,, nonostante si ritrovi 'solo', non si demoralizza, anzi. Nedved ha ormai appeso gli scarpini al chiodo e anche Trezeguet e Camoranesi lo hanno abbandonato, andando a cercare fortuna altrove. Un pezzo importante di storia bianconera se n'è andata ma lui, la bandiera juventina, resta al posto di comando. Anche quest'anno, tra un Diego, un Dzeko, un Di Natale, un Pazzini e un Borriello, si diceva: 'Giocherà soltanto l'Europa League. In campionato verrà utilizzato con il contagocce'. Ed invece sarà ancora lui a caricarsi la Signora sulle spalle e a trascinarla nella stagione della rifondazione.

    Lo ha già fatto in Europa League, segnando gol decisivi contro Shamrock Rovers e Sturm Graz. Ci ha provato, con meno fortuna, contro il Bari in Puglia, e lo farà ancora, fino a fine stagione. Passano gli anni ma lui è sempre lì al suo posto, pronto a mettersi a disposizione di compagni e allenatori e a dire la sua quando viene chiamato in causa, predisposto a mettersi in discussione, qualsiasi comandante prenda il timone della barca. Ha modificato, da anni, il suo modo di lavorare, da vero professionista. La voglia di migliorarsi ogni anno lo ha portato a procurarsi un preparatore atletico personale. Per essere sempre in forma e allo stesso tempo cercare di scongiurare gli acciacchi di chi, come lui, occupa un ruolo 'pericoloso' nel mondo del calcio: l'attaccante, spesso bersagliato dagli avversari.


    Anche quest'anno, nella squadra di Luigi Del Neri, sarà un punto di riferimento per l'attacco bianconero, sia in campo che nello spogliatoio. Come gli è successo dalla serie B in poi, fungerà da collante tra i nuovi e i vecchi compagni (che sono sempre di meno). C'è sempre stato bisogno di una bandiera nello spogliatoio. Ora più che mai. Un punto di riferimento, un veterano che insegni ai 'pivellini' cosa significa indossare questa ultracentenaria maglia, zeppa di storia, di successi, trofei, ma anche di delusioni, processi e amarissime retrocessioni. Un campione che sappia spiegare ai compagni come rendere leggera una maglia pesantissima. Una casacca che ha disintegrato diverse promesse, ma ne ha fatte esplodere altrettante, facendoli diventare campioni. Cambiano allenatori, giocatori, dirigenti e presidenti, ma c'è un filo conduttore. Un segnale di continuità importante con il passato. Un anello di congiunzione: Alessandro Del Piero. E gli ultras bianconeri hanno ragione: 'Un capitano, c'è solo un capitano'. Bisognerebbe clonarlo!


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