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  • Juvemania: non si doveva vendere Pogba, senza se senza ma

    Juvemania: non si doveva vendere Pogba, senza se senza ma

    • Stefano Discreti
    #POGBACK
    E alla fine, Paul Pogba è tornato ufficialmente al Manchester United, nonostante quelli come noi, che anche ingenuamente #finoallafine hanno sperato fossero solo tutte chiacchiere.
    Oggi è il giorno della metabolizzazione del dolore.
    La Juve incassa 105 milioni di euro più bonus, Mourinho ottiene il centrocampista più forte al mondo.
    Tutti felici e contenti?
     
    #MERCIPAUL
    Assolutamente no.
    L’impressione, ancora una volta, è che la Juventus manca la prova di maturità finale per fare il salto di qualità anche in Europa.
    Che voto date adesso voi al mercato bianconero dopo la cessione del suo giocatore più forte in rosa?
    Con tutto lo spirito più ottimistico e positivo possibile in corpo oggi non riesco ad andare oltre il 7 complessivo.
    Come più volte ripetuto dal sottoscritto anche nel corso delle ospitate a Mediaset Premium, in poco più di un anno la Juventus ha totalmente smantellato il centrocampo più forte al mondo, come brillantemente fatto notare anche ieri da Gianluca Minchiotti nel suo editoriale.
    E’ innegabile che la Juventus in questa sessione di mercato ha rinforzato la difesa e l’attacco ma ha indebolito il centrocampo.
    Starà ad Allegri adesso mixare le forze per trovare la giusta alchimia.
    Non possiamo non dire grazie al Pogba giocatore, al quale il sottoscritto insieme ad Alvise Cagnazzo ha dedicato persino un libro “Tutti pazzi per Pogba”, perché non si può non essere pazzi delle giocate di questo assoluto campione, destinato a diventare il numero 1 al mondo.
    Ci mancherà davvero tanto, sia in campo che fuori.
    Ma questo è il calcio moderno.
    Lo sapevamo sin dall’inizio della storia in bianconero che prima o poi saremmo arrivati a questo punto, ma sinceramente non pensavamo così presto.
    Lo scongiuravamo, ogni volta, nel coro "non si vende Pogba".
    La Juventus realizza una plusvalenza da sogno ma per la prima volta nella sua storia vende un giocatore tra i più forti al mondo ad appena 23 anni, ventitre anni.
    Mai era capitato prima.
    Una manifestazione di resa europea, un’operazione quasi a voler dire, “siamo tornati nel grande calcio che conta, ma da noi i grandissimi non potranno mai restare per troppo tempo”.
    Il prossimo chi sarà, Dybala entro il prossimo biennio?
    Insomma questo affare ci da la consapevolezza che possiamo diventare grandi ma non grandissimi.
    Non si spiega altrimenti la cessione di Paul.
    Dopo il “pensionamento” di Pirlo e la cessione dolorosa di Vidal dell’anno scorso non puoi vendere Pogba nell’anno in cui l’altro moschettiere, Marchisio, ha subito il suo più grave infortunio della carriera.
    Nessuna grande superpotenza internazionale, Bayern Real o Barcellona, l’avrebbe fatto. Troppi rischi.

    Qualcuno dirà “eh ma 110 milioni di euro sono una cifra pazzesca, il record di sempre”.
    A tutti quelli che ragionano così voglio ricordare che Pogba è un 1993 e quindi se la sua valutazione oggi è intorno ai 100, lo sarà lo stesso tra un anno, due o anche tre.

    Forse qualche milione in più, forse qualche milione in meno.
    Ma il suo strapotere tecnico, tattico e fisico non è minimamente in discussione.
    Se la Juventus voleva davvero puntare alla Champions League da favorita o quasi dopo il mercato faraonico che aveva condotto questa estate doveva trattenere Paul almeno un altro anno. Senza se senza ma.

    Gli incassi ottenuti in Champions League nell’ultimo biennio glielo avrebbero tranquillamente permesso.
    Oggi invece si presenta ai nastri di partenza come indiscutibilmente la squadra più forte d’Italia ma solo una tra le più forti in Europa, un gradino sotto le superpotenze, e con un centrocampo incognita.
    Quello che 2 anni fa era stato il punto di forza che aveva trascinato la Juve a Berlino oggi è diventato il suo punto debole!

    #MerciPaul per le tante prodezze che ci hai regalato in maglia bianconera anche se sinceramente a me, da nostalgico di un calcio che ormai non esiste più, da fastidio oggi sapere che hai indossato così “al volo” due delle maglie più importanti della storia della Juventus: la numero 6 dell’immenso Gaetano Scirea e la numero 10 di Sivori, Platini, Baggio e Del Piero.

    Se tutti noi avessimo saputo che la Juventus ti lasciava andare via così presto magari ti avremmo chiesto di indossare la 93, come il tuo anno di nascita. A ricordarci la tua età, a ricordarci sempre che la Juve ha venduto il suo giocatore più forte a soli ventitre anni.
     

    @stefanodiscreti
     
     
     
     
     
     

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