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  • Juventus:| Che fine ha fatto il vero Isla di Udine?

    Juventus:| Che fine ha fatto il vero Isla di Udine?

    Pozzo: «E’ da Juve, vedrete». Il dirigente friulano: «Esploderà come Asamoah». D’Agostino: «Paga le minori ripartenze e la scarsa continuità».
    Udine si chiede: «Dov’è finito il vero Isla?».
    Sanno che sabato non incroceranno Kwadwo Asamoah (impegnato col Ghana), ma a Udine tifosi ed ex compagni si chiedono soprattutto quando si troveranno di fronte il vero Mauricio Isla . Quello che li ha esaltati per cinque stagioni con le sue scorribande sulla fascia, quello capace di fare la differenza in ruoli diversi. Già, quel jolly sbarcato in estate a Torino insieme ad Asamoah, ma con referenze ancora maggiori. «Kwadwo si è inserito alla grande, però Isla è ancora più forte», la convinzone che circola in casa Juve.


    IN SALITA Della tesi a Vinovo sono ancora convinti, nonostante fino a questo momento l’avventura del cileno sia stata tutt’altro che esaltante. Difficile - come previsto - l’avvio di stagione a causa della riabilitazione post operazione ai legamenti (il ginocchio ha fatto crac lo scorso febbraio). Con più alti che bassi anche gli ultimi mesi. Obbligato a saltare il precampionato, Isla ha esordito dal primo minuto con la maglia della Juventus il 22 settembre (2-0 contro il Chievo), pochi giorni dopo la passerella concessagli da Antonio Conte nel finale di Chelsea-Juventus. Da allora 10 presenze in tutto, diverse delle quali a partita in corso. Minutaggio ridotto e rendimento molto lontano dai suoi standard. Più macchinoso e meno preciso nel confezionare cross e traversoni. Dell’Isla originale solo sprazzi, come testimoniano le medie voto. In campionato viaggia sul 5.5, in Coppa italia sul 5. Sufficiente in Europa, dove si è intravisto il giocatore di Udine, decisivo con l’assist per Mirko Vucinic in casa del Nordsjaelland.

    LA DIFESA Le attenuanti non gli mancano: ripartire dopo le operazioni ai legamenti è sempre una scalata. A maggior ragione se le necessità di squadra non ti consentono di scendere in campo con continuità per ritrovare in fretta ritmo e intensità. Fabio Quagliarella lo ha provato sulla sua pelle lo scorso anno. Isla con pazienza e con l’aiuto della squadra (in particolare del connazionale Vidal e degli ex compagni di Udine) sta cercando di vivere al meglio la situazione. Anche se in cuor suo a questo punto dell’anno si immaginava già protagonista. Probabilmente se lo aspettava anche la Juventus, che però continua a essere convinta dell’investimento (9,5 milioni per la comproprietà) realizzato in estate.

    L’EX DIRIGENTE Convinta resta pure l’Udinese: «Certo - sottolinea il manager friulano Gino Pozzo - sono sicuro di aver ceduto ai bianconeri un ragazzo importante, un giocatore da Juve. Il valore di Isla negli anni di Udine era sotto gli occhi di tutti. E conoscendo il ragazzo sono certo che anche a Torino, grazia a carattere e personalità, tornerà sui livelli di un tempo. Non c’è dubbio che in questo momento non sia lui». I motivi? «L’infortunio ha pesato: saltare il precampionato è un bel handicap. E da quando è rientrato il suo impiego è limitato: è necessaria un po’ di pazienza. Ma vedrete che esploderà come Asamoah: a Udine aveva dimostrato di non essere inferiore al ghanese, anzi...». Pozzo ha anche un’altra certezza: «A sto punto spero che la Juve lo tenga a riposo fino a domenica... Affrontarli senza Isla sarebbe molto meglio».

    L’EX COMPAGNO Sul rilancio di Isla è pronto a scommettere anche Gaetano D’Agostino , ora a Siena ma in passato suo compagno alla corte dei Pozzo: «Mauricio è un fenomeno nell’attaccare gli spazi e ovviamente in una macchina da contropiede come l’Udinese era avvantaggiato. Detto questo, alla Juventus è arrivato dopo un grave infortunio e ha trovato maggiori pressioni e concorrenza: vorrei vederlo giocare 15 partite di fila... Per caratteristiche ha bisogno di grande continuità per raggiungere i suoi ritmi di corsa. Piano con i giudizi, parliamo di uno dei migliori uomini di fascia in circolazione».

    Marino: «L’infortunio incide».
    Pasquale Marino, primo maestro a Udine di Isla. Che idea si è fatto delle difficoltà che sta incontrando alla Juventus?
    «E’ reduce da un brutto infortunio e per ritornare al top serve tempo. Alla Juve, dove la pazienza è minore perché bisogna vincere sempre, tutto è più complicato. Si vede che non è l’Isla originale».

    Spieghi pure...
    «Arriva poco a fondo campo e nei cross è più impreciso del solito. L’Isla vero si è visto contro il Nordsjaelland, quando ha fornito l’assist per Vucinic».

    Qualcuno inizia a ipotizzare che, al netto dell’infortunio al ginocchio, stia pagando il salto dall’Udinese alla Juve.
    «Non è così. Mauricio caratterialmente è come Asamoah. Inoltre è un nazionale cileno, è abituato agli ambienti caldi».

    Vi sentite?
    «No. Conoscendolo sono certo che sarà molto scocciato della situazione. Ma è solo questione di tempo: è un gran giocatore, mi auguro si trasformi nel colpo invernale della Juventus».

    Per agevolarne l’inserimento in che ruolo lo impiegherebbe?
    «Esterno o mezz’ala. Ma con me fece benissimo anche da terzino e nel tridente».


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