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  • Juvemania: Rabiot e Depay simboli di un mercato caotico e fatto solo di occasioni

    Juvemania: Rabiot e Depay simboli di un mercato caotico e fatto solo di occasioni

    • Stefano Discreti
    Partiamo da quello che sicuramente in casa bianconera è stato il caso della settimana, e non solo: la mancata cessione di Adrien Rabiot al Manchester United. Facciamo una doverosa premessa: i calciatori, pur se appartenenti ad una categoria sicuramente privilegiata, hanno tutto il diritto di scegliere i loro trasferimenti e non essere trattati come merce di scambio o come panni vecchi da mettere via al cambio di stagione. L’errore infatti è sempre a monte, nello specifico quando la coppia Nedved-Paratici decise di riconoscere al centrocampista francese un ingaggio assolutamente fuori mercato, illusi dalla tentazione dell’affare a parametro zero (illusione che nella maggior parte dei casi continua a rovinare le squadre in tutto il mondo). Il vero problema di Rabiot infatti è che percepisce un ingaggio sproporzionato al suo reale valore tecnico ma bisogna essere anche onesti in fase di valutazione complessiva: il calciatore francese, dopo Pogba, è il centrocampista più forte di tutto il reparto bianconero, sicuramente il più integro. Ci sta quindi che la Juventus provi a venderlo per questioni di bilancio, anche perché tra un anno la società lo perderà a zero, ma se resterà come ormai appare certo, a meno di decisioni “punitive”, non saranno certo Arthur, Locatelli, McKennie, Locatelli o i giovani Miretti, Rovella e Fagioli a minare il suo posto da titolare. Fatta questa doverosa premessa, bisogna ribadire che il problema del regista per la Vecchia Signora è ancora lì, come ormai da anni a questa parte. Questo mercato fatto di opportunità e occasioni sembra essere sempre troppo confuso rispetto ad un vero e proprio progetto tattico.
     
    VIA ZAKARIA? - L’occasione per colmare questa lacuna, in questa sessione di mercato, è stata individuata da tempo in Leandro Paredes, che non sarà di certo Casemiro (che cifre pazzesche per la sua cessione al Manchester United!) e che nell’ultimo anno ha avuto anche lui tanti problemi fisici al PSG. Però, se sta bene, il regista argentino a livello tattico sarebbe perfetto per giocare da play davanti la difesa. Il suo acquisto avrebbe una logica, soprattutto tattica. Logica che, in assenza della cessione saltata di Rabiot, prevede almeno un altro sacrificio a centrocampo vista la cronica difficoltà di piazzare Arthur (altra folle operazione di mercato per tamponare il bilancio). Il candidato numero uno dell’ultima ora ad essere venduto sembra essere diventato adesso Zakaria. Col suo ingaggio relativamente basso, il nazionale svizzero ha molto mercato internazionale con la possibilità inoltre di garantire una bella plusvalenza a bilancio. E’ evidente che se Allegri ne avallerà la cessione è perché riterrà la sua permanenza a Torino superflua, ovvero se resterà continuerà ad utilizzarlo, ma se alla fine dovesse partire non si strapperà di certo i capelli. D’altronde il calciatore svizzero, nonostante l’esordio show in maglia bianconera, non ha mai convinto sino in fondo.
     
    DEPAY, ARMA A DOPPIO TAGLIO L’altro obiettivo di mercato bianconero, divenuto un’esigenza sempre più necessaria dopo l’infortunio di Di Maria, è Memphis Depay. Niente da dire dal punto di vista tecnico: è sicuramente un buon calciatore, un ottimo rincalzo. Sarebbe perfetto nel ruolo di vice Vlahovic ma anche come vice Chiesa o vice Di Maria. Un “sesto uomo” offensivo funzionale, di livello. L’unica perplessità circa questa operazione è legata alla programmazione, al progetto tecnico/tattico in tal senso. Se Depay non avesse avuto praticamente il cartellino libero a zero (o quasi, visto che il Barcellona chiede 2 milioni di euro per liberarlo) la Juventus lo avrebbe mai trattato? In quale ordine di priorità sarebbe stato in una potenziale lista acquisti? Crediamo che non sarebbe comparso nemmeno tra i primi 20/30 nomi. Cosa vuol dire questo? Che è giusto valutare le occasioni di volta in volta, ma non bisogna farsi illudere da quelli che appaiono come possibili “affari” perché poi vedi i casi di Arthur, Rabiot e Ramsey di affare alla fine c’è davvero poco. Dare a Depay un ingaggio da 7,5 milioni di euro l’anno è un’arma assolutamente a doppio taglio. Se il calciatore farà bene avrà giustificato l’investimento ma se non garantirà un rendimento corrispondente all’esborso sarà difficilmente negoziabile in futuro nonché, come nel caso di Rabiot, diventerà un problema economico da gestire per un calciatore che non fa la differenza. Se l’ingaggio è davvero questo risulta essere davvero esagerato per una seconda linea, senza nemmeno stare qui a scomodare a confronto i 4,5 milioni di euro l’anno con cui la Roma ha tesserato Dybala perché in quel caso si rischia davvero di farsi del male.
     
    L'EMERGENZA - Ma se il mercato appare confuso, la cosa che in questo momento preoccupa di più i tifosi bianconeri è l’emergenza infortuni. E’ chiaro, ma tanto sono parole gridate al vento, che sino a che si continueranno a privilegiare queste inutili tournée estive all’estero (per incassare qualche milione di euro) ad una preparazione seria e mirata come si faceva un tempo l’emergenza infortuni sarà dura da contenere anche in futuro. Detto ciò, la mole di infortuni muscolari mette sotto esame, e non potrebbe essere altrimenti, Allegri e tutto il suo staff. Non è possibile che ad ogni impegno della squadra bianconera almeno uno o due giocatori alla volta si fermi per problemi muscolari. E’ evidente che qualcosa non va bene. L’ultimo stop, quello di Bonucci, è forse quello che a livello tecnico fa meno male anzi che probabilmente anticipa i tempi per quella che con tutta la probabilità sarà la coppia centrale difensiva titolare in stagione. La coppia Gatti – Bremer è forse infatti la programmazione migliore a medio/lungo termine che il mercato bianconero ha offerto nell’ultimo periodo. Tutto il resto è un rebus ancora troppo difficile da risolvere. In attesa di recuperare tutti gli infortunati, per la trasferta a Genova la Juventus si dovrà affidare quindi da subito a Kostic, che verrà immediatamente lanciato dall’inizio per supportare Vlahovic cercando di tamponare l’emergenza visto che, avendo lui svolto la preparazione anticipata in Germania, dovrebbe anche trovarsi un passo davanti a tutti da un punto di vista fisico.

    @stefanodiscreti

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