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  • Juvemania: il gioco delle parti per Pjanic

    Juvemania: il gioco delle parti per Pjanic

    • Andrea Bosco
    Domani va in scena all'Olimpico la finale di Coppa Italia tra Juventus (detentrice) e il Milan. Rossoneri che cercano il 29esimo trofeo in 30 anni di presidenza Berlusconi. Juventus che più modestamente cerca l'undicesima Coppa Italia della sua storia. Vietato guardare la classifica in campionato. Il Milan vincendo potrebbe entrare direttamente nell'Europa di serie B. La Juve vincendo farebbe contemporaneamente un favore al Sassuolo che per la prima volta nella sua storia, grazie al sesto posto conquistato davanti al Milan, potrebbe mettere piede in Europa. La distanza in classifica tra Juve e Milan è siderale. Ma sarebbe un errore per la Juventus entrare in campo con la  convinzione - stante i risultati in campionato – di essere superiore. La superiorità la certifica il campo. E in una partita secca, la Juventus ha tutto da perdere. Se perde il Milan, la cosa è normale, considerato il suo attuale stato, definito dai punti in classifica . Nessuno potrà imputare a Brocchi di non aver fatto il “ miracolo “. Se vince la Juventus avrà fatto solo una cosa normale . Ma se perde, non perderà solo la gara. Perderà molto di più per le inevitabili polemiche che una eventuale sconfitta scatenerebbero. Insomma vietato entrare in campo come a Verona o come nella gara di ritorno al Meazza proprio in Coppa Italia contro l'Inter. Per fortuna della Juventus si parte da zero a zero. Madama farà a meno di Khedira (infortunato), Bonucci (squalificato) e Buffon (che lascerà spazio a Neto). Assenze pesanti, considerato il valore dei giocatori. Per non parlare di Marchisio da tempo out. Ai sostituti il compito di non farli rimpiangere. E se Rugani in difesa è ormai una piacevole sicurezza, a centrocampo, assieme ad Hernanes e Pogba, se la giocheranno Asamoah (probabilmente dall'inizio) Pereyra, Sturaro e Lemina. Chi sarà chiamato, non si gioca solo la Coppa Italia, ma probabilmente anche la permanenza alla Juve. Il Milan da mesi appare in sofferenza. Ma nell'ultimo scontro diretto al Meazza se l'è giocata alla grande, piegato solo dalle parate di Buffon e da un gol bello e furbo di Pogba. Il Milan non è privo di qualità. E il suo male oscuro, visto da fuori, non è poi tanto “oscuro“  Occhio a Niang: uno che ha velocità e capacità  balistiche. E' al rientro dopo lungo infortunio. Ma se sta bene è uno che può cambiare il volto della partita. Così come possono farlo i Bacca e i Bonaventura, uno che personalmente mi piace moltissimo. Arbitrerà Rocchi: fischietto che non tollera le proteste. Uomini avvisati... e quel che ne segue .
      
    IL GIOCO DELLE PARTI - Avviso ai naviganti: da adesso in poi e fino alla fine di agosto preparatevi a leggerne di ogni tipo. Il mio consiglio è quello di fidarvi, non necessariamente del sottoscritto, ma di giornalisti che lavorano bene e con competenza. Non faccio nomi, ma il riscontro potrete averlo di persona, variando le vostre letture. Soprattutto diffidate delle bufale. Tipo quella girata in Spagna dell'acquisto di Mascherano. O quella sparata  a tutta pagina su James. Non sono cose realistiche. Io diffido anche di tutte le voci su Benatia. A meno che (ma non credo) il Bayern non ceda il suo difensore in prestito. L'orientamento è quello (per la difesa) di andare su giocatori italiani. In un altro ruolo, De Sciglio è un giocatore richiesto da Allegri. A che punto è il mercato della Juventus? A un bivio. L'idea è quella di potenziare la squadra, tenendo i migliori e mettendo sotto contratto almeno due barra tre giocatori dal profilo internazionale. E un altro paio collaudati o di prospettiva. Il nome più caldo è quello di Andre Gomes. Per il quale la Juve vuole chiudere prima degli Europei. Sono ormai vicini. Il Valencia vorrebbe inserire nell'accordo anche Zaza. Ma Marotta valuta Zaza 30 milioni. E comunque non ha intenzione di venderlo. Considerato che si aprirebbe un vuoto nel settore attaccanti. Difficilmente colmabile: uno del medesimo rendimento di Zaza raramente si trova. Contemporaneamente la Juve sta trattando Pjanic. Sul quale è in atto ormai un gioco delle parti. La Juve non vuole uscire allo scoperto, la Roma ufficialmente non vuole mettere sul mercato il giocatore. “Delirante” ha definito Sabatini (ma resta?) la sola idea che il bosniaco possa trasferirsi a Torino. Quindi? Quindi la Roma, non vuole scatenare il malcontento della  piazza. Ma non  vuole neppure aprire trattative per il “ritocco“ al rialzo per il contratto di Pjanic. Toccherà al giocatore. Che a quanto mi risulta gradirebbe il trasferimento a Torino, ma che finora non ha parlato. Sabatini ha detto che chi vuole Pjanic deve pagare per intero la clausola: 38 milioni. Cosa che la Juventus potrebbe fare. I soldi li ha. Ma visto che la clausola prevede che i 38 milioni siano versati in un'unica tranche (nel giro di 60 giorni mi pare), una operazione del genere (senza spalmatura) farebbe diventare problematico il mercato Juventus. Il “cerino“ è passato nelle mani del giocatore. Stanno trattando ma non si deve dire. Stanno cercando una soluzione, ma nessuna delle due parti vuole fare la prima mossa. Escludo che la Juve lo faccia uniteralmente (oltre che per le ragioni che ho esposto) anche per ragioni relative ai buoni rapporti esistenti tra le due proprietà, alleate in Lega sul tema delle riforme.

