El Mago, el nuevo Román. Sono solo due dei tanti soprannomi che si porta dietro Leandro Paredes, centrocampista del Boca Juniors, purosangue argentino, classe 1994. Un talento che alla Bombonera si coccolano con cura, da quando aveva 16 anni, nel 2010. L’esordio a gara in corso, il paragone con Riquelme per le qualità innate. La sua escalation con mister Bianchi sembra scontata, poi con l’arrivo di Falcioni gli spazi si chiudono. Paredes, però, nelle nazionali argentine giovanili è una stellina che brilla. E tanto. Per questo, nel Clausura del 2012 inizia a dimostrare quello che vale. Il ruolo, però, è leggermente cambiato nel corso degli anni. Se a inizio carriera Leandro veniva accostato a Riquelme anche per posizione in campo, ora si sta affermando da volante, tipico ruolo che in sudamerica è inteso per il centrocampista che costruisce il gioco con un’ottima visione di gioco, senza disdegnare il lavoro sporco quando occorre. Paredes sta crescendo, ancora presto per un vero e proprio exploit. Ma il talento c’è, per questo la Juventus era in tribuna a seguirlo al Monumental, nell’ultimo Super Clasico tra River e Boca. Leandro ha giocato solo nei minuti finali, ci sarà occasione di rivederlo ancora. In giro di lui poche immagini, il meglio deve ancora venire. Le qualità sono sotto gli occhi di tutti, è solo questione di tempo. Il Boca spera, la Juve tiene i radar accesi. Il Mago sta crescendo…