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  • Juventus, con Howedes si rinnova la tradizione tedesca in bianconero

    Juventus, con Howedes si rinnova la tradizione tedesca in bianconero

    “Sono stato capitano dello Schalke dall’età di 16 anni prima nelle giovanili poi in prima squadra, mi sento un leader ma non mi interessa il paragone con Bonucci”. Ha messo subito le cose in chiaro Benedikt Howedes, il nuovo difensore della Juventus presentato nel primo pomeriggio di oggi come nuovo giocatore bianconero. Carisma, personalità e duttilità tattica: queste le armi del difensore tedesco, questi i punti di forza sui quali Allegri potrà lavorare e contare per rendere la sua Juventus ancora più competitiva. 

    Prosegue con l’ex Schalke la tradizione dei giocatori tedeschi che hanno indossato la maglia bianconera: Howedes ne è l’ottavo e continua a tessere il fil rouge che lega la Juventus alla Germania.

    Meteore, semplici giocatori di passaggio all’inizio del novecento furono i primi due tedeschi a vestire la maglia della Juventus. In un calcio che era lontanissimo parente di quello attuale Josef Hess (naturalizzato Giuseppe Hess) scese in campo 21 volte per i bianconeri tra il 1908 ed il 1912. Nel 1910 il secondo giocatore di nazionalità tedesca Hans Heuberger vestì per appena 4 volte la divisa della Juventus. Era il calcio del primo ante guerra, in un mondo totalmente diverso da quello odierno in cui i calciatori non erano professionisti ma semplici amatori che amavano dilettarsi col pallone. I primi due tedeschi furono di fatto due meteore nel cielo bianconero che nel suo percorso ha saputo poi riempirsi di stelle: la storia cambia di fatto a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 quando Helmut Haller approda alla Juventus. Camionista in giovane età nella città di Augusta Haller riesci a ritagliarsi un importante spazio nella squadra della sua città, prima di essere acquistato dal Bologna nel 1962 per poi trasferirsi in bianconero nel 1968. Indifferentemente abile sia sulla trequarti che sulla fascia Haller in bianconero giocherà in 5 stagioni 174 partite segnando 33 reti. In bacheca due scudetti, negli ultimi due anni di permanenza a Torino. E’ l’ex camionista di Augusta il primo vero giocatore tedesco (e di successo) della storia bianconera.

    I tifosi della Juventus dovranno attendere un bel po’ prima di tornare a vedere un tedesco giocare (ma soprattutto vincere) a Torino. Tralasciando infatti altre due meteore come Haessler e Reuter , che disputarono in avvio anni 90 una stagione a testa in bianconero, nel 1991 (fino al 1995) Jurgen Kohler tornerà a portare in alto la bandiera della Germania in casa juventina. Ruolo difensore, uno degli ultimi “stopper” vecchio stampo, considerato tra i migliori giocatori in quel ruolo della sua generazione. Affidabilità e tanta quantità in mezzo al campo saranno le sue doti migliori, tanto che Beckenbauer dirà di lui: “Jürgen è uno che non perde mai di vista l'avversario, la sua concentrazione è massima. L'anticipo, perentorio, rappresenta una delle sue doti migliori. Un allenatore con lui va sempre sul sicuro”. Analisi lucida quella di Kaiser Franz, uno che della fase difensiva potrebbe ancora fare scuola a molti allenatori attuali. 

    Kohler è il primo tedesco della Juventus a riuscire ad imporsi anche in campo internazionale. 145 partite totali in 4 stagioni di bianconero con una Coppa Uefa in bacheca (1993) ed il double campionato+Coppa Italia conquistato nel 1995. Uno scudetto che in casa Juve mancava da 9 anni, un motivo in più per inserire il roccioso difensore nella storia bianconera.

    Quella Coppa Uefa Kohler la vincerà con un connazionale, Andreas Moeller: due stagioni a Torino dal 1992 al 1994 ma che bastarono per portarsi a casa il trofeo. Centocampista offensivo, ala o seconda punta: Moeller fu utilizzato in campo da Trapattoni nei modi più vari: a dimostrazione di una straordinaria duttilità tattica e anche di un bel fiuto del gol che lo portò a segnare 30 reti in 78 gare. 

    Decisamente più attuale invece la storia di Sami Khedira, tedesco di origini tunisine che ad oggi è il quarto campione del Mondo che Allegri ha a disposizione nella sua rosa. Oltre a Buffon e Barzagli infatti l’ex Real Madrid in Brasile vinse il titolo iridato proprio assieme ad Howedes, utilizzato al tempo da Loew come terzino destro. Quasi superfluo descrivere la storia di Khedira con la maglia bianconera: 2 scudetti, 2 coppe Italia ed una Supercoppa italiana (oltre alla recente finale di Cardiff, persa contro la sua ex squadra). Straordinario interprete del suo ruolo Khedira, quando in piena forma, è tra i migliori mediani in circolazione. Qualche acciacco fisico di troppo ne hanno frenato sicuramente il percorso calcistico ma ad oggi sono 53 le presenze con la maglia bianconera, condite da 10 reti.

    “Sono lieto di poter condividere il campo con grandi giocatori, come quelli qui presenti o come Buffon, un autentico campione. Ho detto di essere eclettico, lo ripeto: ho giocato sia in difese a tre che a quattro, da centrale ma anche da terzino” ha detto Howedes durante la conferenza stampa di presentazione. Di certo Allegri potrà contare su un difensore di sicuro affidamento che fa dell’eclettismo una delle sue armi migliori. Nella speranza, quella di tutto l’ambiente bianconero, che il nuovo numero 21 possa contribuire a confermare la tradizione vincente dei tedeschi alla Juventus.
     

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