    BERARDI: SI CHIUDE - Marotta e Carnevali, vertici di Juve e Sassuolo si sono incontrati per definire il passaggio di Berardi alla Juve. E per parlare anche di Duncan. Ma la Juve si sarebbe informata anche su Acerbi.  Per l'esterno di Di Francesco si chiuderà a breve come da patto precostituito tra Squinzi ed Agnelli. Pare si sia fatta viva l'Inter. Ma l'azione è con evidenza di disturbo. E tra l'altro l'Inter prima di fare mercato, deve vendere alcuni dei suoi pezzi migliori: a sentire i media meneghini Handanovic in primis. Non so quali altre operazioni la Juventus potrebbe chiudere con il Sassuolo. Ma per Berardi la via è tracciata. Il giocatore piace ad Allegri. E mai la Juve ripeterà l'errore fatto con Verratti. Dovesse mai Berardi esplodere in un altro club Marotta sarebbe messo in mezzo dalla tifoseria. E certamente, mediaticamente “lapidato“ se il club fosse quello di Thohir. Quindi si mettano l'animo in pace gli “esperti” di mercato. L'altra sera ne ho sentito uno dire che Berardi sarà preso dalla Juve ma non resterà a Torino. Su Berardi ne hanno scritte di ogni tipo: che tifava Inter da piccolo, che ha un carattere fumantino, che non è maturo, che fisicamente è debole, che è molto fumo e poco arrosto, che segna soprattutto su rigore. E certamente ne ho persa qualcuna per strada. Gli “esperti“ più o meno interessati saranno delusi. Berardi vestirà la maglia delle Juventus. E - se capirà in fretta in che tipo di società è arrivato - lo farà per lungo tempo. Chieda a Pogba e a Dybala: ci metteranno poco a spiegarglielo. 
     
    JESUS VIA MARCHIONNE? - Gabriel Jesus, talentuoso attaccante del Palmeiras, è uno degli obiettivi mercato di Marotta. La trattativa, complicata dal fatto che il cartellino del giocatore è suddiviso in spicchi. Trenta per cento del Palmeiras, il restante settanta per cento tra uno dei tanti Fondi che operano in Sudamerica, tra i due procuratori del ragazzo (quello attuale e quello che aveva prima), una quota parte persino al giocatore. Jesus è forte. E al di là delle esagerazioni e degli accostamenti che in Brasile fanno (nuovo Neymar) si tratta di un talento. Il piano B della Juventus se come pare ormai inevitabilmente, Morata tornerà a Madrid. Quanto costa Jesus? E quanto la Juventus sarebbe propensa a spendere su questo giovane che segna a raffica e che pur giovanissimo sa leggere bene le partite?  Molto. Come? Con una sinergia che coinvolgerebbe Fca. Uno dei modelli che prossimamente Marchionne presenterà è il Suv Alfa Romeo.  E il mercato brasiliano (dove tra meno di ottanta giorni ci sarà l'Olimpiade) è uno dei più importanti per Fca. Ne aveva parlato con preveggenza, l'amico Gianluca Minchiotti un anno fa proprio su Calciomercato.com: “Oscar & C arrivano in Jeep”. Nel frattempo sono arrivati alla Juve due brasiliani (Alex Sandro e Hernanes), un terzo  è stato dirottato al Sassuolo (Rogerio), un quarto (Matheus Pereira) andrà in prestito o allo stesso Sassuolo o ad una società amica della Juventus. In Brasile Jesus è già un piccolo idolo ,chiamato “O Fenomeno” . Sarebbe il quinto, magari con la possibilità di essere il testimonial appunto del nuovo Suv Alfa Romeo. Pare proprio che questa sia la strategia che in casa Juventus si vorrebbe adottare per arrivare al giocatore. Mai come da un anno a questa parte, la Juventus ha messo sotto contratto tanti brasiliani. Jesus è un obiettivo sul quale la Juventus sta lavorando con convinzione. Ma ci sono altre società. Tra qualche settimana sapremo.   

