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  • Juvemania: vittoria impeccabile sul campo, il Napoli impari da Maradona

    Juvemania: vittoria impeccabile sul campo, il Napoli impari da Maradona

    • Gianluca Minchiotti

     

     
     
    Il mondo dei tifosi si divide in due categorie: da un parte ci sono i dietrologi a tutti i costi, quelli cioè che pensano che dietro a ogni risultato conseguito sul campo ci sia qualcosa di marcio (dall'arbitro corrotto al grande vecchio che tira i fili del calcio), mentre dall'altra parte invece ci sono quelli che guardano solo a quanto accade sul campo, al gioco espresso dalle due squadre e alle prodezze dei singoli calciatori.
     
    Per i primi (i dietrologi), Juventus-Napoli di ieri (finale della Supercoppa italiana vinta dai bianconeri per 4-2 dopo i tempi supplementari) può essere vista in due modi: si può pensare a un Napoli danneggiato da un rigore dubbio, da una espulsione misteriosa (Pandev), da un'altra frettolosa (Zuniga) e da una terza esagerata (Mazzarri). E così via, fino a pensare, come filtra dall'ambiente partenopeo secondo quanto riportato oggi dalla Gazzetta Sportiva e da Sportmediaset, che Buffon abbia addirittura strizzato l'occhiolino al giudice di porta Rizzoli dopo il gol del 4-2. D'altro canto, la si potrebbe anche vedere così: Juventus danneggiata dalla mancata concessione di un rigore dubbio (su Matri) e dalla mancata espulsione di Cannavaro, per un intervento killer su Giovinco. Per quanto riguarda il rigore concesso, poi, qual è il problema nell'averlo assegnato, se Vucinic, in netto anticipo sulla palla, si vede ostacolato scorrettamente al momento di concludere? E qual è il problema se Zuniga, già ammonito, fa un'entrataccia sotto gli occhi dell'arbitro? E se Mazzarri sembra un'indemoniato? E così via. 
     
    Per i secondi (quelli che guardano al campo), la vittoria della Juventus risulta essere impeccabile. Leggete qui alcune statistiche del match, riportate dal sito della Lega di Serie A: Possesso Palla: Juventus 68%, Napoli 32%; Tiri dentro/totali: Juventus 8/20, Napoli 6-12; Palle giocate: Juventus 946, Napoli 488; Passaggi riusciti: Juventus 75.5%, Napoli 51.7%; Supremazia territoriale: Juventus 18':59", Napoli 06':16"; Attacco alla porta: Juventus 45.1, Napoli 44.6; Protezione area: Juventus 55.4, Napoli 54.9; Pericolosità: Juventus 70.3%, Napoli 39%; Falli commessi: Juventus 20, Napoli 21; Angoli: Juventus 7, Napoli 5. E anche al di là delle statistiche, il canovaccio della gara di Pechino è stato chiaro a tutti: Juventus impegnata a giocare a calcio, Napoli asserragliato in difesa alla ricerca dell'errore altrui (e i due gol partenopei infatti sono arrivati sulle uniche due sbavature della retroguardia bianconera, Massimo Carrera dixit). 
     
    Ultimo capitolo sulla cerimonia di premiazione boicottata dal Napoli. Da parte della società di De Laurentiis si è trattato di un grave errore, così come per la Juventus fu un grave errore disertare (ma in quel caso solo parzialmente) la cerimonia di premiazione della Supercoppa italiana del 1998. Il Napoli, ieri, avrebbe dovuto ricordarsi di quanto avvenne a Roma l'8 luglio del 1990, giorno della finale dei Mondiali italiani fra Argentina e Germania. Quella volta, Diego Armando Maradona, capitano della Seleccion (e del Napoli), fischiato impietosamente dai tifosi italiani al momento dell'esecuzione degli inni nazionali, e sconfitto poi in partita da un rigore inesistente (assegnato dall'arbitro messicano Codesal, poi radiato dalla propria federazione per corruzione), si presentò regolarmente a ricevere la medaglia per il secondo posto, anche con il viso segnato da lacrime di rabbia

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