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  • Juvemania: essere forti non basta, per arrivare a Madrid bisogna farsi sentire!

    Juvemania: essere forti non basta, per arrivare a Madrid bisogna farsi sentire!

    • Stefano Discreti
    Esordio shock!

    Alzi la mano chi si sarebbe mai immaginato un esordio in Champions di questo tipo per Cristiano Ronaldo con la maglia della Juventus!
    Nemmeno uno sceneggiatore che odia la Vecchia Signora con tutto se stesso avrebbe potuto scrivere una trama del genere.
    Espulsione diretta ingiusta con il fenomeno portoghese in uscita dal campo con le lacrime agli occhi in piena crisi isterica tipica di chi sa di aver subito un’ingiustizia colossale, sostenuto da tutto il gruppo bianconero in massa.
    Con una premessa del genere, il finale senza lieto fine parrebbe praticamente scontato.
    Ed invece, ancora una volta nella propria storia, la Juventus ha dimostrato che nelle difficoltà trova la forza per distinguersi.
    In 10 uomini per oltre un’ora e senza il suo uomo migliore, va a vincere per 2 reti a zero sul campo ostico di Valencia.
    Un’impresa, nonostante il valore medio degli avversari, perché i presupposti per perdere la testa c’erano tutti.
     
    Bernardeschi, il migliore
     
    Un Bernardeschi sublime (il migliore), come ripetiamo da tempo, al centro di una maturazione strepitosa.
    Un Cancelo a tratti devastante, davvero un’arma in più.
    Un Matuidi indispensabile, un Mandzukic stoico e un Emre Can sempre più padrone del centrocampo; e anche uno Szczesny finalmente sicuro tra i pali.
    Con loro l’ennesima prova di forza e di grinta del duo Chiellini Bonucci e la solita indispensabile freddezza della classe di Pjanic, glaciale nel trasformare i due rigori.
    Bravi tutti e bravo Allegri per non aver tolto forze davanti al momento dell’espulsione di CR7.
    La tentazione di arretrare il baricentro magari l’avrà anche avuta ma stavolta ha prevalso la voglia di fare la partita comunque; anche in inferiorità numerica.
    Questa Juve può arrivare davvero lontano in Europa, ha una rosa pazzesca e mille soluzioni offensive alternative di livello assoluto. Basti pensare che ieri sono rimasti seduti in panchina per tutta la sfida Cuadrado e Dybala, tanto per dire.
     
    Juve, sei fortissima ma potrebbe non bastare
     
    Era dai tempi di Capello che la Vecchia Signora non iniziava questa competizione con la consapevolezza di essere tra le migliori al mondo e con l’obbligo di vincere la Champions.
    Sarà importante, a differenza di quanto fatto a suo tempo da Don Fabio, sfruttare l’enorme potenziale a disposizione cercando sempre di fare la partita.
    Allegri lo sa, quest’anno si gioca tutto, e starà quindi a lui indirizzare il percorso della squadra bianconera.
    Ieri ha superato l’esame a pieni voti, la strada tracciata sembra davvero quella giusta.
    Piccola postilla finale. 
    Può sembrare banale e anche vittimistico ripeterlo ma, come giustamente sostenuto dal Direttore Agresti, con ancora indosso la maglia del Real Madrid siamo certi che CR7 mai avrebbe subito un’espulsione così folle In Champions.
    La società ha il dovere di farsi sentire.
    Civilmente e con stile, ovvio, ma deve farsi sentire.
    L’ulteriore crescita internazionale e la strada verso Madrid passa anche, se non soprattutto, da queste cose
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    @stefanodiscreti

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