    COSA FAREI IO? - Questa la situazione mercato. Almeno questi i principali sviluppi. Gli altri interessano giocatori minori (Ganz, Di Francesco, Mirante tra i tanti). Cosa farei io? Per non essere preso alla sprovvista, nel caso le trattative per Gomes e per Pjanic si trascinassero , porterei a casa un obiettivo raggiungibile per la Juve: Diawara. Stante l'assenza di Marchisio fino a novembre (minimo), stante le difficoltà mostrate da Lemina a giocare da regista basso, stante le pari difficoltà di Hernanes a calarsi in quel ruolo, io chiuderei per Diawara. Il più presto possibile. E mi metterei al sicuro, almeno in quel ruolo. Facendo questo, non avrei la necessità di accelerare per Gomes e Pjanic. Potrei concentrarmi su uno solo dei due. E nel frattempo programmare l'uscita dei giocatori ritenuti sacrificabili. Considerando che per quel ruolo (e anche - in eventuale emergenza - per quello di Bonucci) a disposizione ho anche Mandragora, talento che arriverà dal Pescara. Non so se ho reso l'idea. Ma con una operazione del genere, nessuno potrebbe prendermi per il collo. Magari ho torto, ma a me l'idea sembra valida.
       
    DOMANDE INEVASE - A  “TopPlanet“ (canale 63 del digitale terrestre) Marcello Chirico ha intervistato per un'ora Luciano Moggi a 360 gradi. Domande anche urticanti, risposte  con qualche dettaglio finora sconosciuto. Qualche reticenza. Ma alla domanda delle cento pistole: “Il famoso contratto firmato da Moratti esiste o è solo una leggenda metropolitana?“, l'ex Direttore Generale della Juventus risponde: “Esiste. Quando a Moratti sono stati chiesti i dettagli ha sempre svicolato, non rispondendo“. Replica di Chirico: “Però potresti farlo vedere tu...“. Risposta  : “Se intervistate Moratti e lui nega di aver mai firmato quel contratto, io lo farò vedere“. Risposta molto democristiana e non soddisfacente. I dubbi restano sull' esistenza o meno di quel contratto.

    Il Corriere della Sera nelle pagine di Milano ha intervistato l' ex dirigente del Milan, Leonardo Meani. Una intera pagina a firma Francesco Gastaldi. Molte domande, alcune risposte (apparentemente) evasive. Meani si lagna: per Calciopoli ho pagato solo io. Manca (senza voler fare le pulci ad un collega) la domanda delle cento pistole. Questa: “Lei può confermare che Collina incontrò nel parcheggio del suo ristorante, passando dalla porta di servizio, all'una di notte, un alto dirigente del Milan?“.  Il buon lavoro di Gastaldi si sarebbe arricchito di un importante elemento . Ma – in cauda venenum - una cosa velenosa Meani la dice a Gastaldi.
    “Nella rivincita di Atene ( due anni dopo la sconfitta di Istanbul n.d.r ) non c'ero più. Lo scandalo era scoppiato. Ma almeno una mano a vincere glielo ho data anche io“.Chiede Gastaldi: “In che senso? . Risposta: “Lasciamo perdere“. Di qualunque cosa stesse parlando Meani, persino di un reato, sarebbe coperto ormai da prescrizione. Ma sarebbe - a mio avviso - dovere della Procura Federale, accertare cosa volesse dire Meani in quella sua sibillina conclusione. Magari incontrando per una chiacchierata Meani. 

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